Battistini (Camera di commercio): “La questione dazi Usa è importante, ma occorre guardare anche alla Cina”

"Sono due le aree di investimento quanto mai fondamentali: formazione e innovazione continua", sostiene il presidente della Camera di commercio della Romagna

Operai edili al lavoro. Foto Siciliani-Gennari/SIR
Operai edili al lavoro. Foto Siciliani-Gennari/SIR

L’intervento del presidente Carlo Battistini sulle urgenze del momento, con uno sguardo al futuro

La capacità di resilienza delle nostre aziende

“Dopo aver diffuso il nostro Osservatorio economico di metà anno – scrive Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna, in una nota inviata oggi alla stampa – che delinea un quadro complesso e incerto con dati settoriali che, nell’insieme, destano preoccupazione, ma, allo stesso tempo, che registrano una buona capacità di resilienza delle nostre imprese, è importante confermare due aree di investimento quanto mai fondamentali, soprattutto nelle nostre realtà produttive: formazione e tecnologia, in un’ottica “culturale” di innovazione continua”.

Acquisire competenze nelle tecnologie digitali

Si deve lavorare insieme, aggiunge Battistini, “per fare in modo che le nostre imprese e i nostri lavoratori acquisiscano le competenze necessarie per utilizzare le tecnologie digitali e l’Ia e allo stesso tempo, incentivare gli investimenti in tecnologia e digitalizzazione che sono la chiave per aumentare la produttività e la nostra competitività”.

Sui dazi non deve sfuggire un dato

La questione dei dazi, che angustia non pochi, “sta monopolizzando la nostra attenzione, e non va certo sottovalutata, ma mentre tutta l’attenzione è rivolta verso i rapporti con gli Usa e le sue politiche dirompenti non deve sfuggire un dato. Il Pil del mondo nel 2023 è stato di 105 trilioni di dollari, con gli Stati Uniti prima economia con 26,9 mila miliardi di dollari ma al secondo posto la Cina con 19,4 trilioni. Da notare che l’Ue complessivamente sarebbe la terza con 17 mila miliardi di dollari. Senza la Ue aggregata, il Giappone segue con 4,4 trilioni e la Germania con 4,3 trilioni. L’Italia contribuisce con 2,2 mila miliardi di dollari ed un export pari ad un terzo del Pil”.

Export verso gli Usa in calo

Mentre l’export della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) verso gli Usa ha rappresentato nel 2024 il 9% per cento, cioè 669 milioni su 7,4 miliardi con un calo del 21 per cento rispetto all’anno precedente, quello verso la Cina è stato di 108 milioni, l’1,8 per cento da Forlì-Cesena (-19,2 per cento) e l’1 per cento da Rimini (-32,2 per cento). “Ricordo che esportiamo verso l’Europa circa il 70 per cento del totale”, dice il presidente della Camera di commercio.

Porre attenzione alla Cina

“Nello stesso tempo l’import dalla Cina ha raggiunto i 529 milioni di euro, oltre il 13 per cento dell’import totale di Forlì-Cesena e Rimini – fa notare Battistini -. Analoga tendenza, con qualche differenza percentuale, si registra anche a livello nazionale e regionale. Dunque, all’attenzione giustamente rivolta verso il “problema dazi Usa” va affiancata quella posta sui rapporti con la terza economia mondiale, la Cina. Sta infatti avvenendo che l’abbondante capacità produttiva cinese che trova meno sbocchi verso gli Stati Uniti, si riversi verso l’Europa creando ulteriore difficoltà proprio mentre le nostre imprese si trovano ad affrontare la doppia transizione ed una bassa crescita”.

Abbiamo bisogno della Cina e di negoziare con gli Usa

La politica di potenza degli Stati Uniti “ha fatto pesantemente irruzione nei rapporti internazionali ed economici; perciò – conclude Battistini – l’Unione europea senza timidezza deve affrontare insieme ai Governi nazionali la sfida di mantenere il proprio ruolo di terza economia del mondo. Le nostre imprese hanno bisogno che sia riequilibrato il rapporto con la Cina in parallelo alla negoziazione dell’accordo con gli Usa, sia in tema di tariffe sia in tema di regolazione del mercato”.