Matteo Venturi al funerale del babbo Luigi: “Mitezza e umiltà l’eredità che ci ha lasciato”

Padre Giuseppe Bellini, dei frati di Longiano: "Luigi si è sempre distinto per gentilezza e timidezza, per il suo stile sobrio e anche allego, pure nella malattia. Ora vi precede e vi segue"

Nella foto, padre Giuseppe Bellini incensa la salma di Luigi Venturi al termine della Messa funebre celebrata questa mattina nella chiesa parrocchiale di Longiano
Nella foto, padre Giuseppe Bellini incensa la salma di Luigi Venturi al termine della Messa funebre celebrata questa mattina nella chiesa parrocchiale di Longiano

Nella chiesa parrocchiale di Longiano sono stati celebrati i funerali di Luigi Venturi, padre del nostro collega e per 20 anni postino a Gambettola

Al funerale anche il sindaco Graziano e l’assessora Bettucci

Uomo mite, umile, gentile fino alla timidezza. Così padre Giuseppe Bellini, dei frati di Longiano, ha definito Luigi Venturi morto il giorno di Ferragosto dopo sei anni di immobilità (cfr pezzo al link qui sotto). Venturi era il babbo del nostro collega Matteo, capogruppo in consiglio comunale a Longiano dello schieramento di opposizione. Tra i fedeli, in chiesa, hanno preso parte alla celebrazione eucaristica anche il sindaco Mauro Graziano e l’assessora alla cultura, Sonia Bettucci.

“Per accettare la morte ci vuole fede”

“La morte è difficile da accettare – ha proseguito il missionario -. Ci vuole fede, ma la realtà della vita eterna comincia già in questa vita. San Francesco la chiamava sorella morte. Certo, c’è il dolore del distacco terreno, della separazione, ma Luigi vi ha preceduti e vi segue“.

Tanti i messaggi ricevuti, tra cui quelli dell’arcivescovo Caiazzo e del vescovo emerito

Prima del termine della Messa, il figlio Matteo (foto qui sotto di Sandra e Urbano, fotografi a Cesena) ha preso la parola per ringraziare quanti in questi sei anni sono stati loro vicini, a cominciare dai familiari e parenti, fino ai sanitari che hanno seguito il babbo per tanto tempo. Matteo ha rivolto un grazie ai tanti che gli hanno scritto in questi giorni, “messaggi pieni di affetto e di vicinanza, compresi quelli dell’arcivescovo Antonio Giuseppe e del vescovo emerito, Douglas Regattieri”.

L’eredità del babbo: mitezza e umiltà

Infine un pensiero per il babbo. “La sua mitezza e la sua umiltà costituiscono l’eredità più grande che ci ha lasciato”, ha aggiunto Matteo.

Al termine del rito la salma è stata trasportata fino al cimitero locale per la tumulazione.