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"Clòppéte", la mostra letteraria che racconta la lunga tradizione del trotto in Romagna

La mostra che sarà inaugurata il 17 luglio prossimo sarà visitabile fino alla fine di agosto

"Clòppéte", la mostra letteraria che racconta la lunga tradizione del trotto in Romagna

La passione dei romagnoli per i cavalli è secolare. In occasione del Palio di Cesena e del ritorno della Giostra cavalleresca questo vecchio ma intramontabile amore è tornato in auge ed è oggi l’Ippodromo con le sue luci e le sue corse a ricordare i tanti anni di passione, rischi, scommesse, vittorie, ma anche di gare e di sfide. Sorto nel 1922 l’Ippodromo del Savio – così lo ricordano i cesenati più avanti con gli anni – a partire dal 17 luglio prossimo sarà al centro di “Clòppéte” una mostra che ripercorre la storia del trotto romagnolo. Organizzata da HippoGroup Cesenate e dalla storica rivista “Il Romagnolo” la rassegna, allestita nei locali della tribuna, si compone di una serie di pannelli che riportano i contenuti della collana di articoli sull’ippica in Romagna già editi. “Con Alberto Forti siamo grati a ‘Il Romagnolo’ – ha detto il giornalista e storico di ippica Ettore Barbetta (nella foto) presentando alla stampa la mostra visitabile fino all’ultima settimana di agosto – che ha accolto la nostra proposta di una serie di articoli sull’ippica in Romagna che oggi sono al centro della mostra”.

MOSTRA 2

Ogni pannello esposto infatti gode di una fotografia storica a cui sono allegati una didascalia e un approfondimento giornalistico. “Gli articoli – ha spiegato lo stesso Barbetta – hanno un ordine cronologico di uscita: si comincia dall’Ippodromo di Ravenna, passando per le piccole località ravennati come Faenza, Lugo e Riolo Terme, per arrivare al trotto in Riviera e alle connessioni che ha con il turismo. Infine grande spazio è stato conferito all’Ippodromo di Cesena”.

Grato dell’iniziativa anche il presidente di HippoGroup Tomaso Grassi che ha ripercorso i momenti salienti della storia dell’ippica romagnola a partire dagli albori faentini dell’800. “Il trotto è nato per la gente umile, ossia per la piccola e medio borghesia. Il galoppo invece era per gli uomini di maggiori pretese come i militari e i nobili”. Un commento di taglio storico che affonda le basi a cavallo tra il XIX e il XX secolo quando in Romagna questo sport cominciava a radicarsi nella cultura popolare. “Con questa mostra – ha poi aggiunto – desideriamo ripercorrere la storia della nostra terra attraverso la chiave di lettura del trotto. Andare alle corse è sempre stato un evento glamour che coinvolgeva una vasta fetta della popolazione”. 

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