Cesena
Maria Vittoria Paolucci nel ricordo di don Sauro Bagnoli
Il parroco dell’unità parrocchiale di Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò la descrive come una persona positiva, amante della vita
Fiducia totale nel Signore, sensibilità e attenzione alle persone, con un sorriso che non è mai venuto meno e il sostegno convinto al Corriere Cesenate. Così don Sauro Bagnoli, parroco dell’unità parrocchiale di Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò, ricorda Maria Vittoria Paolucci, sua parrocchiana, morta ieri all’età di 92 anni (ne abbiamo parlato nel pezzo al link qui sotto.
Un ritratto delicato di una donna solida perché fondava la sua vita sulla fede e sull’amore al prossimo, anche nell’ultimo tratto di malattia e sofferenza: “La sua morte è avvertita da tutti non come la fine della sua vita ma come il compimento di una esistenza vissuta nell’amore di Dio e destinata alla gloria nella comunione piena col Dio della Vita e della gioia eterna”, scrive don Sauro.
Di seguito pubblichiamo il suo ricordo.
Una donna dalla fede solida
Maria è stata una donna di Fede: sempre presente alla santa Messa. La sua intensa vita di fede si esprimeva in una fiducia totale nel Signore e nell’accettazione della sua volontà. Affettuoso e sincero l’attaccamento a Maria attraverso il rosario col quale affidava alla madre Celeste le sofferenze e i bisogni delle persone vicine e lontane. Attenta alle necessità della gente; gli eventi positivi e gioiosi, i problemi di salute, i lutti familiari, le traversie economiche e morali, le prove della vita. Assidua e discreta nella carità verso il prossimo.
L’interesse per la Chiesa universale
Era profondamente interessata vicende della Chiesa universale e anche inserita e coinvolta attivamente nella vita della diocesi e della parrocchia. Era attenta alle tematiche della fede e commentava coi sacerdoti le omelie che ascoltava con attenzione offrendo spunti interessanti di confronto e di approfondimento.
Era sensibile e interessata alle vicende personali della gente ma anche attenta ai fenomeni culturali e ai movimenti che scuotevano la vita della società, della parrocchia, del Paese, della Chiesa e del mondo intero.
Il supporto alla stampa cattolica
Leggeva, sosteneva e diffondeva la stampa cattolica specialmente il settimanale diocesano “Corriere Cesenate” incoraggiando l’abbonamento e distribuendo copie in omaggio alla gente che veniva in chiesa.
Era una persona positiva, amante della vita. Dispensava sorrisi rassicuranti, saggi consigli di vita, luminosi esempi di impegno ecclesiale.
Il confronto con la malattia
Dopo la caduta che l’aveva immobilizzata a letto e nella malattia che ne è subentrata, non ha mai avuto espressione di sconforto, di avvenimento, di lamento. Anzi non è venuto meno il sorriso, la serena accettazione delle prove, la fiduciosa consegna nelle mani di Gesù e di Maria. Anche nella sua condizione di infermità progressiva non ha mai smesso di trasmettere il suo amore alla vita e soprattutto il desiderio di prepararsi alla vita piena nel regno di Dio.
È stata affiancata e assistita dai familiari con premura, dedizione e affetto esemplari. Anche se immobilizzata a letto e bisognosa di totale assistenza, non ha smesso di tenere per mano e accompagnare i figli, i nipoti, i parenti e quanti le facevano visita, sulla via buona del Vangelo con la sua luminosa testimonianza di fede.
L’ultimo viaggio
È stata edificante la sua vita e ammirevole il cammino verso il compimento della vita. Ha intrapreso l’ultimo viaggio verso la casa del Padre con il rosario in mano, la preghiera sulle labbra, la pace di Dio del cuore. Si è preparata a lasciare questo mondo per entrare nell’eternità di Dio con la preghiera e il conforto dei sacramenti della confessione e dell’Eucaristia.
La sua morte è avvertita da tutti non come la fine della sua vita, ma come il compimento di una esistenza vissuta nell’amore di Dio e destinata alla gloria nella comunione piena col Dio della Vita e della gioia eterna.