Cesena
In ricordo di Giancarlo Brighi. “Ad ogni passo camminiamo nella storia”
"Come un agrimensore romano. Conosceva ogni angolo della “campagna matematica” che aveva perlustrato palmo a palmo per oltre 40 anni facendo rilievi e formulando ipotesi", scrive Cristiano Riciputi
Le parole del giovane amico ed estimatore, il giornalista Riciputi
La Centuriazione rimane orfana
La Centuriazione romana cesenate rimane orfana del suo studioso più appassionato. Ieri è morto il professor Giancarlo Brighi, classe 1948, co-fondatore dell’associazione Terre Centuriate Cesenati di cui ha ricoperto per tanti anni la carica di presidente per poi essere nominato presidente onorario, ex presidente del Quartiere Cervese Nord. Residente nel cuore della Centuriazione Romagna, in via Pisignano a Bagnile, conosceva ogni angolo della “campagna matematica” che aveva perlustrato palmo a palmo per oltre 40 anni facendo rilievi e formulando ipotesi, messe per iscritto e spesso rese fruibili a tutti grazie alla pubblicazione di libri. (cfr pezzo al link qui sotto)
Nella Centuriazione contano i fossi, gli scoli delle acque
Ingegnere, già insegnante all’Istituto tecnico industriale “Pascal” di Cesena, è stato merito suo se localmente la Centuriazione è stata posta sotto i riflettori. “Ricorda, nella Centuriazione quel che conta non sono le strade, a differenza di quanto in tanti pensano, ma i fossi, gli scoli delle acque” è stato uno dei primi insegnamenti che da lui ho appreso. E il suo libro “Le acque devono correre” è stato una pietra miliare a livello locale, perché finalmente veniva messo a disposizione uno strumento divulgativo su un territorio rimasto, nella conformazione a quadre da 710 metri di lato, delimitate da Cardini e Decumani, quasi immutato da oltre due millenni.
I danni dell’autostrada
“L’autostrada è stata devastante – disse in altre occasioni – perché ha sconvolto la rete scolante tagliando in sbieco le quadre. E anche i ponti sono stati costruiti senza seguire la linea retta dei Cardini o Decumani, ma messi quasi trasversalmente per accorciarne le campate. Avrebbero potuto realizzare l’autostrada di qualche chilometro più distante, verso il mare, evitando di deturpare la Centuriazione al suo centro”.
Il premio dell’associazione e la motivazione
Nel 2016, quando aveva già lasciato la guida dell’Associazione, il sodalizio gli volle dedicare il premio Bella di Cesena. Questo quanto è stato inciso nella targa: “Al prof. ing. Giancarlo Brighi, figlio innamoratissimo della nostra terra cesenate, mai dimenticata anche negli anni della lontananza. Ne ha percorso in lungo e in largo ogni minima porzione con l’inseparabile bicicletta, dando un appassionato impulso alla conoscenza della Centuriazione Cesenate con originali studi e pubblicazioni, convegni, ideazione di manifestazioni culturali, divulgative e ricreative del territorio, nonché la fondazione dell’Associazione Terre Centuriate Cesenati che ha guidato per oltre 25 anni”.
Il sogno disatteso
Il suo sogno, rimasto tale e per il quale si è lungamente battuto, era la realizzazione del Museo della Centuriazione. Il Comune da anni ha destinato una casa colonica di Bagnile a questo scopo, ma le risorse per attuarlo non sono ancora state stanziate. E questa opera incompiuta lo rattristava tanto perché secondo Brighi “La Centuriazione è un museo a cielo aperto che però necessità di un tetto per fare cultura e divulgazione”.
Centuriazione cesenate e quella cervese
Negli ultimi anni si è dedicato al nesso fra Centuriazione Cesenate e quella Cervese, e alla ricerca delle prove, in modo da confermare la sua ipotesi che la Centuriazione fosse un’area facilmente allagabile così da rallentare l’eventuale avanzata di truppe nemiche.
Ad ogni passo camminiamo nella storia
Secondo Brighi, l’obiettivo dell’associazione Terre Centuriate doveva essere quello della divulgazione, di mettere a conoscenza tutti che “ad ogni passo camminiamo sulla storia”. Per questo spesso rifuggiva gli eventi più mondani e goderecci (era un tipo piuttosto riservato, scapolo, e fino al 2022 ha accudito la mamma anziana) per dedicarsi per lo più allo scrivere e alla divulgazione.
L’antica pieve dedicata a san Pietro
“Tutti conosciamo il toponimo di via Fornasaccia a Ronta, e cosa si è scoperto qui? Una fornace Romana… La Centuriazione ci parla, ancora oggi, ma siamo noi a non saperla ascoltare” disse quando nel 2005 furono scavate le Fornaci, ora tornate sottoterra. Così come una volta mi accompagnò in via Pieve di San Pietro, non lontano da San Giorgio e, davanti a un leggero cumulo di terra rialzata in un campo, mi disse: “In quel punto là, quasi sicuramente, sorgeva l’antica pieve dedicata a San Pietro da cui il nome della via…”.
L’alluvione del 2023
Nel 2023, nei giorni dell’alluvione di maggio, la sua casa fu circondata da un fiume in piena e rimase isolato un paio di giorni. Ma non pareva preoccuparsene più di tanto o, per lo meno, al telefono dava quella impressione (confronta l’articolo pubblicato dal Corriere Cesenate il 17 maggio 2023). Aveva sempre detto che nell’area vi era il paleo-alveo del Savio, vale a dire l’antico tracciato del fiume che poi, per cause o naturali o indotte dall’uomo in antichità, fu spostato verso l’attuale tracciato. Ma con l’alluvione del 2023 il Savio aveva ripreso il suo antico percorso allagando campi e case e per Giancarlo questo era prevedibile.
L’efficienza della Centuriazione
Ogni volta che avveniva un’alluvione, per fortuna mai come quelle del 2023, lo chiamavo. “Hai visto – mi diceva – l’efficienza della nostra Centuriazione nonostante l’incuria di questi anni? I fossi erano pieni, ma in poche ore hanno smaltito tutta l’acqua”. Proprio quell’acqua che Giancarlo ha seguito nel suo percorso, lungo fossi e fossetti, per quasi tutta la vita.
Come un agrimensore romano
Ora, come un agrimensore romano all’alba, ha spento la sua lanterna e riposto lo gnomone, lo strumento con cui i Romani calcolarono la Centuriazione. Adesso tocca a noi preservare non solo il suo ricordo, ma la sua eredità fatta di amore per la storia, per il territorio, per la cultura e la divulgazione. E mantenere viva l’attenzione sul Museo della Centuriazione che Brighi ha tanto sognato e auspicato.