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Cesena verso le amministrative, le liste si incontrano al Ridotto

Partecipato dibattito, ieri sera, all'appuntamento promosso dalle liste civiche "Cesena siamo noi" e "Italia in Comune" dedicato alla cittadinanza attiva e propositiva. Numerosi gli interventi e gli spunti proposti. A poche ore dall’incontro è scoppiata la polemica per la presenza di Casapound; la formazione di estrema destra non è intervenuta in quanto ha aderito in ritardo

foto Sandra e Urbano Cesena

Palazzo del Ridotto pieno per il dibattito organizzato dalle liste civiche ‘Cesena siamo noi’ e ‘Italia in Comune’ dedicato alla cittadinanza attiva e propositiva. Comitati di cittadini, forze politiche e associazioni hanno fatto sentire la propria voce, raccontato la propria esperienza e lanciando spunti. A poche ore dall’incontro è scoppiata la polemica per la presenza di Casapound, la formazione di estrema destra non è intervenuta in quanto ha aderito in ritardo. Questo però ha causato la defezione del Pd e del suo candidato sindaco Enzo Lattuca, ‘Cesena 2024’, Leonardo Biguzzi di ‘Cesena città aperta’ , Potere al Popolo, Davide Fabbri di “Cesena in Comune” ed Elena Baredi di Articolo 1-Mdp. Vittorio Valletta di ‘Cesena siamo noi’ ha motivato questa scelta con l’obiettivo di allagare il confronto a tutte le forze politiche presenti in città.

“La partecipazione è elemento essenziale della democrazia ma l’attuale Giunta si è chiusa in un fortino. Auspichiamo che la prossima legislatura abbia la capacità di valorizzare il contributo di tutti”, ha introdotto Valletta. Marco Giangrandi, presidente della sezione locale di ‘Italia in Comune’ (il partito dei sindaci fondato dal primo cittadino di Parma Federico Pizzarotti), ha sottolineato come gli ultimi cinque anni siano stati caratterizzati da confronti accesi e divisivi. Al contrario, l’ambizione di entrambi i movimenti è quello di fare di Cesena una “città collaborativa”. “La nostra esperienza nelle periferie e nei quartieri ci dice che da parte dei cittadini c’è voglia di partecipare attivamente - ha affermato Denis Parise di ‘Cesena siamo noi’ -. La scelta del Pd di non far eleggere più i Consigli di quartiere ha svilito il loro ruolo e messo ancora più distanza fra cittadini e istituzioni”. Giudizio negativo anche per ‘Carta bianca’, lo strumento partecipativo per eccellenza messo in campo dalla Giunta Lucchi. “Non è corretto chiedere ai cittadini di votare progetti inerenti la sicurezza o la manutenzione straordinaria di strade, marciapiedi e ciclabili: queste opere devono infatti essere già garantite”, ha detto.

Parise ha poi elencato tre ricette per favorire una cittadinanza attiva: i quartiere elettivi con reale capacità decisionale; l’istituzione della ‘Casa della città’ (luoghi in cui elaborare politiche e progetti per le comunità locali a partire da un vero bilancio partecipato); l’istituzione del Regolamento per la cura dei beni comuni urbani e i patti di collaborazione. Quest’ultima proposta, già sperimentata in oltre 150 comuni tra cui Bologna, prevede che cittadini singoli o riuniti in gruppo possano realizzare progetti sui beni comuni urbani, aiutati dall’amministrazione che mette a disposizione gli strumenti per farlo e riduce la burocrazia.

Tra i tanti interventi in scaletta, da segnalare quello di Luigi di Placido, imprenditore e fondatore dei Liberaldemocratici, che ha accusato l’attuale Giunta di aver inscenato “finti dialoghi” e invitando a coinvolgere i cittadini sullo sviluppo urbanistico della città in previsione del nuovo Piano regolatore. Anna Bisulli, referente del Partito socialista, si è detta disposta a riaprire il dialogo con ‘Cesena siamo noi’ vista la “non distanza dei due programmi elettorali”. Sul fronte dei comitati, Francesco Gasperini di ‘C’entro anch’io’ ha lamentato da un lato la mancata partecipazione da parte degli esercenti alla vita associativa, dall’altro criticato le azioni poco incisive delle associazioni di categoria. Mentre il comitato ‘Lasciateci l’aria per respirare’ ha evidenziato i pochi passi avanti fatti per incentivare una mobilità alternativa. Rinaldo Quaranta, presidente nazionale dell’associazione Sordomuti, e Marino Savoia hanno posto l’accento – rispettivamente - sull’integrazione dei disabili e su una maggiore attenzione all’eliminazione delle barriere architettonica.

Hanno inoltre preso la parola i comitati ‘Case Gentili’, ‘Emilia ponente sicura’, ‘Comitato per Cesena’ e ‘Rifiorita’, Romano Fabbri del Pri, Marco Casali di Forza Italia, Stefano Spinelli di Libera Cesena, Luca Capacci di Possibile.

(foto Sandra e Urbano Cesena)

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