Dall'Italia
Tagli all’editoria, il leghista Morelli “tutelare le piccole grandi testate”
Il Governo Conte è sotto pressione per i ‘casi’ Tap e Tav, oltre agli emendamenti dei ‘dissidenti’ 5 stelle al decreto sicurezza e al nuovo fronte sui tagli all’editoria che si sta per aprire tra M5s e Lega. Quest’ultimo fronte è stato riaperto da un lungo post pubblicato dal presidente della commissione Trasporti alla Camera, il leghista Alessandro Morelli, coordinatore della comunicazione della Lega molto vicino a Salvini, che ha messo in chiaro che il suo partito metterà paletti ai tagli decisi dai 5 stelle. “L’editoria è una grande risorsa per ogni Paese. Sono da cancellare le storture e i privilegi ma vanno tutelate le piccole grandi testate che hanno sempre fatto informazione di qualità e servizio pubblico nei territori. I giornali locali sono stati la fucina che ha prodotto grandi giornalisti ed editano una mole di informazioni che mai le testate nazionali potrebbero coprire. In più una guerra talebana e quindi irrazionale a giornali storici è un errore che favorisce editori che vedono nella carta stampata non un investimento industriale o culturale ma una mera opportunità di indirizzare le masse“, scrive Morelli. “La Lega – prosegue – è sempre stata contro questa logica e ancora una volta ribadiamo: nessuno (neppure gli editori e cooperative locali) intende difendere storture, anzi, incentivare all’innovazione è un obiettivo comune che permette di tutelare migliaia di posti di lavoro. Sono certo che i primi a voler esser coinvolti per lavorare su questo sono proprio piccoli editori e le migliaia di giornalisti che, svolgendo il loro mestiere dalla ‘provincia’, danno un servizio al Paese. Noi siamo con loro”.