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emergenza sanitaria e sociale

Crisi economica, Uil Cesena: "Interventi urgenti per evitare disastro"

Per il sindacato "serve un patto per lo sviluppo a livello nazionale, perché dalle tante parole, occorre passare ai fatti"

Marcello Borghetti

"Dobbiamo avere la consapevolezza che in mancanza di interventi mirati a sostenere il sistema produttivo, ci troveremo di fronte a una gravissima emorragia occupazionale e dei redditi, con il rischio reale di fare saltare la coesione sociale". L'allarme è di Marcello Borghetti, segretario Uil Cesena.

La Uil di Cesena, in una nota, evidenzia il dato della somma di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga che, nei primi cinque mesi del 2020, ha registrato 10,8 milioni di ore autorizzate, a fronte delle 440 mila dello stesso periodo dell’anno precedente. "Da questi valori - segnala il sindacato - mancano le ore riconducibili ai fondi di solidarietà bilaterali, ampiamente utilizzati, a indicare una febbre ancora più alta in cui versa il nostro tessuto produttivo e occupazionale".

"A oggi  - lamenta il segretario Uil Cesena - registriamo ancora dei forti ritardi nei pagamenti degli ammortizzatori sociali. In taluni casi le lavoratrici e i lavoratori sono ancora in attesa della mensilità di aprile".

Un recente studio della Uil ha quantificato in circa 600 euro medi, la perdita di reddito di un lavoratore in cassa integrazione per i soli mesi di marzo e aprile.

La Uil di Cesena, nella stessa nota solleva anche la questione del lavoro precario che, "accanto alla prevalente stagionalità, significa “bassi redditi” e anche una scarsa valorizzazione delle competenze. Una situazione purtroppo presente ben prima della crisi Covid-19 che danneggia non solo l’occupazione ma anche lo sviluppo provinciale".

"L’insieme di questi fenomeni - aggiunge il sindacato - sottopone il territorio al rischio di ulteriori fenomeni di illegalità, come dichiarato dalla stessa Direzione antimafia, in audizione in Parlamento. Per tutte queste ragioni, è illusorio affidarsi all’etichetta di valle del benessere o distretto della felicità. Le poche luci in questa situazione sono date dalla voglia di fare il possibile per riprendere l’attività. Le molte ombre sono date certamente dall'emergenza sanitaria, affatto risolta, e dal fatto che il Governo non assume con determinazione decisioni rapide sullo sblocco degli investimenti e semplificazioni. Fatto tanto più grave considerato che l’Europa, pur in una contrattazione molto difficile, metterà in circolo linee di credito molto importanti per infrastrutture, sistema sanitario e lavoro".

Per la Uil cesenate "serve un patto per lo sviluppo a livello nazionale, perché dalle tante parole, occorre passare ai fatti. Saranno poi importanti i nuovi patti per lo sviluppo, sia a livello regionale sia territoriale, purché non siano enunciazione di principi, ma propongano idee attrattive per gli investimenti, con nuove infrastrutture romagnole e con un gioco di squadra fra forze politiche e mondo associativo che punti deciso a un nuovo modello di società, fondato su rispetto della persona, sulla sicurezza, sulla qualità del lavoro, sulla legalità e sullo stato sociale. In questa fase è assolutamente determinante il prolungamento della durata degli ammortizzatori sociali e del blocco dei licenziamenti per tutto il 2020, così come è necessario proseguire con la deroga sulle causali dei contratti a termine. In caso contrario, si rischia, a partire da settembre, di trovarci di fronte a un disastro sociale sul fronte occupazionale e dei redditi. Siamo in tempo per evitare un disastro, purché si agisca in fretta per consentirci di immaginare, dopo un autunno durissimo, un anno che verrà che ci rimetta sul binario giusto".

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