Sarsina. Va in scena “Edipo tragedia cieca”

Appuntamento domenica 20 luglio per il terzo spettacolo del "Plautus festival"

Un evento messo in scena da persone non vedenti

Prosegue il “Plautus festival”

È iniziata domenica 6 luglio la 65esima edizione del “Plautus festival” di Sarsina. La rassegna è realizzata grazie al contributo del ministero della Cultura, della regione Emilia-Romagna, della Destinazione turistica Romagna e dell‘unione dei comuni Valle del Savio. Coinvolte anche associazioni e società private fra le quali Orogel.

Ritrovo nella piazzetta Lucio Pisone

Per il terzo dei 14 spettacoli in calendario, domenica 20 luglio il collettivo teatrale “InCompagnia” presenta “Edipo tragedia cieca“, testo di Giampiero Pizzol, regia di Daniela Piccaridi, per il centro Diego Fabbri di Forlì. L’evento si svolge nella piazzetta Lucio Pisone alle 21,15. Lo spettacolo è messo in scena da persone non vedenti che, in passato, avevano usufruito dell’audiodescrizione degli spettacoli grazie al progetto “Teatro no limits”. Questo nasce dall’incontro tra Luca Lepri, diventato non vedente a 45 anni a causa di un melanoma, e Paolo De Lorenzi, direttore del centro Diego Fabbri. Lo spettacolo è stato pensato in principio per descrivere la storia di Lepri, sono poi affiorate storie personali e storie antiche e, tra queste, la tragedia di Edipo. L’importo del biglietto di ingresso è di 5 euro ed è acquistabile solo in loco la sera stessa dell’evento, a partire dalle 20. Al Plautus Festival è possibile spendere le “Carte cultura” per i neo-maggiorenni.

“Salire sul palco è cercare una luce seguendo una voce”

“Il nostro obiettivo – fanno sapere gli organizzatori- è riprendere una vicenda che fa calare il buio sui misfatti. Dove il protagonista si acceca e due fratelli si fan guerra accecati dall’odio, l’unico a vederci chiaro è Tiresia, il veggente cieco. Il destino oscuro incombe su ciascuno, non solo in teatro ma nella vita. Crediamo di tenere in pugno il passato, consumiamo in fretta il presente, ma sul futuro siamo tutti ciechi. Dunque, salire sul palco è cercare una luce seguendo una voce. E alla fine si può anche trovare la strada seguendo i passi di Antigone, l’accompagnatrice che ci guida verso l’uscita. Quando si resta nell’oscurità conviene tendere l’orecchio solo a ciò che di più autentico rimane“.