Cesena
Centrale operativa in bilico. Si sollevano amministratori locali e sindacati di Polizia
Il grido d'allarme: "Le chiamate di emergenza verrebbero dirottate sulla centrale operativa di Forlì. Cesena merita più rispetto"
“Un territorio senza sicurezza è un territorio abbandonato”. A dirlo, in merito a una paventata chiusura della Sala operativa del Commissariato di Cesena, è Michele Fratellanza, segretario generale del Siap Forlì-Cesena (Sindacato italiano appartenenti Polizia).
Il Siap: “Non ascoltato il territorio, tagli alla cieca”
“Il Siap Forlì-Cesena – scrive in una nota Fratellanza – si unisce al grido d’allarme lanciato dal Sap (Sindacato autonomo di Polizia) e dalle istituzioni locali, che con forza hanno denunciato questa decisione ministeriale, portandola alla luce dell’opinione pubblica, dopo averla appresa. Siamo di fronte a un taglio ingiustificato, imposto dall’alto, senza ascoltare chi ogni giorno vive il territorio e combatte per la sicurezza dei cittadini”.
Per il sindacato di Polizia, “se questa chiusura venisse attuata, le chiamate di emergenza verrebbero dirottate sulla centrale operativa di Forlì, lontana più di 20 chilometri, con un impatto devastante: sovraccarico di lavoro, tempi di intervento più lunghi e una gestione delle emergenze scollegata dal territorio cesenate”. Da qui la richiesta: “Chiediamo al ministero dell’Interno di fermarsi, prima che sia troppo tardi. Non si può amministrare la sicurezza con la calcolatrice, tagliando alla cieca senza conoscere le reali necessità dei territori. Cesena e la Riviera ha diritto a un presidio operativo efficace e non può essere penalizzata da decisioni calate dall’alto. La sicurezza non si taglia, si difende. Cesena merita rispetto“.
I sindaci: “Opzione assurda e irricevibile”
Diversi gli interventi degli amministratori locali giunti in redazione a commento della voce diffusa dai sindacati di Polizia.
Per il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, “si tratta, anche solo come ipotesi, di un’opzione assurda e irricevibile e, per questo, mi auguro che venga al più presto smentita o definitivamente archiviata. In caso contrario, ci attiveremo da subito per chiedere a tutti i rappresentanti istituzionali del territorio di ogni parte politica, a partire dai parlamentari locali, di intervenire con atti parlamentari e con una richiesta di incontro da parte del Comune al Ministero per impedire che ciò si trasformi in realtà”. Per Lattuca “tutto questo appare ancora più paradossale in relazione all’imminente apertura della nuova sede del Commissariato di Polizia di Cesena, per cui tanto il Ministero e il Comune si sono impegnati”.
“Non posso che unirmi allo stupore e allo sconcerto già espressi dal sindaco di Cesena Enzo Lattuca – scrive in una nota il primo cittadino di Cesenatico Matteo Gozzoli -. Questa scelta, che porterebbe a dislocare la centrale operativa su Forlì, significherebbe sguarnire tutto il nostro territorio che, oltre a Cesena, include la costa con circa 5 milioni di presenze turistiche annue”.
Interviene anche Francesca Lucchi, consigliera regionale del Pd, annunciando il deposito di un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere a Roma chiarimenti e azioni concrete. “Cesena – commenta Lucchi – è diventata da poco co-capoluogo e, invece di vedere rafforzata la presenza e l’efficienza dei presidi di sicurezza, ci troviamo di fronte alla prospettiva di un ridimensionamento inaccettabile. Con la mia interrogazione chiedo alla Giunta regionale di attivarsi con il ministero dell’Interno per chiarire se questa ipotesi sia fondata e, in tal caso, quali azioni si intendano intraprendere per evitarla”.