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Cgil, Cisl e Uil insieme: "Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro"

L'intervento dei segretari territoriali, Silla Bucci (Cgil), Francesco Marinelli (Cisl) e Marcello Borghetti (Uil)

Da sinistra: Silla Bucci, Francesco Marinelli e Marcello Borghetti

Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro, sarà questo lo slogan che accompagnerà la mobilitazione di Cgil Cisl e Uil sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro che già nella giornata del 20 maggio, vedrà lo svolgimento di assemblee in alcune aziende del territorio, in un percorso di coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori, e nella settimana ventura successivi momenti di mobilitazione in corso di definizione.“Da sempre le organizzazioni sindacali considerano la sicurezza sul lavoro un diritto fondamentale – dicono i segretari generali di Cgil Cesena Cisl Romagna e Uil Cesena Silla Bucci Francesco Marinelli e Marcello Borghetti ma ancora troppo poco è stato fatto. I recenti infortuni, purtroppo anche mortali, riguardano lavoratori anche molto giovani e non possiamo quindi restare inermi.

In breve, quello che chiediamo può essere riassunto in sette punti principali. Ad esempio, dicono Cgil, Cisl e Uil, fondamentale sarà introdurre un sistema di qualificazione per le aziende, partendo dal modello della patente a punti, per riconoscere il valore delle aziende che garantiscono e investono nella sicurezza e al contrario escludere dalle aggiudicazioni le imprese che speculano sulla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Inoltre sono la contrattazione nazionale e decentrata che devono declinare in modo mirato le procedure di prevenzione, intervenendo sull’organizzazione del lavoro con impatto sulla salute e sicurezza, quindi orari, turni, ritmi e carichi di lavoro, assegnazione alle mansioni, incarichi nella gerarchia aziendale di prevenzione, lavoro agile e trasferte.

Ma ogni lavoratore, a tutti i livelli, deve anche ricevere una formazione adeguata a prevenire adeguatamente i rischi derivanti dalla sua mansione, sul piano tecnico, dei rischi ed organizzativo e in ogni contesto lavorativo deve essere presente la rappresentanza, contrattuale e tecnica, quindi Rsa/Rsu-Rls/Rlst, regolarmente eletti e periodicamente formati e aggiornati alla normativa.

Oltre a questo, è necessario a livello nazionale una riforma del livello istituzionale e coordinamento tra organi di vigilanza, prevedendo anche delle assunzioni mirate e garantendo agli organi ispettivi un aggiornamento costante della loro formazione.

Anche le aziende devono essere sostenute laddove protagoniste nell’innovazione e ammodernamento delle tecnologie e nei dispositivi di protezione individuale. La ricerca deve essere potenziata e promossa, non solo in vista di innovative soluzioni di protezione sul piano tecnico, ma anche nei riguardi delle nuove frontiere del digitale e delle indispensabili misure di protezione.

“Ma la materia della salute e sicurezza- sottolineano Bucci Marinelli e Borghetti- è anche soprattutto culturale ed è per questo che chiediamo venga inserita come materia specifica in tutte le scuole superiori, non solo negli istituti tecnici professionali. La sicurezza non riguarda infatti solo rischi tecnici specifici, ma comprende anche tutti gli aspetti che possono incidere sull’integrità psico-fisica del lavoratore”.Le proposte che come sindacati facciamo per un nuovo Patto per la salute e la sicurezza sono improrogabili per fermare la strage nei luoghi di lavoro, e su questa vertenza ci attendiamo, in primo luogo dai rappresentanti istituzionali, la massima attenzione e condivisione nelle politiche di territorio.

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