Cesena
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Istituto oncologico romagnolo

Da oggi il Prime Center si fa realtà

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha tagliato il nastro della struttura di prossima apertura in località San Cristoforo

Da oggi il Prime Center si fa realtà

L’attesa è stata lunga, anche a causa dello slittamento dei lavori provocato dallo scoppio della pandemia da Covid-19, ma è ormai compiuta. Molto presto sarà operativo il Prime Center, acronimo di Prevenzione, riabilitazione e integrazione in Medicina, nuova struttura nel campo della sensibilizzazione delle giovani generazioni alla lotta contro il cancro e della Medicina integrativa volta al miglioramento della qualità di vita all’interno del percorso di cura oncologico.

La cerimonia ufficiale del taglio del nastro si è svolta questa mattina, lunedì 22 novembre, a Cesena, presso l’ex complesso scolastico San Cristoforo, sede dove sorgerà la facility ideata e voluta dal fondatore dello Ior professor Dino Amadori: un’occasione utile a mostrare alle istituzioni lo stato avanzatissimo dei lavori e a esporre in anteprima gli spazi di cui il centro multifunzionale potrà disporre e andrà a inserire le attività che porterà avanti. Al termine della mattinata i nuovi locali sono stati benedetti dal vicario generale della Diocesi, monsignor Pier Giulio Diaco. Con lui, il parroco don Marco Prada

A ribadire l’importanza del Prime Center, che si presenta come una struttura unica nel suo genere, la presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e del direttore generale della Ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della Salute, il professor Giuseppe Ippolito. Al loro fianco anche i sindaci delle principali province romagnole, a partire da Enzo Lattuca, primo cittadino di Cesena. È innegabile come la struttura si ponga non solo quale punto di riferimento territoriale, ma anche come luogo di condivisione, apprendimento e cura per studenti e pazienti provenienti da tutta Italia.

I due fiori all’occhiello che troveranno spazio all’interno di un’area di pertinenza di 6.513 metri quadrati saranno: una cucina didattica per laboratori dedicati alla sana alimentazione, intesa non solo come arma di prevenzione ma anche come valido aiuto alle terapie, e una palestra di 148 metri quadrati con attrezzature di ultima generazione donate da Technogym, partner tecnico dello Ior, per la preabilitazione e riabilitazione del paziente sottoposto a terapie oncologiche e a intervento chirurgico. Il progetto congiunto prevede la prescrizione di esercizio fisico monitorato e la realizzazione di studi e ricerche volte a valutare l’impatto del movimento sul malato e a creare nuovi protocolli di cura validati scientificamente. All’interno del Prime Center sarà prevista anche la presenza di ambulatori e spazi dedicati ad attività di medicina integrativa quali mindfulness, agopuntura, musicoterapia, tutte iniziative la cui efficacia è confermata da migliaia di sperimentazioni svolte nei principali centri di ricerca e che verranno portati avanti da professionisti esperti e preparati, nonché aule a disposizione delle classi, delle scuole e delle aziende che vogliono avviare alunni e dipendenti a programmi di welfare e di sensibilizzazione alla prevenzione.

Non stupisce che il Prime Center, nell’idea del professor Dino Amadori, sia stato concepito all’indomani della visita del fondatore Ior alle strutture d’eccellenza mondiali nel campo della medicina integrativa, l’MD Anderson Cancer Center di Houston e il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York. Replicare l’esperienza americana nell’ambito del territorio romagnolo poteva sembrare nel migliore dei casi un azzardo, invece si dimostra l'ennesimo traguardo raggiunto dalla Romagna che lotta contro il cancro. un traguardo che non sarebbe stato possibile raggiungere senza il generoso lascito del dottor Giuseppe Agostini e la convinta amicizia di varie realtà, quali Cia-Conad, Coopfond, fondo mutualistico di Legacoop Amadori, Unieuro, Valfrutta - Conserve Italia, Fondo sviluppo e Federazione Banche di credito cooperativo Emilia Romagna, nelle sedi di Credito cooperativo romagnolo, Banca Malatestiana, Bcc Sarsina, Riviera Banca, RomagnaBanca, Bcc Ravennate Forlivese e Imolese, Bcc Felsinea, Emil Banca, Banca Centro Emilia, e il contributo di Assicoop Unipol, Gruppo Martini, Orto Mio, Technogym - Wellness Foundation, Cangini Benne, Smurfit Kappa, Linea Sterile, Cre - Consorzio per le Risorse energetiche e Eco - Energia Corrente, Novartis, Pfizer, Incyte e Onit Group.

