Il capo della Polizia a Cesena: “La sicurezza informatica assoluta non esiste”

Inaugurato al Caps il corso per cyber ispettori della Polizia di Stato. Presente anche il procuratore nazionale antimafia. Il video e la fotogallery

Foto: Sandra e Urbano fotografi (Cesena)

Il capo della Polizia di Stato Vittorio Pisani e il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo a Cesena.

Giovani pronti alle sfide del futuro

Questa mattina al Centro addestramento della Polizia di Stato (Caps) si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del “Corso di formazione per vice ispettore tecnico della Polizia di Stato per la sicurezza cibernetica”. Presenti i 202 allievi, provenienti da tutta Italia, molti dei quali laureati in Ingegneria o in Informatica. Con loro anche i frequentatori del 231esimo corso per allievi agenti.

“Voi sarete i primi di un nuovo profilo professionale“, ha detto il direttore centrale per la Polizia scientifica e la Sicurezza cibernetica della Polizia di Stato Luigi Rinelli, spronando gli studenti a una “partecipazione impegnata per affrontare le sfide del futuro con competenza e professionalità”.

C’è bisogno di voi – il saluto del procuratore nazionale antimafia Melillo -. Siate consapevoli dell’importanza del vostro lavoro. Dovrete scalare delle piccole montagne”.

Dal capo della Polizia Pisani l’invito, una volta operativi, alla “collaborazione con l’autorità giudiziaria portando il vostro apporto innovativo“.

Foto: Sandra e Urbano fotografi (Cesena)

Una stele per i Caduti della Polizia

Nel corso della cerimonia, a 110 anni dall’apertura della caserma intitolata a Decio Raggi e a 70 dall’attivazione della scuola di addestramento della Stradale, nel cortile interno del Caps, è stata svelata una stele ai Caduti della Polizia di Stato, realizzata dall’Accademia delle Belle arti di Ravenna. L’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo l’ha benedetta e il capo della Polizia ha deposto una corona d’alloro (video sotto).

L’inaugurazione della stele (video di M. Venturi)

Una conferenza con i massimi esperti

Spazio poi a una conferenza sulla sicurezza informatica, a cui hanno preso parte il capo della Polizia Pisani e il procuratore nazionale antimafia Melillo, moderata dalla giornalista Barbara Carfagna, da anni autrice e conduttrice per Rai 1 della trasmissione “Codice: la vita è digitale”.

Giovanni Melillo (foto: Sandra e Urbano fotografi, Cesena)

Melillo (Antimafia): “Delitti nuovi e gravi, aggiornare gli strumenti dello Stato”

“La cybersicurezza – ha ricordato Melillo – nel 2023 è passata sotto il controllo della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo. Una scelta lungimirante del legislatore, in quanto l’attacco informatico non rivela subito i suoi fini. È più di un delitto ed esige strumenti più incisivi della giustizia ordinaria, anche se c’è molto ancora da fare“. Le stesse reti mafiose, ha detto Melillo, “stanno cambiando le proprie leadership avvalendosi di figure tecniche e di una costellazione di imprese che si muovono nel cyberspazio con disinvoltura”. Da qui la necessità di “potenziare il quadro della collaborazione internazionale, con la consapevolezza che i reati cibernetici sono particolarmente gravi. La democrazia è sfidata da questi nuovi delitti. Gli strumenti dello Stato di diritto vanno aggiornati, così come il modo di applicarli. In questo percorso la politica deve andare tutta dalla stessa direzione”.

Vittorio Pisani (foto: Sandra e Urbano fotografi, Cesena)

Pisani (capo Polizia): “I documenti segreti viaggiano ancora su carta”

Per il capo della Polizia Pisani “l’Italia è sempre stata all’avanguardia dal punto di vista criminale e, di conseguenza, nel contrasto alla delinquenza. Questo vale anche sul piano dei reati informatici, disciplinati per la prima volta negli anni ’90, e con la nostra Polizia postale che è un fiore all’occhiello. Rispetto ad altri Paesi, siamo però indietro sullo sviluppo tecnologico“. Riguardo al rapporto fra privacy e sicurezza, Pisani ha ricordato che “le compagnie telefoniche hanno obblighi di prestazioni non applicabili ai provider come Whatsapp che hanno la loro sede fuori dal territorio Ue. Serve delicatezza, ma il tema va affrontato”. Da Pisani anche la consapevolezza che “la sicurezza informatica assoluta non esiste. Per questo i documenti segreti viaggiano ancora su carta“.


Di seguito, la fotogallery a cura di Sandra e Urbano fotografi (Cesena).

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