Dall'Italia
Meeting di Rimini. Mattarella: “La speranza si diffonde nell’amicizia e nella solidarietà”
Ieri è iniziata la kermesse. Il messaggio del capo dello Stato: "Non dobbiamo farci vincere dalle complessità e dalle paure"
“Abbiamo bisogno di costruttori di comunità. Costruttori di convivenza, di pace, di partecipazione, di solidarietà. Costruttori di una società capace di governare i mutamenti restando umana nelle fondamenta e nella civiltà. Non possiamo dare per scontate le conquiste che le precedenti generazioni ci hanno trasmesso. Libertà, democrazia, pace, modello sociale, vanno continuamente rigenerati nella fedeltà ai loro presupposti valoriali. Rigenerati e condivisi”.
Occasione d’incontro
Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz, ieri, per l’avvio della 46esima edizione della kermesse 8in corso fino a mercoledì 27 agosto). In precedenza è stato diffuso anche quello di Leone XIV (vedi notizia al link sotto). “Il Meeting continua la sua storia proponendo nuove occasioni di incontro, di riflessione, di amicizia, di cultura”, sottolinea il Capo dello Stato, parlando di “un evento che ha messo radici nella società italiana e che ancora ambisce ad ampliare gli spazi di dialogo, a scavare oltre la superficie del nostro tempo per comprendere come la persona e le comunità possano, nelle trasformazioni, restare protagoniste”.
Per un autentico progresso
Per la 46esima edizione è stato scelto il titolo “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”. “Una citazione – osserva il presidente della Repubblica – che è anche una sfida, come tradizione per le giornate di Rimini”. Per Mattarella, “le straordinarie facoltà e opportunità che scienza e tecnologie ci consegnano non bastano a garantire un sicuro e autentico progresso”.
L’orrore delle guerre
“Il tempo che viviamo è segnato anche dagli orrori di guerre che pensavamo di aver cancellato dalla storia, da volontà di potenza che tornano a mostrarsi minacciosamente, da egoismi personali e di gruppo, da spinte omologanti, da discriminazioni, povertà, solitudini. Non dobbiamo farci vincere dalle complessità e dalle paure. Le comunità deperiscono dove prevale il disimpegno o l’indifferenza. Costruire è rimettersi in cammino nella storia. Anche se questo richiede di attraversare territori difficili”, prosegue Mattarella.
Fiducia nei giovani
“Il calo demografico ha ridotto la presenza dei giovani nella società. Ma nessuna società che voglia avere futuro può rinunciare all’apporto dei giovani e ai loro mattoni nuovi”, ammonisce il capo dello Stato, sottolineando che “le stagioni che cambiano richiedono forze, idee, energie nuove”. “Non è vero che così rischiano di disperdersi i valori: così i valori più profondi possono trasmettersi e dare nuovi frutti”, la convinzione di Mattarella, per il quale “costruire vuol dire avere speranza. La speranza è il nutrimento più prezioso di una società. Si diffonde soltanto nell’amicizia e nella solidarietà. Questo è anche l’augurio più intenso che rivolgo al Meeting”.
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