Dall'Italia
Ert Emilia Romagna: due direttrici per un teatro
Natalia Di Iorio direttrice generale. Elena Di Gioia direttrice artistica. Obiettivi di due professionisti "di tenacia". Ert da dieci anni gestisce il teatro Bonci di Cesena
Nel ridotto del teatro “Storchi” di Modena oggi venerdì 25 luglio si è presentata la nuova direzione di Emilia Romagna Teatro (Ert), la fondazione che da oltre dieci anni gestisce il teatro “Bonci” di Cesena
Natalia Di Iorio direttrice generale. Elena Di Gioia direttrice artistica
Presenti all’appuntamento, Giuliano Barbolini, presidente di Ert, e le due nuove direttrici, Natalia Di Iorio, direttrice generale, ed Elena Di Gioia, direttrice artistica. Entrambe sono state nominate il 7 luglio per un quadriennio. Il presidente Barbolini ha dapprima spiegato come si è giunti alla nomina diversificata: una persona come direttore generale, e una come direttore artistico, secondo la richiesta a livello nazionale. Il presidente ha sottolineato l’importanza che la scelta fosse decisa dal Consiglio di amministrazione all’unanimità, per rafforzare l’operato dei dirigenti scelti, cosa che è avvenuta. «La scelta fatta», ha detto il presidente, «è stata molto impegnativa: è la prima volta che si passa da una direzione unica a una direzione “bicefala”, con una differente articolazione delle funzioni. Le due figure sapranno trovare nella collaborazione la capacità di produrre una sintesi armonica per lo sviluppo del teatro a livello nazionale e internazionale, con attenzione al territorio e alla ricerca».
I fatti più delle parole. La strage di Bologna
Natalia Di Iorio, che fra le tante occupazioni è stata direttrice artistica dal 1994 al 2017 del festival internazionale di teatro “Le vie dei festival”, ha raccontato il suo profondo legame con la Fondazione Ert: ha sottolineato la qualità del personale di Ert, di ottimo livello. Si augura che la sua esperienza possa servire per il bene della Fondazione, tanto più in un momento come quello di oggi, in cui il teatro vive un momento particolare. La concretezza dei fatti conta più delle parole: Ert vuole dedicare la sua attenzione alla strage di Bologna, attraverso le parole delle sentenze e delle biografie di chi ha perso la vita in quella tragedia. La direttrice ha detto che la programmazione del prossimo anno (sarà presentata a settembre) non sarà integralmente creata da loro, perché c’erano già molti progetti voluti dal precedente direttore artistico, e quegli spettacoli verranno confermati, pur indicando alcune nuove linee artistiche: per un generale rinnovamento si dovrà aspettare la programmazione dell’anno successivo.
“Teatropubblico”: non ci deve essere spazio fra il teatro e il pubblico
Elena Di Gioia, anche lei con un vasto curriculum, che, fra le altre attività, dal 2021 al 2024 è stata Delegata alla Cultura del Comune di Bologna e Città metropolitana, ha ricordato che per lei la parola più importante è “teatropubblico”, scritto tutto attaccato, perché non ci deve essere spazio né separazione fra il teatro e il pubblico. Assieme a questa parola, ne ha ricordata un’altra: “per”, che significa lavorare per le città in cui si trova Ert.
«Passo minuto» fra le comunità e di uno «sguardo gigante» sul mondo
Riferendosi all’altra direttrice, ha detto: «Siamo due professioniste di tenacia; abbiamo bisogno di intrecciare generazioni e territori. Dobbiamo cercare di aumentare la complicità con gli artisti e le artiste». In estrema sintesi, la direttrice ha parlato del suo lavoro come di un «passo minuto» fra le comunità e di uno «sguardo gigante» sul mondo. Come detto, si è deciso per il primo agosto di dare forma a un testo per una lettura pubblica sulla strage di Bologna: è importante, ha detto Di Gioia, leggere il testo della sentenza per ricordare quello che è successo, elogiando la forza dell’associazione dei familiari delle vittime che in tutti questi anni non ha smesso di voler sapere la verità. «Ci troveremo, ha precisato, nel chiostro dell’Arena del sole di Bologna la sera del primo agosto per “85 d’agosto, tempo di continuare di dire”, titolo che ci è stato donato da Alessandro Bergonzoni».