"Dall’Istituto oncologico romagnolo arriva un segnale di grande importanza nella lotta ai tumori - ha detto il presidente della Regione Bonaccini -. Un altro passo avanti dopo i tanti che questa struttura di eccellenza ha fatto in tutti questi anni lungo la strada aperta dal suo fondatore, il professor Dino Amadori. Il Prime Center rappresenta un passo avanti anche per il territorio e per tutta la sanità regionale, nel momento in cui si punta sulla prevenzione rivolgendosi ai giovani, formandoli, su cura e assistenza sempre migliori e sul miglioramento della qualità di vita di chi è sottoposto a cure oncologiche. La necessità di una medicina e di una rete di servizi diffuse, portate direttamente ai cittadini nelle comunità locali è la grande lezione della pandemia. Ora abbiamo l’occasione di dimostrare nei fatti di averla imparata fino in fondo, utilizzando i fondi del Pnrr per rafforzare la sanità territoriale. In Emilia-Romagna, va detto, da anni abbiamo iniziato a farlo: basti pensare alle Case della Salute, prese a esempio dal Governo e nel Paese. In questo senso - ha concluso Bonaccini - le strutture come lo Ior sono poli che ci aiuteranno a ripartire più forti di prima, mettendo al centro la persona".

Il professor Giuseppe Ippolito ha ricordato che "il cancro è, dopo le malattie cardiovascolari, la principale causa di morte. È necessario un approccio globale alla malattia. È importante che si attui un cambiamento dei comportamenti e che si pratichino maggiori attività di prevenzione, proponendo percorsi informativi che coinvolgano soprattutto i giovani e le scuole, come quelli che verranno svolti qui al Prime Center. Il tumore in questi anni è cambiato: sono molte di più le persone che guariscono, tuttavia ancora non abbiamo abbattuto la mortalità. Il cancro non verrà affrontato e risolto solamente attraverso studi e ricerche. Non basta affrontarlo quando la malattia è conclamata. Deve essere prevenuto e controllato. Purtroppo, l’investimento per le ricerche sulla prevenzione negli anni si è molto ridotto e dovremo impegnarci e lavorare per un cambio di rotta in questo senso".

Luca Panzavolta, presidente dell'Istituto oncologico romagnolo ha sottolineato che "il Prime Center è una struttura che lo Ior ha fortemente voluto sulla spinta dell’intuizione del professor Amadori. Consentirà di mettere a disposizione del territorio una struttura unica in Italia, sia in tema di prevenzione, sia rispetto alle cure integrative, a supporto delle terapie mediche tradizionali, volte a curare la persona nel suo insieme, in maniera olistica. La facility sarà inoltre attrezzata con una palestra innovativa e moderna, con lo scopo di proporre percorsi di riabilitazione, per favorire il recupero del paziente sia sul piano fisico sia da quello mentale. Troviamo oggi in platea i rappresentanti di alcune importanti aziende del territorio che ci hanno supportato con entusiasmo nella creazione del centro stesso, ma dobbiamo ricordarci che senza il contributo fondamentale e quotidiano dei volontari, che si occupano ogni giorno di tutte le attività legate alla raccolta fondi, al sostegno e all’accompagnamento dei pazienti oncologici, lo Ior e il Prime non potrebbero esistere".

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