Il viaggio a Roma dei ragazzi di Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò. Il racconto e le emozioni

Il desiderio di partecipare al funerale di papa Francesco più forte di ogni resistenza

Nella foto, i giovanissimi di Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò in piazza San Pietro, ieri a Roma, con Silvia e Alex
Nella foto, i giovanissimi di Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò in piazza San Pietro, ieri a Roma, con Silvia e Alex

L’educatrice Silvia, con il giovane Alex: abbiamo viaggiato tutta la notte per essere presenti in piazza San Pietro, a Roma

Andiamo al funerale del Papa?

“Andiamo al funerale del papa?”. Silvia Paolucci, educatrice dell’unità parrocchiale Gambettola, Bulgaria, Bulgarnò martedì della scorsa settimana si è sentita rivolgere questa domanda da Riccardo, uno dei ragazzi da lei seguiti. Il giorno dopo ancora lo stesso quesito: “Andiamo al funerale del Papa?”. Silvia lo racconta al Corriere Cesenate mentre torna a casa, dopo la Messa di esequie di ieri in piazza San Pietro, a Roma, per papa Francesco (cfr pezzo al link qui sotto).

L’insistenza dei più giovani e il regalo più bello

In principio Silvia non ci fa troppo caso. Anzi, confida, “ho fatto di tutto per non sentirla bene, perché mi dicevo: dai, da casa si vede meglio, non è una sfaticata, non devo chiedere le ferie e poi è anche una grande responsabilità portarli a Roma perché sono ragazzi delle superiori, minorenni… Ma all’insistenza di Riccardo, ho dovuto farci i conti perché vedevo che aveva il desiderio di andare. Allora ho detto sì e mi sono resa disponibile ad accompagnarli. Oggi mi sono resa conto che la giornata è stata una ricchezza e un regalo per me”.

Lunghe file in silenzio e in devota compostezza

Riccardo invita i suoi amici, Giacomo, Leonardo, Anita. Silvia, assieme ad Alex e i giovanissimi, viaggia tutta la notte per arrivare presto nella capitale. Così molto presto si sono potuti incamminare verso via della Conciliazione. “Abbiamo fatto lunghe file in silenzio – racconta Silvia – circondati da uomini, donne, ragazzi e bambini di ogni nazionalità. Tutti erano in devota compostezza. Passo dopo passo siamo entrati in piazza San Pietro e sotto il sole abbiamo aspettato l’inizio della Messa preceduta dalla recita del Rosario”.

Abbiamo sperimentato l’abbraccio della Chiesa

Poi la sorpresa più bella. “Abbiamo sperimentato l’abbraccio della Chiesa – prosegue Silvia -. Si è avvertito proprio questo, oggi, in piazza. Il colonnato sono le braccia di Gesù che accolgono. Abbiamo vissuto quello che proclamiamo nel Credo con la formula “Credo la Chiesa, una Santa Cattolica e a
Apostolica”. E papa Francesco ci ha sempre testimoniato questo”.

I giovani sono l’oggi di Dio

Infine Silvia rivolge una supplica al Pontefice defunto: “Papa Francesco non siamo venuti a dirti addio, ma siamo venuti qua per dirti grazie di questi anni. Grazie per la tua disponibilità a guidare, a servire, a cambiare, a correggere, a testimoniare fino all’ultimo il Vangelo”, un Vangelo sempre senza mediazioni.
“A Roma siamo andati noi – conclude Silvia – ma con noi abbiamo portato “nella preghiera” tutte le nostre comunità di Gambettola, Bulgaria, Bulgarnò Bulgaria e i padri missionari della Consolata. Torniamo a casa stanchi ma contenti. E grazie a Riccardo per quel “andiamo”. Mi è tornato in mente quello che il vescovo Antonio Giuseppe ha detto all’abbazia del Monte a Cesena sabato 15 marzo, il giorno precedente il suo ingresso in Diocesi, incontrando i giovani definiti “sono l’oggi di Dio”. Proprio come li aveva definiti papa Francesco alla Gmg di Panama, nel gennaio del 2019.