Cesena
Sindaci e assessori al “Bibbia festival”: “La gioia dell’amministrare è nelle piccole cose”
Tavola rotonda, sabato scorso, con Carmelina Labruzzo, Fabio Molari ed Enrico Cangini
“Amministrare la gioia”. Sul tema si sono confrontati sabato scorso tre amministratori locali, all’interno del “Bibbia festival”, organizzato dalla Chiesa cristiana avventista del settimo giorno di Cesena.
Tavola rotonda al quartiere
Hanno preso parte alla tavola rotonda, presso la sala del quartiere Fiorenzuola, Carmelina Labruzzo, assessora cesenate ai Servizi per le persone e le famiglie, e i sindaci di Montiano Fabio Molari e di Sarsina Enrico Cangini. A moderarli, il giornalista del Corriere Cesenate Matteo Venturi. I saluti sono stati affidati al presidente del quartiere Massimo Pipitone e al coordinatore di “Bibbia Festival” Giovanni Benini.
Labruzzo: “Storie di bene che non vengono raccontate”
“Un amministratore locale – ha detto l’assessora Labruzzo – non può limitarsi a fare il “compitino”. Il suo compito è mettersi al servizio del territorio per il tempo a disposizione. A volte è faticoso, in tante altre occasioni si riesce a dare e ricevere gioia”. Labruzzo ha sottolineato che l’azione amministrativa è sempre corale e ha elencato alcune “piccole storie che non vengono raccontate, frutto di una politica che lavora per la gioia del territorio“. Fra queste, quella di “Alyub, che abita negli appartamenti di via Parini e che presto riceverà la cittadinanza italiana“, o la storia di “Ali, arrivato dal Senegal con una famiglia poverissima e con una tetraparesi spastica che, grazie a una cordata di amicizia, si è laureato alla Cattolica di Milano”.
Molari: “Sono sindaco in mezzo alla gente”
Molari, al quarto mandato come sindaco di Montiano, ha evidenziato il suo legame con i cittadini e il territorio, guidato da due bussole: “onestà” e “uscire dal palazzo per stare in mezzo alla gente”. Il primo cittadino ha ricordato di avere sempre lavorato “per le piccole cose che danno gioia”, come l’aver asfaltato tutte le strade di campagna o aver installato le casine dei libri in tutto il Comune. “Quando i bambini mi vedono, mi salutano e mi abbracciano – ha rivelato il sindaco – è la gioia più grande”. Per Molari il buon amministratore deve “difendere e amare il suo territorio” con “fiducia e fedeltà ai propri principi: se perdiamo questo orizzonte è meglio passare il testimone ad altri”.
Cangini: “La creatività dell’amministrare”
Enrico Cangini ha sottolineato che “il sindaco è l’ultimo baluardo per il cittadino, l’unica figura politica che ha credibilità, punto di riferimento nelle difficoltà”. Ha poi raccontato che “Luigi, un volontario Auser che conosco dall’infanzia, si è tolto il cappello appena mi ha incontrato per la prima volta come sindaco, ricordandomi che sono il rappresentante pro tempore delle istituzioni“. Anche il sindaco di Sarsina ha convenuto che “la gioia sta nelle cose semplici come l’aver portato, seppure con fatica, la connessione per la didattica a distanza durante la pandemia in una zona impervia”. Per Cangini, nell’amministrare “c’è gioia quando si è utili e si riesce a cambiare la vita al cittadino. Bisogna essere creativi e concreti“. Citando san Paolo “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.
