Rockin’1000, si replica. “Abbiamo piantato un seme”

Al via il secondo concerto del decennale

Alexander, Debora e Arthur al termine del concerto di ieri sera (foto Mariaelena Forti)

Manca pochissimio all’inizio del secondo appuntamento con il decimo compleanno di Rockin’ 1000 che torna dove tutto è iniziato dieci anni fa.

Dal palco di ieri sera, 26 luglio, l’appello alla pace

Dopo l’esordio travagliato di ieri, sabato 26 luglio, con la pioggia battente che ha costretto Fabio Zaffagnini e il suo staff a ritardare l’inizio di quasi due ore, oggi domenica 27 luglio, alle 21 riprenderà vita lo spettacolare concerto di circa 1800 musicisti, il più piccolo 7 anni e il più vecchio 78, che suoneranno all’unisono celebrando i dieci anni dall’evento che chiamò a Cesena i Foo Fighters  e segnò l’inizio di una storia che ancora ha molto da raccontare.

Tra i momenti indimenticabili della prima serata, la potentissima esibizione di Piero Pelù che ha regalato al pubblico brani come El Diablo e Toro Loco con la voce più intensa di sempre, l’emozione trasmessa a tutta la platea da Diodato e il rock battente dei Negrita che hanno esordito con l’appello “Palestina libera” del frontman “Pau” aka Paolo Bruni, “stiamo arretrando verso il medioevo”, ha tuonato dal palco in attesa che i musicisti completassero l’accordatura.

Per tutta la serata del Rockin’1000 ieri sera è rieccheggiata la richiesta della fine della guerra, di tutte le guerre, appello culminato nel discorso finale di Fabio Zaffagnini che ha ricordato i conflitti in corso a Gaza, in Ucraina, in Sudan, nel Myanmar. “Lo so, la pace nel mondo, che cosa ingenua… “. E poi “dieci anni fa qui abbiamo piantato un seme di inclusione e fratellanza…Se è vero che per far nascere le cose bisogna piantare un seme,  allora anche per avere la pace bisogna seminare. Le piante se le annaffi crescono altrimenti muoiono, quindi scegliamo con cura quali piante annaffiare. Viva il rock and roll, viva Rockin’1000!”.

nella foto sul fondo Fabio Zaffagnini sul palco e in primo piano il maestro Daniel Plentz (foto Mariaelena Forti)

Il miracolo del rock

Sul palco dello stadio cesenate saliranno questa sera tra gli altri, Francesca Michielin, i Negramaro, i Fast Animal & Slow Kids e Peppe Vessicchio in veste di direttore d’orchestra. Lodovica Comello come ieri sarà la conduttrice  mentre circola tra il pubblico con insistenza la voce di una comparsata di Lorenzo Jovanotti.

Cosa spinga i tantissimi musicisti a riunirsi ogni volta nonostante i viaggi e il tempo da dedicare al progetto, fa parte del miracolo Rockin’1000 come ci ha fatto capire ieri sera uno dei 1800 musicisti provenienti da tutto il mondo, come Alexandre Miroru Enoki (foto sopra).

Brasiliano per metà giapponese, ieri sera, nella prima serata è stato protagonista del concerto del compleanno e questa sera tornerà sul prato dello stadio Manuzzi, mentre in tribuna a fare il tifo per lui ci saranno la moglie Debora Quaitotti Santos Enoki, brasiliana per metà italiana.

Vengono da San Paolo per vivere per la quarta volta questa “esperienza meravigliosa”, la definiscono in inglese. “Lui – racconta Debora – suona tantissimi strumenti. Per questo concerto per la prima volta ha suonato la batteria, si allena da sei mesi” ci ha raccontato ieri sera  a fine concerto mentre attendeva a bordo campo di abbracciare il marito per condividere l’emozione della serata.

Alexander la sua prima volta con i mille ha giocato in casa, in Brasile e ha suonato la chitarra, poi sempre in Brasile, la seconda volta è entrato in campo con la tastiera, a Madrid ha riabbracciato la chitarra e in Portogallo invece ha fatto parte del coro. Ieri e oggi a Cesena la sua prima volta in Italia e la sua prima volta da batterista.

“Ogni momento vissuto è speciale”

“Qui ci sono tantissimi musicisti professionisti. Io sono qui per passione – ci spiega Alexandre stesso che nel frattempo ha raggiunto la famigliola – nella vita faccio il medico, sono un chirurgo faringeo”.

Quello che spinge lui e la moglie, che pure si diletta alla tastiera, a prendere aerei e spostarsi in giro per il mondo a seguito del progetto, è la passione, spiegano. “Si tratta di un evento meraviglioso”, commentano con gli occhi ancora carichi dell’energia della musica che ha invaso lo stadio quasi pieno nonostante l’inizio funestato dalla pioggia e da un ritardo di quasi due ore.

La prima volta hanno conosciuto Rockin’ 1000 su you tube poi si sono messi in contatto con l’organizzazione e il resto è venuto da sé. “Ogni momento che abbiamo vissuto è speciale, ogni singolo attimo lo è”.   

**** notizia in aggiornamento ****

Un inizio alla grande

Il concerto in corso, Pippo foto