Amministrative, Patrignani ai candidati: "Creare una città-impresa che guardi allo sviluppo"

Una città per lo sviluppo. È questa la richiesta indirizzata dal presidente della Confcommercio cesenate Corrado Patrignani ai candidati sindaco e a tutte le liste, coalizioni, forza politiche e civiche di Cesena che guardano alla prossima tornata elettorale. In vista delle amministrative 26 maggio la città avrà bisogno non di una lista della spesa, con decaloghi di richieste, ma prima di tutto di un progetto serio che Confcommercio condensa nello slogan “Impresa Città”. “Chiediamo – si appella Patrignani – amministrazioni coraggiose, che non si limitino al piccolo cabotaggio dell’amministrare quotidiano, peraltro necessario, ma prefigurino e passo dopo passo concretizzino un’idea di città da realizzare nel medio termine, anche oltre i cinque anni di legislatura”. Sviluppo, crescita, rafforzamento della qualità della vita e ancora investimenti, sostenibilità, aumento dei servizi, rilancio urbanistico anche attraverso la rigenerazione urbana degli edifici non utilizzati o sottoutilizzati e piani di crescita del tessuto urbano dovrebbero essere i pilastri della campagna elettorale e soprattutto del post voto. “Se l’obiettivo – prosegue il presidente dell’associazione di categoria – sarà creare città per lo sviluppo giocoforza si dovrà accompagnare e sostenere il tessuto produttivo che dà lavoro, linfa e vita alle nostre città: vale a dire le piccole imprese, la spina dorsale del nostro territorio”.

Un’attenzione particolare poi dovrà essere riservata al turismo che per l’intero territorio cesenate rappresenta una fonte di ricchezza pari al petrolio. “Per realizzare questo obiettivo delle città per lo sviluppo bisogna ridurre il peso fiscale e burocratico in una logica di equità e ragionevolezza; che bisogna investire in sicurezza, prerequisito per ogni ambiente favorevole allo sviluppo; in servizi sanitari adeguati; in politiche a sostegno di chi intraprende”. In sostanza la richiesta è mirata alla creazione di un sistema del welfare che coinvolga i privati e che occorre migliorare l’aspetto, il decoro delle città, rendendole vive e fruibili dal centro alla periferia.