Domenica 16 marzo – Seconda domenica di Quaresima – Anno C

LA PREGHIERA È IL LUOGO DELL’INCONTRO E DELL’ASCOLTO

Gen 15,5-12.17-18; Salmo 26; Fil 3,17 – 4,1; Lc 9,28-36

I Vangeli delle prime due domeniche di Quaresima ci guidano a un percorso che dalle tentazioni ci porta alla trasfigurazione, simbolo del cammino quaresimale fino al suo compimento pasquale.

Luca inserisce la trasfigurazione nel contesto di preghiera di Gesù. Nella trasfigurazione, Gesù è reso partecipe della luminosità di Dio attraverso la parola della Scrittura, simbolizzata da Mosè, Elia, la legge e i Profeti con i quali conversa.

Anche noi viviamo immersi da tentazioni e con la preghiera possiamo resistere alla seduzione del male.

Luca narra che mentre Gesù pregava, l’aspetto del suo volto divenne altro. Il volto è il luogo dell’identità. La preghiera agisce su colui che prega e nel suo interiore.

Anche in Pietro e nei discepoli avviene un cambiamento: prima sono oppressi dal sonno e incapaci di tenere gli occhi aperti, poi riescono a vedere la gloria del Signore.

L’incontro con Dio e la sua Parola destano le fibre più profonde del nostro essere. La preghiera esige una lotta con il corpo. La preghiera è anche sforzo fisico, non solo intellettuale. La tradizione in alcuni casi parla di ginnastica della preghiera. I Salmi propongono questa ginnastica: inginocchiarsi, alzarsi, sedersi…

La preghiera è il luogo dell’incontro e dell’ascolto.

Dopo “Ascoltate lui” ecco che il percorso porta al suo punto finale di sapienza: il silenzio. La preghiera, oltre alla parola, è fatta di silenzio. Il silenzio è pieno. È di comunione per interiorizzare ciò che è avvenuto. Pietro deve passare dal parlare irriflesso al silenzio. I padri della Chiesa hanno spesso identificato la nube con lo Spirito santo: Spirito che è forza capace di trasfigurare il credente.

Gesù quando resta solo, resta nel silenzio e in questo coinvolge i suoi discepoli. La solitudine è elemento della preghiera e spazio che apre alla comunione. E così, attraverso la fatica del corpo, l’ascolto, il silenzio, la solitudine, i discepoli compiono un cammino spirituale.

Lasciandosi avvolgere dalla nube, sono entrati in profondità nel mistero della preghiera a cui Gesù li ha guidati per il reale incontro con Dio. Anche per noi la preghiera è il luogo della trasfigurazione se ci lasciamo avvolgere da Dio per entrare nella sua vita di comunione.