Celebrazioni a non finire per la Liberazione dal nazifascismo

L'80esimo anniversario festeggiato con iniziative istituzionali e culturali, tra mostre, spettacoli, escursioni e presentazioni di libri

Foto di gruppo al termine della conferenza stampa in Comune

«Un programma ricco di iniziative per chiudere le celebrazioni iniziate nell’ottobre scorso, per la liberazione di Cesena, e proseguite con la giornata della Memoria». Così l’assessore comunale alla Cultura, Camillo Acerbi, ha presentato ieri in conferenza stampa gli eventi in calendario per l’80esimo anniversario della Liberazione d’Italia dalla tirannia nazifascista.

Un mix di iniziative istituzionali e culturali, con mostre, feste, spettacoli, escursioni e presentazioni di libri: «Il Comune si è posto come facilitatore – ha aggiunto Acerbi –, punto di raccolta di energie e riflessioni delle associazioni del territorio».

A organizzare gli eventi, con Amministrazione comunale e presidenza del Consiglio comunale, sono l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena, Anpi Cesena, Comunità accogliente (che raccoglie Arci, Auser, Caritas e molte altre realtà), tutti uniti per ricordare chi ha versato sangue e sudore per garantire la libertà alle generazioni future.

«Non si tratta di rievocazioni storiche, mere celebrazioni – ha puntualizzato il presidente del Consiglio comunale Filippo Rossini – bensì riconoscere che da quella lotta è nato quel “fiore pungente”, per usare le parole di don Andrea Gallo, che è la nostra Costituzione».

Una riflessione sulla Costituzione che è al centro dell’impegno dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, presieduto da Ines Briganti: «Non può esistere una memoria condivisa – ha detto la presidente – ma gli storici dicono che è possibile avere una memoria collettiva».

In questo territorio, a differenza di altri, non si sono registrate divisioni in passato sulla festa della Liberazione come ha sottolineato l’assessore Acerbi, al quale ha fatto eco Briganti: «Il mio auspicio è che gli estremismi, di qualunque parte, tacciano in occasione di celebrazioni come queste. Fanno solo del male».

Eventi e celebrazioni

Oggi, martedì 15 aprile alle 17, nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana si terrà la presentazione del libro di Alvaro Collini “Le voci nel silenzio”, romanzo ambientato nel cimitero di guerra di Cesena in cui si ricordano i soldati dei paesi del Commonwealth caduti durante la Seconda guerra mondiale.

Mercoledì 23 aprile, alle 17,30, in Biblioteca Malatestiana si terrà la presentazione del libro “Come l’acciaio resiste la città. Viaggio nella liberazione con gli Stormy Six” (Derive Approdi, 2025) di Alberto Gagliardo. Dialogheranno con l’autore il critico musicale Massimo Buda e lo storico dell’Alma Mater Studiorum di Bologna Alberto Malfitano. «È una riflessione su come i ventenni degli anni settanta si posero nei confronti dell’Italia resistenziale» ha spiegato la presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea Ines Briganti.

Giovedì 24 aprile, alle 20,30, evento musicale al teatro Alessandro Bonci con un concerto a cura dell’Istituto musicale “Arcangelo Corelli” e del Conservatorio statale “Maderna-Lettimi”. Nel corso della serata, a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, saranno riprodotti brani relativi al racconto della lotta e della vittoria contro il nazifascismo. Le letture saranno di Lorenzo Pieri, mentre la selezione musicale (da Šostakovič al jazz, passando per Mozart e Bach) di Paolo Chiavacci.

Venerdì 25 aprile le celebrazioni avranno inizio alle 10,45 con il raduno delle autorità civili, militari e della cittadinanza nella piazzetta Marietta Alboni (piazzale est della Barriera Cavour). A seguire, la Banda musicale “Città di Cesena” darà avvio al corteo lungo viale Carducci che si concluderà con la posa della corona al monumento ai Caduti della Resistenza da parte del sindaco Enzo Lattuca e l’intervento del professore ed ex parlamentare Giorgio La Malfa.

Una festa ai giardini di Serravalle

Inclusione, cittadinanza, partecipazione. Nel pomeriggio del 25 aprile, dalle 14,30, come da recente tradizione (avviata nel 2019 e interrotta solo nel periodo Covid), la festa si trasferirà ai giardini di Serravalle.

