Nomine. Il vescovo ha indicato i nuovi parroci. Numerosi i cambiamenti

Gli incarichi saranno operativi dal primo ottobre. Una lettera di monsignor Caiazzo per spiegare le scelte fatte e il cammino compiuto finora

Nella foto d'archivio, l'arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo, dal 16 marzo scorso vescovo di Cesena-Sarsina. (Foto Sandra e Urbano - fotografi a Cesena)
Nella foto d'archivio, l'arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo, dal 16 marzo scorso vescovo di Cesena-Sarsina. (Foto Sandra e Urbano - fotografi a Cesena)

Il vicario generale della Diocesi, don Pier Giulio Diaco, che mantiene il suo incarico, sarà il nuovo parroco di San Domenico, a Cesena

Il vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo pochi minuti fa ha comunicato diverse nomine. L’ha fatto al termine della tre giorni di aggiornamento per il clero che si tiene a Martorano da lunedì scorso.

Le nomine. Don Diaco parroco a San Domenico

Sono diversi i sacerdoti chiamati ad avvicendarsi in parrocchia. L’attuale vicario generale della Diocesi, monsignor Pier Giulio Diaco, che rimane nel suo incarico, sarà il nuovo parroco a San Domenico, a Cesena. Succede a don Firmin Adamon che andrà a guidare la comunità di Madonna del Fuoco, nella frazione cesenate di Case Castagnoli, dove subentra a don Lawrence (Lorenzo) Arakkathara che è il nuovo moderatore dell’unità parrocchiale “Alfero-Monte Comero”. Don Lorenzo subentra a padre Adolf Majeta Wosa che rientra nella sua comunità religiosa.

Don Emilio Solis a Pievesestina

Don Emilio Solis è stato nominato nuovo parroco a Pievesestina-Sant’Andrea in Bagnolo-San Cristoforo, frazioni di Cesena. Al suo posto a Borello arriverà don Giovanni Barduzzi che lascia le comunità di Bagnarola-Villalta (Cesenatico) affidate ora a don Alex Mengbwa finora a Ponte Pietra-Ruffio-Macerone (Cesena) con il parroco don Giovanni Bianchi che rimane come collaboratore del nuovo parroco don Marco Prada, ora a Pievesestina.

Padre Egidio nuova guida parrocchiale a Longiano

In comunità a San Piero in Bagno (Bagno di Romagna) torna padre Walter Edgar Milandu finora a Santa Maria della Speranza. Al suo posto è stato nominato come parroco padre Egidio Seneda. Padre Egidio Canil è stato nominato parroco dell’Unità parrocchiale longianese al posto di padre Marco Pellegrini trasferito in altra località dal suo ordine religioso, quello dei frati minori conventuali.

Don Alessandro Manzi vicario episcopale per la vita consacrata

Altre nomine riguardano don Rafael Angel Rojas Villamizar che diventa cappellano del nuovo cimitero urbano situato a Tipano, mentre don Antonio (Tonino) Domeniconi, canonico della Cattedrale, sarà aiuto cappellano all’ospedale “Bufalini” di Cesena. Infine don Alessandro Manzi, parroco a Santa Maria Nuova di Bertinoro, è stato nominato vicario episcopale per la vita consacrata, in sostituzione di don Giovanni Bianchi che ha lasciato per limiti di età. Le nomine saranno effettive dal prossimo primo ottobre.


Una lettera del vescovo per spiegare le scelte e il cammino compiuto finora

Di seguito pubblichiamo la lettera che il vescovo Antonio Giuseppe ha scritto per spiegare le nomine comunicate e per condividere il percorso fatto nei suoi primi sei mesi di ministero episcopale a Cesena-Sarsina, dopo il suo ingresso del 16 marzo scorso

Il grazie del vescovo

Carissimi confratelli nel sacerdozio, diaconi, religiosi e religiose, popolo santo di Dio, nel comunicarvi le nuove nomine che riguardano la Diocesi di Cesena-Sarsina a me affidata, ringrazio ognuno di voi e in particolare i presbiteri che, vedendo le difficoltà, le nuove esigenze e sfide, si sono resi disponibili. Dai tanti colloqui avuti in questi primi mesi ho colto che eravate diversi quelli che intendevate cambiare comunità come rinnovamento personale e ricchezza per le parrocchie. Avete rimesso il mandato, precedentemente ricevuto, nelle mie mani, a disposizione completa nello spirito del cammino sinodale. Ad alcuni ho dovuto chiedere la carità di aspettare ancora un anno.

Età media del clero molto alta

Ringrazio chi, con spirito di comunione e servizio alla nostra Chiesa per almeno 50 anni, ha presentato le dimissioni per raggiunti limiti di età (75 anni). Anche in questo caso ho chiesto di attendere almeno per un altro anno. Come ben sapete l’età media del nostro clero è molto alta e “la coperta” risulta essere molto corta. Non è facile provvedere a tutte le comunità parrocchiali e assicurare una presenza stabile di un sacerdote. Penso che, soprattutto alla luce delle scelte pastorali fatte negli anni passati, non si possa continuare a pensare che un presbitero resti per tutta la vita sempre nella stessa parrocchia o nello stesso Ufficio. Ognuno è stato ordinato sacerdote per servire l’intera Diocesi e non quella o quelle singole comunità. I settori della pastorale sono tanti: non necessariamente parrocchiali.

