Cesena
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Movimento Pro Vita e Famiglia

Botta e risposta sui manifesti appesi davanti alla scuola di Villarco

Luca Lucarelli di Fratelli d'Italia risponde al sindaco Enzo Lattuca

foto archivio Agensir

"Disapprovo fermamente il contenuto dei manifesti affissi nelle scorse ore davanti alla scuola di Villarco".Lo ha fatto sapere con un comunicato stampa il sindaco di Cesena Enzo Lattuca in riferimento all'affissione avvenuta alcuni giorni fa da parte dell'Associazione Pro Vita e Famiglia di manifesti “stop gender” di fronte alla scuola elementare Villarco, a Cesena.

"Si tratta di un messaggio che non condivido e totalmente distante dalla realtà - spiega il sindaco Lattuca nella nota stampa giunta in redazione -. Trovo inoltre veramente triste strumentalizzare i bambini per sostenere tesi che non hanno ragione di esistere: nessuna teoria del gender minaccia i nostri bambini, tanto meno tra i banchi di scuola dove si insegna ai cittadini di domani il rispetto attraverso la conoscenza del diritto e dei diritti della persona". 

"Come accaduto in altre occasioni tuttavia - prosegue Enzo Lattuca -  non è in discussione la loro rimozione. Non c'è alcun regolamento comunale che supporti un intervento del genere, mentre esiste il diritto alla libertà di espressione, sancito dalla Costituzione. Diritto che ovviamente vale anche quando ciò che viene espresso non ci trova per nulla d’accordo, come in questo caso.A questo proposito, credo che la sola via per  contrastare queste strumentalizzazioni becere sia quella di sostenere il lavoro di insegnanti e dirigenti scolastici, a cui le famiglie affidano una parte molto importante dell’educazione e della crescita dei loro figli dentro la società di cui tutti facciamo parte".

Al sindaco controbatte Luca Lucarelli, coordinatore di Fratelli d'Italia di Cesena, che in un comunicato stampa afferma "Il sindaco disapprova i manifesti affissi dall’associazione Pro Vita e Famiglia contro la teoria gender? Il sindaco evidentemente insegue Articolo 1 in un ragionamento che non tollera la diversità di vedute sulla teoria gender che in modo sempre più strisciante cerca di imporsi anche in ambiato scolastico attraverso i registri di genere, che purtroppo in tante scuole si stanno facendo strada, oppure attraverso l’asterisco che sostituisce in alcuni documenti o scritti la derivazione femminile o maschile di un ruolo o di un profilo".

"Dire come fa Articolo 1, sostenuti anche dall’assessore Verona, che la teoria Gender non esiste questo sì che è fuorviante e non veritiero - prosegue Lucarelli -. Sostenere che il manifesto è una becera strumentalizzazione è quindi al di fuori della realtà. Sicuramente il manifesto è forte nel messaggio ma esprime la preoccupazione di tante famiglie che vedono sempre di più avanzare, anche all’interno delle scuole, la teoria gender che rischia di confondere i nostri ragazzi e i nostri bambini. Poi la richiesta di Articolo 1 di togliere il manifesto lede  la libertà di espressione per cui è ovvio che il sindaco non poteva  rimuoverlo; anche se nel suo intimo ha dichiarato che lo avrebbe volentieri  tolto con buona pace del fatto che dovrebbe essere il sindaco di tutti. Come Fdi abbiamo già espresso più volte il nostro disappunto e la nostra critica nei confronti di chi vuole influenzare i bambini ed i ragazzi in ambito scolastico con teorie come quella gender che ne influenzano la crescita e l’orientamento sessuale. Per cui comprendiamo l’operazione di sensibilizzazione fatta da Pro Vita e Famiglia con l’affissione dei manifesti".

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