Dal Mondo
Giornata della memoria, per non dimenticare
Con la speranza che simili tragedie non si ripetano
Il monaco Odo Contestabile, dell’abbazia benedettina del Monte di Cesena, Giusto tra le nazioni
Ottant’anni fa, il 27 gennaio 1945, le forze militari anti-naziste aprirono i cancelli del campo di concentramento polacco di Auschwitz-Birkenau, trovando al suo interno 1,1 milioni di persone trucidate in modo orribile. Così il mondo conobbe la tragedia della “Shoah” o “Olocausto”, il folle sterminio di sei milioni di ebrei voluto dal dittatore della Germania Adolf Hitler. Non vennero uccisi solo ebrei, ma anche oppositori politici, prigionieri di guerra e tante altre categorie sociali.
Una data per ricordare
Per ricordare questa triste pagina del Novecento, il 20 luglio 2000 è stato deciso che, in memoria di Auschwitz, il 27 gennaio dovesse essere celebrata la “Giornata della Memoria”. A fare da contraltare alle autorità nazifasciste ci sono stati i “Giusti fra le nazioni”, cioè persone non ebree che hanno messo in pericolo la propria vita per salvare migliaia di ebrei.
I “Giusti fra le nazioni”
Sono in tutto 28.217, di cui 766 italiani, 76 dell’Emilia-Romagna e uno di Cesena, il monaco dell’abbazia di Santa Maria del Monte Odo Contestabile. Nato a Ortucchio (L’Aquila) ma residente nella città del Savio fin da giovane, nel 1943 salvò le due famiglie ebree dei Lehrer e dei Mondolfo, portandole nella neutrale Svizzera. Altri Giusti sono per esempio il medico Carlo Angela (padre di Piero e nonno di Alberto; ricoverò molti ebrei in ospedale con diagnosi false), l’imprenditore Oskar Schindler (salvò più di 1000 ebrei, facendoli lavorare nella sua fabbrica), il commerciante Giorgio Perlasca (si finse console spagnolo per salvare 5000 ebrei ungheresi) e il ciclista Gino Bartali (trasportò nel cannone della sua bicicletta i documenti falsi di molti ebrei, per farli espatriare dell’Italia).
Giovanni XXIII e la lista di Schindler
Da ricordare anche san Giovanni XXIII che, quando era delegato apostolico a Istanbul, salvò molteplici persone dalle deportazioni naziste. Molti libri, film e canzoni hanno raccontato la “Shoah”. Tra le pellicole è impossibile dimenticare “Schindler’s List – La lista di Schindler” di Steven Spielberg del 1993, “La vita è bella” di Roberto Benigni del 1997 e “Il pianista” di Roman Polanski del 2002. Tra le opere letterarie, è doveroso nominare “Il diario di Anna Frank” (fatto pubblicare dal padre Otto) del 1947, “Se questo è un uomo” di Primo Levi del 1947 e “La banalità del male” di Hannah Arendt del 1963.
La canzone di Francesco Guccini e dei Nomadi
Infine, tra le canzoni, è immortale il capolavoro “Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)”, portato al successo da Francesco Guccini e dai Nomadi nel 1966. Noi tutti dobbiamo continuare a parlare dell’Olocausto perché nessuno al mondo deve dimenticare questa pagina nefasta della nostra storia. Lo dobbiamo fare per onorare sia le vittime che i sopravvissuti, ma anche per evitare che simili tragedie si possano ripetere.