L’alluvione del settembre 2024 non fu un evento imprevedibile: così la prima relazione su Traversara disposta dalla Procura

Depositati i primi risultati parziali delle perizie commissionate per valutare il grado di imprevedibilità e straordinarietà degli eventi alluvionali del 2023 e 2024

Nella foto, la località di Traversara (Bagnacavallo) allagata
Nella foto, la località di Traversara (Bagnacavallo) allagata

Il disastro risale a 11 mesi

La prima relazione degli esperti incaricati dalla Procura di Ravenna

Una catastrofe tutt’altro che imprevedibile, con tempi di ritorno dell’evento che non erano né sui 200 né sui 30 anni. Queste, in estrema sintesi, sono le conclusioni della prima relazione parziale redatta dagli esperti incaricati dalla Procura di Ravenna nell’ambito delle indagini per disastro colposo – al momento a carico di ignoti – sull’alluvione del settembre 2024. Ne danno notizia oggi i due quotidiani locali, Corriere Romagna e Il Resto del Carlino, e l’Ansa.
In Procura è stato aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo, esattamente come è avvenjuto per le due precedenti alluvioni che si sono abbattute sul territorio della provincia.

L’alluvione a Traversara, frazione di Bagnacavallo

Nello specifico del disastro che 11 mesi fa ha devastato Traversara di Bagnacavallo, allagato Faenza e la zona più vicina al Lamone a Brisighella, sono arrivati i primi responsi. Secondo quanto emerge dalle indagini, non trova rispondenza nella realtà l’ipotesi di un evento imprevedibile e totalmente straordinario: per il Lamone, i tempi di ritorno, secondo la relazione, sono inferiori ai 30 anni.