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Al Bonci Michele Di Giacomo rilegge Pirandello

Appuntamento per domenica 7 aprile

Al Bonci Michele Di Giacomo rilegge Pirandello

Cos’è la famiglia? Michele Di Giacomo e Riccardo Spagnulo riscrivono uno dei primi testi di Pirandello per raccontare una storia feroce, fatta di ruoli e convenzioni sociali: "Per la ragione degli altri. Un tradimento di Pirandello" è atteso al teatro Bonci di Cesena domenica 7 aprile alle 21 e lunedì 8 aprile alle 10 per la rassegna di Teatro ragazzi. Venerdì 5 aprile alle 18 è in programma il "Conversando di teatro" ideato, per questa occasione, in collaborazione con We Reading: nella Sala Morellini del Teatro, con Michele Di Giacomo dialogherà Cesare Biguzzi con intermezzi di brevi letture pirandelliane a cura diGiacomo Garaffoni, attore e regista cesenate già attivo con Teatro Valdoca e Socìetas Raffaello Sanzio; introduce Franco Pollini.

A 150 anni dalla nascita dell’autore siciliano, la Compagnia Alchemico Tre affronta il suo teatro confrontandosi con La ragione degli altri: la riscrittura, ad opera di Michele Di Giacomo e Riccardo Spagnulo, prende le mosse dal testo originale del 1895 e da una regia di Massimo Castri del 1983. Nello spazio asettico della scena abitato da elementi tecnologici moderni (schermi, microfoni e computer) la vicenda pirandelliana si ricrea intorno a tre personaggi. Marito, moglie e amante, incatenati tra loro da un segreto, sono chiamati a raccontare la loro storia. Il Marito ha due famiglie: quella legale, sancita da un matrimonio con una donna milionaria, e quella nascosta, con l’Amante, dove per l’amore non c’è più spazio. Per mantenere la sua doppia vita, lavora come cronista in un quotidiano di provincia. La “provincia italiana”,  quel luogo in cui le persone vivono con la consapevolezza che i loro fatti privati possono viaggiare di bocca in bocca e finire sulla pubblica piazza. E gli Altri infatti vedono e parlano. Quando il segreto cessa di essere tale, il Marito è costretto ad abbandonare la sua finzione e scegliere da che parte stare, ma solo dopo aver disperatamente cercato una risposta alla domanda che lo ossessiona, oggetto della sua inchiesta giornalistica: che cos’è la Famiglia?

Tre i nuclei di riflessione, attualissimi, dello spettacolo: la struttura familiare, cardine della società sempre al centro di dibattiti, l’infelicità diffusa e il complicato rapporto con gli altri. "Per mettere oggi in scena Pirandello si deve in qualche modo tradirlo", scrive il regista. "Ho deciso di farlo tramite un’attualizzazione della lingua e scenica, cercando però di mantenere il cuore del teatro pirandelliano per temi e intrecci. La ragione degli altri è un testo acerbo ma proprio per questo l’autore non riesce a nascondere i cinismi e le crudeltà che segnano il rapporto tra Uomo e Società. Massimo Castri l’aveva affrontato in una storica regia nel 1983 e, avendolo studiato con lui durante un percorso di formazione ERT, sono partito da quel lavoro scegliendo come attrici le mie compagne di corso. La nostra storia va diretta al cuore della vicenda: il rapporto a tre. I personaggi perdono i nomi propri e diventano Marito, Moglie, Amante, etichette di funzioni sociali legate al ruolo famigliare, maschere moderne in cui si sentono costretti ma al tempo stesso appagati. I tre arrivano sul palco come i Sei Personaggi, quasi costretti a ricreare la loro storia, cercando di nascondere un segreto che li lega come tre anelli di una stessa catena. Gli Altri si concretizzano nel pubblico o tramite la voce dei personaggi stessi, filtrata da un microfono distorto. Tutti vittime e tutti carnefici. In un gioco di rappresentazione ed egoismi in cui si affonda man mano che la vicenda avanza. Una storia di ieri che riaccade oggi, perché, anche se la società e le leggi cambiano, l’uomo resta sempre lo stesso".

 

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