Dal Benin in Italia per ritornare a camminare

Una storia di professionalità medica e di solidarietà umana fra l’Africa, l’Ospedale di Forlì e la diocesi di Cesena-Sarsina. Alcune settimane fa, presso l’Unità operativa di Ortopedia del Morgagni-Pierantoni diretta dal dottor Roberto Casadei, si è svolto un intervento di ricostruzione protesica di ginocchio che ha consentito a Sylvain Akodande Kpessou Dehouenagnon, originario del Benin, di riprendere le normali funzioni della vita quotidiana e di tornare a camminare senza alcun ausilio. Lo rende noto l’Ausl Romagna.

“Come racconta Sylvain, che vive nel piccolo stato dell’Africa occidentale, vicino alla Nigeria e al Ghana – spiega in una nota il dottor Casadei – il 23 agosto di quattro anni fa è stato vittima di un grave incidente in moto, con arresto cardiaco, risolto grazie al pronto intervento del personale sanitario del luogo. È stato ricoverato in ospedale in stato comatoso, con cinque fratture agli arti inferiori, una al polso e una all’osso temporale. Dopo aver eseguito i vari accertamenti radiografici, il traumatologo ha comunicato alla sua famiglia la necessità di amputare la gamba, ma i familiari si sono opposti e hanno chiesto di fare di tutto per salvare l’arto. Migliorato il quadro generale, è stato sottoposto a vari interventi chirurgici con osteosintesi con un chiodo endomidollare alla tibia e con osteosintesi con placche al femore e al polso. Le condizioni generali sono lentamente migliorate, ma la possibilità di camminare era compromessa, perché mentre la frattura della gamba era guarita, la frattura del femore è andata in pseudoartrosi”.

Così, nel 2022, per tentare di tornare a camminare, l’uomo si è rivolto a un ospedale molto noto nel nord del Paese, a circa 600 chilometri da casa sua, “ma i colleghi – riferisce  il dottor Casadei – hanno ritenuto possibile solo l’asportazione delle placche al femore senza poter trattare la pseudoartrosi. Sylvain non si è perso d’animo e, parlando con suo cugino, don Justin, parroco a Piavola di Mercato Saraceno, si è informato se ci fossero possibilità per un consulto ortopedico specialistico in Italia. Don Justin ha contattato il suo amico, dottor Alberto Gori, anestesista all’ospedale “Morgagni- Pierantoni” di Forlì che, a sua volta, ha sottoposto il caso al sottoscritto. Grazie alla collaborazione della curia e del vescovo di Cesena-Sarsina, della Caritas diocesana e di alcuni amici, tra cui la signora Bruna Canali, Iliana Cecchini e il marito dottor Paolo Masperi, è stato possibile raccogliere i fondi per organizzare il viaggio di Sylvain in Italia. Valutate le immagini radiografiche e dopo aver visitato il paziente, ho proposto a Sylvain, che camminava con due bastoni, di programmare, nella primavera del 2024, un intervento di ricostruzione protesica allo scopo di poter riprendere una deambulazione autonoma”.

L’uomo è stato operato di asportazione del chiodo di tibia, resezione del femore distale in pseudoartrosi e impianto di una protesi speciale cementata. “Il decorso postoperatorio – riferisce il medico – è stato buono e, fin da subito, è stato seguito dai nostri fisioterapisti dell’ospedale forlivese per recuperare la migliore mobilità possibile. Sylvain è tornato in patria in grado di camminare senza alcun ausilio e molto soddisfatto“.

“Sono molto contento per il risultato ottenuto – commenta Sylvain -. Ho trovato in Italia una seconda famiglia. La professionalità di medici e infermieri è stata straordinaria. Mi hanno fatto sentire molto accolto e mi hanno pure fatto festeggiare il mio cinquantunesimo compleanno in degenza. Non pensavo di ottenere un risultato così buono in poco tempo. Qualche giorno dopo l’intervento ho cominciato la fisioterapia e, in poco tempo, ho abbandonato la prima stampella e ora anche la seconda. Mi sembra impossibile, rispetto a due mesi fa, poter camminare, sedermi e alzarmi”.

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