Il pomeriggio, intitolato ‘80 primavere’, sarà avviato dallo spazio radiofonico ed esibizione di band emergenti a cura di Uniradio Cesena. A seguire (15,30) sono previsti gli interventi del vescovo della Diocesi di Cesena-Sarsina, Antonio Giuseppe Caiazzo, dal presidente di Anpi Forlì-Cesena Gianfranco Miro Gori e di Piero Piraccini della Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace. Alle 16 Michele Di Giacomo leggerà “Racconti partigiani. Storie di partigiani e partigiane italiane, estratte dalla nostra letteratura”. Un’occasione per trattare quanto emerso nel percorso ‘Promemoria Auschwitz’ (16,40).

Il tutto sarà completato da un momento conviviale a cura di Cucine Popolari (16,30), dalla sfilata in abiti tradizionali a cura della comunità senegalese – Associazione Yakkar (alle 17) e dalla musica dal vivo di Momo Said & Soul Mates (17,30).

Saranno inoltre attivi uno spazio bimbi a cura di Uisp Cesena, Barbablù e Progetto 11, un punto ristoro con food truck del territorio, un’area danze con il gruppo Balli Popolari di Auser Cesena. Sarà inoltre possibile visitare la mostra ‘I sentieri della speranza. L’odissea della libertà. I destini polacchi nella Seconda guerra mondiale’ dell’associazione Polonia.

«Si tratta di un modo di veicolare la festa e i valori della Resistenza ai nuovi cittadini – ha spiegato in conferenza stampa Silvia Cascetta, presidente di Arci Romagna Cesena Rimini – in particolare quelli delle seconde generazioni».

«I balli che proponiamo – ha aggiunto Luciano Bigi, presidente Auser – esprimono la gioia della popolazione al termine del conflitto. Si tratta di danze popolari, ballate nelle aie di campagna, anche antecedenti il Liscio».

Il pomeriggio è organizzato e promossa da un gran numero di associazioni: Comunità Accogliente, Accce – Camerunensi di Cesena, Amnesty International – Gruppo di Cesena, Alchemico Tre, Anolf, Anpi Forlì-Cesena, Arci Romagna Cesena Rimini, Arci Solidarietà cesenate, Auser Cesena, Avvocato di Strada Forlì e Cesena, Barbablù, Caritas della Diocesi di Cesena Sarsina, Centro Pace Cesena, Cgil Forlì Cesena, Cisl Romagna, Comitato per la Costituzione, Cooperativa Equamente, Cucine Popolari, Fridays for Future Cesena, Giovani del Bangladesh, Gruppo Falcone e Borsellino Cesena, Iscos Emilia Romagna, Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena, Ivoriani di Forlì Cesena e Rimini, Legambiente Forlì Cesena, Libera Forlì-Cesena, Magazzino Parallelo, Progetto 11, Rete per la Riforma della Cittadinanza, Spi Cgil Forlì Cesena, UIL Cesena, Uisp Forlì-Cesena, Uniradio Cesena, Yakkar – Senegalesi di Cesena.

In bicicletta sui luoghi della memoria

Torna anche l’appuntamento con ‘La Resistente’, cicloturistica della memoria sui luoghi delle stragi nazifasciste nel cesenate, prevista per domenica 27 aprile. La bicicletta fu l’emblema della Resistenza, usato da staffette e partigiani per muoversi e portare comunicazioni e armi. La stessa bicicletta, oggi, diventa mezzo per recuperare la memoria.

L’evento, proposto da Fiab Forlì, Anpi Sezione di Cesena e Anpi Comitato provinciale Forlì-Cesena, prenderà avvio alle 9 dal Monumento ai Caduti della Resistenza in viale Carducci e sarà guidato da un gruppo di ciclo resistenti che partirà dal centro di Cesena percorrendo un percorso pianeggiante di 30 chilometri (in parte asfaltato in parte su strade bianche). Lungo il tragitto sono previste tappe presso i cippi commemorativi per ripercorrere le vicende della nascita e instaurazione del regime fascista, delle stragi nazifasciste e della Liberazione di Cesena.

