Diocesi
“Il Signore è più grande dei nostri limiti e fragilità, qui lo tocchiamo con mano”. Ad Assisi il pellegrinaggio con il vescovo
Sono 70 i pellegrini che stanno vivendo una giornata nella città di san Francesco, su proposta della Caritas diocesana. Nel pomeriggio, la visita al Museo civico di Sansepolcro per ammirare le opere di Piero della Francesca
Giornata di pellegrinaggio ad Assisi, oggi, per la Caritas diocesana. Con i 70 pellegrini ci sono anche il vescovo Antonio Giuseppe e i diaconi William Tafani, Rino Berlini e Ivan Bartoletti Stella, direttore della Caritas diocesana.
La Messa sulla tomba di san Carlo Acutis
Nel santuario della spogliazione i pellegrini si sono recati sulla tomba di Carlo Acutis, canonizzato da papa Leone il 7 settembre scorso. Davanti alla sua tomba, un flusso continuo di fedeli. “Questi sono i santi con l’aureola – ricorda il vescovo ai cesenati in visita, citando l’incontro di preghiera di ieri all’Osservanza (cfr pezzo al link qui sotto) – poi ce ne sono tanti senza aureola, quei santi della porta accanto di cui parlava spesso papa Francesco”.
Nell’omelia durante la Messa celebrata nello stesso santuario, monsignor Caiazzo si riallaccia alla prima lettura. “Dico la verità in Cristo, abbiamo ascoltato da san Paolo. Non mento. Paolo è posseduto totalmente dall’amore di Cristo – dice il presule -. Quando hai ricevuto qualcosa da Dio vorresti che anche gli altri vivessero la stessa esperienza. Diventiamo capaci di parlare da Dio. Chi ci vede rimane contagiato positivamente”.
Poi aggiunge, citando sempre Paolo di Tarso. “Come vorrei, come desidererei… – aggiunge l’arcivescovo -. Lui vive questa sofferenza interiore perché vede i suoi amici che non hanno accolto Cristo. Ma lui non si dimentica di quanti gli appartengono. Quanti di noi si dimenticano del Signore… Sentiamo che il Signore ci tocca e ci sta guarendo da una malattia interiore che non permette di gioire. Quando sei toccato dal Signore, ti senti liberato. È una missione d’amore che ha generato nello Spirito una nuova vita”.
“Scopriamo che siamo figli. E se siamo figli, siamo anche fratelli”
Gesù ti salva anche in giorno di sabato, come narra il Vangelo. “Genera scandalo – mette in evidenza il vescovo – ma chi non salverebbe un figlio in punto di morte? In questi luoghi e qui ad Assisi sentiamo il profumo della santità. Il Signore è più grande dei nostri limiti e delle nostre fragilità, come qui possiamo toccare con mano”, sugli esempi di Francesco, Chiara e Carlo Acutis.
Conclude monsignor Caiazzo, tenuto conto del messaggio sempre attuale del poverello di Assisi: “Vogliamo scoprire che siamo figli. E se siamo figli, siamo anche fratelli”.

