Grande successo per Bertoli a Gatteo nella serata dedicata a san Lorenzo

Il cantante che ha interpretato numerosi brani del padre Pierangelo, ha citato il vescovo Caiazzo che è andato a salutarlo. "Dalla gente del sud ho imparato il calore dei rapporti umani"

Nella foto un momento del concerto di Alberto Bertoli, ieri sera in piazza a Gatteo, per la festa del patrono, san Lorenzo
Nella foto un momento del concerto di Alberto Bertoli, ieri sera in piazza a Gatteo, per la festa del patrono, san Lorenzo

Tantissima gente, ieri sera, ha gremito piazza Vesi, in centro a Gatteo, per il concerto di Alberto Bertoli, figlio del noto cantautore italiano Pierangelo, dopo la soropresa della serata precedente con l’arrivo di Laura Pausini sul palco assieme a Max Giusti (cfr pezzo al link qui sotto). La serata finale della festa del patrono del paese, san Lorenzo, ha tenuto incollati alla sedia centinaia e centinaia di persone fino a quasi mezzanotte quando è scattato lo spettacolo di fuochi artificiali che per dieci minuti ha illuminato la notte delle stelle cadenti.

Tanti i brani del padre interpretati e arrangiati dal figlio

Bertoli ha proposto un repertorio di sue canzoni e di alcune delle più note di quelle del padre. Il concerto è stato molto apprezzato dal pubblico che sul finire si è alzato in piedi e ha seguito i brani più famosi (tra questi il notissimo “Pescatore”) battendo le mani e cantando insieme all’artista e alla sua band.

Bertoli cita il vescovo don Pino

Nelle prime battute dello spettacolo durato un paio di ore, Bertoli ha citato il vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo. “Ci è venuto a salutare il vostro nuovo vescovo – ha detto il cantante -. Mi ha fatto piacere. Poi lui è di Isola capo Rizzuto, in Calabria, ed è stato vescovo a Matera, in Basilicata. E quelli che suonano qui con me sono in gran parte calabresi e lucani”. Poi, ha aggiunto Bertoli: “Dalla gente del sud ho imparato la vicinanza alle persone. Uno all’ultimo piano del palazzo in cui abito lo conosco da cinque anni, ma io in quel palazzo ci vivo da 15 anni. Così non va bene. Invece al sud scendono in piazza e stanno insieme. Hanno un altro calore, un altro modo di stare in compagnia. Da loro dobbiamo imparare”. Così come ha fatto il vescovo che, dopo la celebrazione della Messa in piazza, è andato a salutare l’artista che dopo poco sarebbe salito sul palco. L’artista ha poi intonato la canzone “Meridione mon amour”, un inno alla gente del sud da cui c’è tanto da imparare.