Dall'Italia
Cisl: infortuni sul lavoro in aumento del 4,3% a Ravenna
Il 2025 si prepara a essere un anno di sfide cruciali per la il territorio romagnolo. Anzitutto quella degli infortuni sul lavoro. L’analisi del segretario generale della Cisl Romagna
Si tratta di un’emergenza nazionale
Sicurezza sul lavoro: un’emergenza
La sicurezza sul lavoro continua ad essere una delle principali preoccupazioni della Cisl Romagna, che continua ha registrare dati preoccupanti degli infortuni mortali non solo a livello nazionale ma anche locale. Nei primi 10 mesi del 2024 le denunce di infortuni sul lavoro in Emilia-Romagna sono diminuite dello 0,92 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023 (63.588 rispetto a 64.546), ma il numero di infortuni mortali è aumentato da 77 a 83, con un incremento del 7,8 per cento.
In particolare, nelle province romagnole, la situazione è stata allarmante e in controtendenza rispetto al dato regionale: in provincia di Ravenna, gli infortuni mortali sono passati da 9 nel 2023 a 8 nel 2024, ma con un incremento del 4,53 per cento degli infortuni denunciati (5.929 nel 2024 contro i 5.732 del 2023), mentre a Rimini si è registrato un aumento di 1 incidente mortale (da 7 a 8), con una crescita del 3,44% degli infortuni denunciati (4.498 nel 2024 contro i 4.303 del 2023). A Forlì-Cesena, invece, si è assistito a una lieve diminuzione del 0,69 per cento degli infortuni denunciati (5.751 nel 2024 contro i 5.791 del 2023), ma la cifra rimane comunque significativa con 6 incidenti mortali del 2024 rispetto ai 13 del 2023.
“Non possiamo più permetterci di continuare su questa strada. Il 2024 ha visto una crescita degli incidenti mortali sul lavoro, e questo è assolutamente inaccettabile. Dobbiamo fare un salto di qualità sulla sicurezza, investire in formazione, sensibilizzare tutte le imprese, e mettere la cultura della sicurezza al centro di ogni azione. Ogni lavoratore deve poter tornare a casa in sicurezza, e questo deve diventare l’imperativo per il 2025″, afferma il segretario cislino.
La precarietà lavorativa: “sfida prioritaria”
Il 2024 si sta chiudendo con un quadro occupazionale particolarmente preoccupante: nonostante il tasso di occupazione in regione Emilia-Romagna abbia raggiunto il 70,6 per cento con un incremento dello 0,9 per cento rispetto all’anno precedente e ben superiore alla media nazionale del 61,9 per cento, la qualità dei contratti resta una preoccupazione poiché oltre il 90 per cento delle nuove assunzioni sono a tempo determinato, in somministrazione o in apprendistato e con un costante ricorso agli ammortizzatori sociali.
Più 20 per cento di ore di cassa integrazione
Nei primi nove mesi del 2024, la regione Emilia Romagna ha registrato un significativo aumento delle ore autorizzate di Cassa integrazione, che sono salite a 353.568.286, con un incremento del 20,02 per cento rispetto alle 294.595.828 ore del 2023. Questo aumento ha riguardato particolarmente le province romagnole. Ravenna ha visto un’impennata del 79.64 per cento, passando da 1.724.965 ore nel 2023 a 3.098.785 ore nel 2024. Forlì-Cesena ha avuto un incremento del 18,92 per cento, con 2.499.220 ore nel 2024 rispetto alle 2.101.571 ore dell’anno precedente; infine, Rimini ha registrato un notevole aumento dell’81,85 per cento, con 5.151.279 ore contro le 2.832.642 ore del 2023.
Un dato, quello della cassa integrazione che dimostra, secondo la Cisl, la difficoltà di molte aziende nell’assicurare una stabilità occupazionale. “La qualità del lavoro in Romagna continua a essere caratterizzata dalla precarietà. Abbiamo bisogno di politiche industriali che siano in grado di dare risposte concrete, non solo a livello locale ma anche nazionale – prosegue Marinelli -. È fondamentale stabilizzare l’occupazione e offrire una prospettiva di futuro ai lavoratori, attraverso politiche attive che favoriscano un inserimento stabile nel mondo del lavoro e percorsi di formazione per supportare i lavoratori durante le transizioni nel lavoro”.
Le prospettive per il 2025
Il segretario della Cisl Romagna conclude con uno sguardo propositivo per il 2025, sottolineando come l’organizzazione sindacale sia pronta a lavorare con determinazione per affrontare tutte queste sfide: “Il 2025 sarà un anno cruciale per la Romagna. Abbiamo davanti a noi un compito arduo, ma anche molte opportunità. Siamo convinti che solo con l’impegno di tutti e attraverso una forte coesione, potremo creare una Romagna più inclusiva, solidale e con maggiori opportunità, capace di offrire un futuro migliore per le generazioni a venire“.