Cinquant’anni dalla morte di Luigi Renato Pedretti

Pochi giorni fa ricorrevano i cinquant’anni della morte (30 ottobre 1973) di Luigi Renato Pedretti (1885-1973) a cui va riconosciuto il merito di aver speso, in modo disinteressato, la sua esistenza per la valorizzazione culturale, monumentale e turistica di Santarcangelo di Romagna, di Gatteo e non solo.

Ha spaziato dall’archeologia alla storia, dalla poesia al romanzo, dalla storia locale al giornalismo. Fu impiegato comunale, ufficiale dell’esercito con due guerre mondiali sulle spalle, emigrante, segretario comunale e, più in generale, un pioniere del turismo culturale a Santarcangelo. Oltre alle riscoperta delle “grotte tufacee” nella Città Clementina s’interessò della rocca Malatestiana, del recupero della pieve millenaria di San Michele in Acerboli

L’impegno culturale del Pedretti a beneficio di Gatteo, suo paese d’origine, iniziò nel 1912 e continuò fino alla fine degli Anni ‘60. Oltre alle varie pubblicazioni di carattere storico-locale, si impegnò molto per valorizzare il castello di Gatteo, la chiesa di San Rocco, il campanile della chiesa di Sant’Antonio abate, la chiesa di San Lorenzo sempre a Gatteo, il santuario di Fiumicino e la chiesa di Sant’Angelo in Salute. Padre del noto poeta Nino Pedretti e zio dello scrittore e giornalista Ezio Camuncoli, nel 2021 è stata pubblicata (edizioni “Il Ponte Vecchio” – Cesena) una biografia Luigi Renato Pedretti – L’impegno senza confini di un ricercatore appassionato della “piccola Patria”.