L’iscrizione è obbligatoria, per esigenze organizzative il numero di posti disponibili è limitato. È possibile effettuare l’iscrizione scrivendo a info@laresistente.it o inviando un messaggio al 333-6678611. È previsto un contributo di 10 euro che comprende la guida, l’assicurazione e un punto di ristoro.

Architetture d’epoca

Gli appuntamenti riprenderanno mercoledì 14 maggio con l’iniziativa ‘Architettura e città a Cesena durante il Ventennio e la Seconda Guerra Mondiale. Un’ipotesi di ricerca’. Nel corso del pomeriggio, ospitato dalle 17 alle 19 in Malatestiana, saranno presentati gli esiti del primo anno di una ricerca in fieri sulla mappatura, conoscenza e documentazione del patrimonio urbanistico e architettonico del Novecento a Cesena, nell’ottica della sua tutela e valorizzazione.

L’evento è presentato nell’ambito del corso integrato Storia e restauro, tenuto dai professori Matteo Cassani Simonetti e Giulia Favaretto, del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura dell’Università di Bologna – sede di Cesena.

Mostre in città

Per l’intero mese di aprile, inoltre, la Liberazione d’Italia sarà celebrata da una serie di mostre che consentono un’accurata, oltre che collettiva, riflessione sui concetti di democrazia e libertà e sulle donne e gli uomini che hanno scelto di resistere, di lottare per i valori condivisi di una società più giusta.

È questo il caso del percorso espositivo allestito in Biblioteca Malatestiana: “Giacomo Matteotti. La libertà liberatrice”, mostra fotografica e documentaria itinerante, la cui direzione scientifica ed organizzazione sono a cura della Fondazione di studi storici ‘Filippo Turati’. Con una documentazione originale e in gran parte inedita restituisce con drammatica nitidezza la figura di un uomo premuroso con la famiglia, colto, militante socialista, amministratore, deputato in Parlamento, nella sua coraggiosa e irriducibile lotta per la democrazia e la libertà. Evento gratuito proposto da Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena, insieme a Comune e Biblioteca Malatestiana, con il sostegno di Legacoop Romagna, partner dell’iniziativa.

In via Roverella 26 (Valdoca), sede di Anpi Cesena, è possibile visitare la mostra “I campi di concentramento fascisti in Italia (1940-1945). Corrispondenza da e per i luoghi della persecuzione” a cura di Gastone Benini. La mostra storico documentaria, che sarà allestita fino al 26 aprile, riguarda la corrispondenza da e per i luoghi della persecuzione di cittadini italiani antifascisti, di cittadini italiani di fede ebraica, di ebrei stranieri, di zingari (Rom e Sinti), di stranieri sudditi di ‘paesi nemici’. La documentazione esposta, composta da lettere e cartoline, è parte della collezione tematica di Benini, vicepresidente della sezione Anpi di Cesena e socio del Circolo Culturale Filatelico Numismatico Cesenate “Ennio Giunchi”.

“Ricordare… il domani”. È questa una mostra allestita sempre in Malatestiana in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione e della costituzione dell’Unione Donne in Italia. Attraverso il percorso tracciato da alcune delle immagini dell’archivio fotografico dell’Unione Donne Italiane (Udi) di Forlì-Cesena, si è voluto evidenziare un periodo storico che il movimento delle donne ha segnato con l’impegno e le lotte in favore del disarmo, della Pace, dei diritti e contro la violenza sulle donne. L’obiettivo è quello di condividere una storia che merita di essere conosciuta ed approfondita. Un piccolo cameo della società che, dagli anni ’50 agli anni ’80, incastona le conquiste femminili e non solo: dal rifiuto agli armamenti e alla guerra del Vietnam, dalle mobilitazioni per la modifica del Diritto di famiglia e del lavoro. Fino alle manifestazioni per l’abrogazione della legge sul divorzio e per sostenere quella sull’Ivg. Nelle immagini si riconoscono le modalità di protesta (sempre pacifica), l’impegno a favore della collettività e alcune delle donne più importanti sia a livello locale che a livello nazionale: da Nilde Iotti a Giglia Tedesco, da Norma Balelli Sozzi a Lidia Menapace, da Lilliana Vasumini a Floriana Flamigni, da Marisa Marisi a Erica Ruffilli.