Il vescovo Caiazzo alla Messa per i santi martiri innocenti: “Siamo chiamati a onorare la vita dal concepimento alla morte naturale”

La celebrazione nella chiesa dell'Osservanza, a Cesena. "Oggi sono tante le stragi di bambini nel mondo, con l'aborto e tante altre forme di schiavitù e di privazione della vita", ha aggiunto il presule

Nella foto, il vescovo di Cesena-Sarsina, l'arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo, mentre pronuncia l'omelia durante la Messa nella chiesa dell'Osservanza, a Cesena, per la ricorrenza dei santi martiri innocenti
Nella foto, il vescovo di Cesena-Sarsina, l'arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo, mentre pronuncia l'omelia durante la Messa nella chiesa dell'Osservanza, a Cesena, per la ricorrenza dei santi martiri innocenti

Gremita la chiesa per la celebrazione ormai diventata consuetudine, quest’anno anticipata di un giorno per la concomitanza della domenica

Tanta gente in chiesa, all’Osservanza

C’è tanta gente in chiesa, all’Osservanza, per la Messa, animata dal coro della parrocchia di Martorano, nel giorno dedicato ai santi martiri innocenti. L’appuntamento, come da anni ormai avviene, è promosso dall’associazione papa Giovanni XXIII, dal Centro di aiuto alla vita, dal movimento per la vita e promosso dalla pastorale familiare diocesana.

“Per noi la vita è sacra”

Nell’omelia, il vescovo Antonio Giuseppe che presiede l’Eucaristia parla di celebrazione della vita. In particolare in questi giorni vicini al Natale, solennità in cui si celebra la vita per eccellenza. “Per noi la vita è sacra – aggiunge -. Siamo amanti e custodi della vita. Siamo chiamati a onorarla dal concepimento fino alla morte naturale”. E questo vale, nota il presule, anche quando i genitori diventano anziani, e si invertono i ruoli, come è stato letto poco prima dal libro del Siracide.

Il Natale è un inno alla vita

Il tempo di Natale, insiste l’arcivescovo Caiazzo, è un inno alla vita, così come ha dimostrato anche il martirio di santo Stefano che si ricorda il giorno seguente. “Lui vede i cieli aperti e contempla la vita eterna. Per questo motivo si festeggiano i santi nel giorno della loro morte, giorno che coincide con la nascita alla vita eterna”.

Le stragi dovute all’aborto. Il sangue versato fa germogliare nuova vita

Oggi, ricorda il vescovo, assistiamo a tante stragi di bambini, come al tempo di Gesù e di Erode. Stragi dovute all’aborto e a tante altre schiavitù e di privazione della vita in numerose parti al mondo. “Agli occhi di Dio questo sangue innocente fa germogliare nuova vita, come accaduto con il sangue di Gesù”. Nel progetto di Dio, insiste il presule, “tutto ciò che è indesiderato sa cogliere qualcosa di grande, come avvenne per Maria e Giuseppe”, chiamati a scappare più volte, fino all’esilio in Galilea, a Nazaret, loro che sarebbero voluti tornare in Giudea.

Si ama la vita se si fa l’incontro con il Signore

Ma la vita è un dono, dice ancora il vescovo, che va amato sempre di più. Invece, fa presente monsignor Caiazzo, so di catechisti che accompagnano le figlie ad abortire. “Si ama la vita – prosegue – se si è fatto l’incontro con il Signore, il Dio della vita”. Ispirandosi alla famiglia di Nazaret, si può essere generativi, perché Dio attraverso ciascuno di noi continua a donare la vita, fa presente il vescovo.

“Quanto riusciremo a seminare porterà frutto”

Poi un ultimo accenno alle scelte dei giovani di oggi. “Quanti tra i vostri figli e tra i giovani di oggi – dice l’arcivescovo – decidono di convivere, di abortire, di separarsi. Noi vorremmo che facessero altre scelte, ma è in quei momenti che vanno ancora di più custoditi con amore generativo, tenuto conto di ciò che il Signore ha dato loro di intendere”. Si tratta di un lungo cammino di conversione, conclude il vescovo: “I semi di vita che riusciremo a seminare in questa città e in questo territorio porteranno frutto”.