Ogni cambiamento costa fatica, ma è un dono prezioso

So benissimo che ogni cambiamento non è mai facile. Costa fatica, sofferenza, sia al presbitero che alla comunità parrocchiale. Chi ha fatto questa esperienza ha sempre sperimentato che, alla fine, se colta nella volontà di Dio e nella risposta alla chiamata e mandato di Gesù Maestro e Signore, è un dono prezioso per la sua vita e dell’intero presbiterio, ma anche delle stesse comunità. Sappiate che, come vostro pastore, il mio sguardo è sull’intero territorio e sulle esigenze dei singoli sacerdoti che solo il Vescovo conosce e tiene segrete nel suo cuore.

Rimettersi in gioco, novità dello Spirito

Rimettersi in gioco significa aprirsi alla novità dello Spirito che ci indica strade nuove da percorrere, lasciando agire la grazia divina che crea, attraverso di noi, nuove relazioni. Rimettersi in gioco, senza personalismi o calcoli di convenienza, rende il nostro ministero sempre più ricco e fecondo. Papa Leone XIV, rivolgendosi al clero di Roma, conclude dicendo: «…Il Signore ha voluto proprio noi in questo tempo pieno di sfide che, a volte, ci appaiono più grandi delle nostre forze.

Non scappiamo di fronte alle sfide

Queste sfide siamo chiamati ad abbracciarle, a interpretarle evangelicamente, a viverle come occasioni di testimonianza. Non scappiamo di fronte ad esse. L’impegno pastorale, come quello dello studio, diventino per tutti una scuola per imparare a costruire il Regno di Dio nell’oggi di una storia complessa e stimolante. In tempi recenti abbiamo avuto l’esempio di santi sacerdoti che hanno saputo coniugare la passione per la storia con l’annuncio del Vangelo, come don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, profeti di pace e di giustizia».

Significa fidarsi di Dio. Siamo Chiesa in cammino

Fare un passo nuovo significa fidarsi di Dio: «Non temere, io sono con te» (Is 4,10.13; 43,1.5; 44,2), e sperimentare che «tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno» (Rm 8, 28). Questo è lo spirito del servizio nella Chiesa. Questo è il frutto del camminano sinodale che stiamo recuperando. La scelta che avete fatto negli anni passati, come Chiesa di Cesena–Sarsina, di creare collaborazione, condivisione di progetti e dello stesso sacerdote con altre comunità, ci ha già proiettati profeticamente a sentirci come una Chiesa in cammino.

Siamo parte di una comunità più ampia

Significa che ci sentiamo parte di una comunità più ampia dove le fatiche di uno solo sono percepite e vissute da tutti. Sono contento di avere ereditato un presbiterio che vive quanto l’evangelista Giovanni dice: «Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore» (10,14-16). Un prete ha uno sguardo a 360 gradi sulla sua Chiesa diocesana. Ognuno esprime l’unicità del vero Pastore che è Gesù Cristo.

Grazie per le vostre fatiche quotidiane

Faccio mie ancora le parole di Leone XIV e dico a voi tutti confratelli sacerdoti: «Vi ringrazio per la vostra vita donata a servizio del Regno, per le vostre fatiche quotidiane, per tanta generosità nell’esercizio del ministero, per tutto ciò che vivete nel silenzio e che, a volte, è accompagnato da sofferenza o da incomprensione. Svolgete servizi diversi ma siete tutti preziosi agli occhi di Dio e nella realizzazione del suo progetto».

Nomine nelle parrocchie

Le nomine che rendo note riguardano solo quelle di carattere pastorale e impegno nelle parrocchie. Prossimamente, secondo il Codice di diritto canonico, si dovrà procedere all’elezione del nuovo Consiglio presbiterale, quindi al Collegio dei consultori. Ci saranno sicuramente nuove nomine per quanto riguarda gli Uffici di Curia entro la fine del corrente anno.

Aiutatemi a fare sempre la volontà di Dio

Infine vi invito a sostenere il mio ministero episcopale e ad aiutarmi a fare la volontà di Dio sempre e comunque. Vi assicuro che quest’anno, per tutte le novità che il Signore mi ha riservato, non è stato e non è facile. Mi sono fidato di chi mi ha voluto e inviato in mezzo a voi. Vivo il mio ministero con entusiasmo e gioia chiedendo a Dio che non venga mai meno il mio “sì”. Confido molto nel vostro aiuto e sostegno. La Madonna che veneriamo sotto il dolce titolo del Popolo, ci preceda e ci aiuti a tenere sempre acceso l’entusiasmo nella nostra missione pastorale. I santi Mauro e Vicinio preghino per noi.
Vi abbraccio e benedico tutti.

don Pino, arcivescovo