Coronavirus, i consigli dello psicologo: "Come fanno le famiglie che si ritrovano in difficoltà nel gestire la vita tecnologica in questo momento di isolamento?"

Come fanno le famiglie in queste giornate? Come gestire i figli, i bambini che hanno a che fare con la tecnologia e l'isolamento dagli amici?

Interviene lo psicologo e psicoterapeuta Francesco Rasponi, fondatore in città con i colleghi Elvis Mazzoni e Michele Piga di Psichedigitale.

"Penso a quei genitori - scrive Rasppooni - che già prima del “ritiro sociale per decreto” dovevano gestire figli che spendevano la maggior parte del tempo sui social o videogiochi a scapito dello studio, di hobby, all’aria aperta. A scapito dell’incontro con l’altro. Ho seguito tante famiglie che tentavano di capire come poter comprendere e intervenire nell’uso eccessivo e problematico degli strumenti digitali da parte dei figli. Genitori preoccupati, spesso impegnati in liti furiose per la gestione di tempi, genitori esasperati che vivono un senso di incapacità e di impotenza. Un quadro emotivo davvero stressante e colmo di angoscia". 

"Se da una parte l’eccesso tecnologico in questa situazione può essere considerato inevitabile e quindi tollerabile - prosegue lo psicologo - dobbiamo considerare che il periodo di clausura si sta allungando al di là di una semplice e allegra pausa, e quindi una sana preoccupazione dobbiamo porcela". 

Come fare per vivere giorno per giorno una vita davanti allo schermo il più possibile arricchente?

"I genitori dovrebbero conoscere alcuni principi base per guidare la loro azione educativa in ambito digitale - suggerisce Rasponi - le “4 A”: Aggiornarsi, per essere il più possibile competenti a livello digitale; Accompagnare, fare le cose assieme davanti allo schermo; Alternanza, inserire altre attività oltre alle attività digitali; Autoregolazione, imparare ad autogestire i tempi". 

"Questa è anche la giusta occasione per recuperare il ‘digital divide’ – il rimanere indietro sulla tecnologia digitale  dice ancora Rasponi – dell’adulto: inoltre è bene ricordare che “parlare di tecnologia” in famiglia, sia nel bene che nel male, è il primo fattore protettivo per l’uso corretto dello schermo". 

Alcuni aspetti critici vanno monitorati: inversione delle attività del giorno e della notte, pasti saltati, eccessiva eccitazione, riduzione del sonno, chiusura esclusiva nella propria camera, rifiuto di svolgere i compiti on line "sono indicatori che l’uso eccessivo degli schermi, sebbene vada tollerato in questa situazione, è diventato davvero troppo e quindi nocivo", fa notare lo psicoterapeuta. 

Che poi conclude: "Soprattutto, dobbiamo pensare al dopo-Covid-19: Mio figlio – bambino, adolescente o giovane adulto – riuscirà a riprendere la vita di tutti i giorni o rimarrà schiavo dello schermo sempre di più?. Nella stragrande maggioranza dei casi ci sarà la voglia di correre verso la libertà e riprendere la vita normale, in altri casi invece questa permanenza a casa – soprattutto per chi ha fragilità personali – potrebbe aver indebolito alcune capacità sociali, rallentando il ritorno alla normalità e un questo caso è necessario un accompagnamento specifico". 

Che fare? L'esperto Rasponi propone la sua soluzione. Ogni situazione è unica nelle sue criticità e ritengo che i genitori possano essere aiutati nel dare risposte alla loro preoccupazione attraverso un confronto diretto con l’esperto. Psichedigitale Aps mette a disposizione il proprio servizio gratuito di consulenza on-line per rispondere alle esigenze dei genitori dell’era digitale. Per info: psichedigitale@gmail.com o chiama il 328-2128799.