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imprenditori cesenati sugli scudi

Festeggiati i 70 anni della Babbi

Ieri sera al Carisport il comico Paolo Cevoli ha intrattenuto il pubblico con un'esibizione piena di aneddoti legati all'educazione di ieri e di oggi. A breve verrà inaugurato un nuovo stabilimento da sei mila metri quadrati. L'azienda non ha mai delocalizzato. La ricetta vincente: piedi per terra, umiltà e ossessione per la qualità

Da sinistra nella foto: il giornalista e conduttore della serata Franco Puglisi, il comico Paolo Cevoli. Poi i nipoti Babbi della quarta generazione con il nonno Giulio, figlio del fondatore Attilio

Chiara, Paolo, Filippo, Carlotta e Andrea: è questa la quarta generazione della famiglia Babbi. Ieri sera al Carisport gremito con oltre 600 persone invitate a cena, tra autorità, ospiti, familiari, amici, collaboratori, clienti e fornitori dell'azienda che ha festeggiato i primi 70 anni di attività. Per la città di Cesena, dove è nata la Babbi, era presente il vicesindaco Christian Castorri. Per Bertinoro, dove ha sede ora l'azienda, il sindaco Gessica Allegni. Entrambi hanno portato i saluti, i ringraziamenti e le felicitazioni delle due amministrazioni comunali. 

Il comico Paolo Cevoli ha intrattenuto il pubblico con un'esibizione piena di aneddoti legati all'educazione di ieri e di oggi. "Se una volta per mandarci in castigo la mamma ci diceva di andare in camera, oggi a un figlio si deve dire di uscire dalla sua stanza dove se ne sta ripiegato sul suo smartphone". Ecco, è stata la morale dell'artista amico di Gianni Babbi dai tempi dell'università frequentata a Bologna, "il nostro dovere è quello di raccontare da dove veniamo, come i nostri nonni hanno fatto con noi".

Sui tempi vissuti senza internet, Cevoli ha ricordato i tempi "di quando si andava a chiamare un amico per giocare a pallone. Si suonava il citofono". Poi ancora i tempi della convocazione da parte del babbo, dopo l'esame di quinta elementare, per spiegare i motivi per cui bisognava andare a lavorare. "Adesso Paolo sei grande... È ora di darsi da fare perché... Lavorare. ... andare a lavorare. Il mio babbo, in 84 anni, non ha mai finito un discorso... Adesso capite perché...".

Il giornalista Franco Puglisi ha condotto la serata che ha visto come protagonisti i tre fratelli Babbi: Piero, Gianni e Carlo, la terza generazione oggi al comando. Nel parterre del Carisport era presente gente da tutto il mondo, da oltre 50 Paesi diversi. "Questa famiglia e questa azienda per me sono come la nave Amerigo Vespucci della nostra Marina militare - ha detto Puglisi -. Il meglio dell'industria dolciaria artigianale. In mezzo a tutte le tempeste, la famiglia Babbi ha sempre saputo tenere la barra dritta. La qualità non è mai scesa. Un esempio di azienda italiana giunta alla quarta generazione".

Piero, il più grande tra i tre figli di Giulio, ha enunciato la ricetta del successo: "Piedi per terra, tanta umiltà e riferimento costante a chi ci ha preceduto, un filo rosso che dà continuità. Il nostro babbo, presente ogni mattina in azienda, ci è di costante stimolo e per questo lo ringraziamo tanto". Piero poi ha citato una frase del nonno Attilio, il fondatore dell'attività nata nel 1952, e anche prima: "Nell'amore del lavoro troverai la pace". 

Giulio Babbi, 94 anni, con un fuori programma, è salito sul palco e ha fornito la sua formula: la passione. "La passione annulla i sacrifici", ha ribadito, guadagnandosi la standing ovation dei presenti che tutti in piedi lo hanno applaudito. 

Il figlio Carlo ha ricordato i suoi inizi: "Sono entrato in azienda nel 1981. Ero il 14esimo dipendente. Il nonno Attilio amava la bellezza, quindi le scelte non potevano essere diverse. Qui si sono sempre fatti prodotti buoni".

La serata è stata anche l'occasione per numerosi riconoscimenti a clienti, fornitori e collaboratori rimasti fedeli nel tempo. Sono stati premiati anche diversi pensionati che con Babbi hanno lavorato per lunghi anni, a dimostrazione dell'attenzione alle persone, il valore aggiunto dell'azienda, come nel corso della serata è stato più volte confermato. "Noi non abbiamo dipendenti - ha voluto specificare Gianni Babbi -. Abbiamo dei collaboratori". 

È toccato al direttore generale Pierpaolo Colombo, da dieci anni alla Babbi, illustrare alcuni numeri dell'azienda nella quale, è stato ribadito più volte nel corso dell'evento di ieri sera, si lavora con piacere e con il sorriso, senza con questo nascondersi le difficoltà che, come hanno ricordato i fratelli Babbi, non sono mancate. "In azienda lavoriamo con tanta serenità e la voglia di stare assieme - ha voluto chiarire Colombo -. Adesso vi indico alcuni numeri. I dipendenti sono 208, più altrettanti collaboratori esterni. Negli anni abbiamo toccato 101 Paesi nel mondo. Abbiamo due filiali operative, una Spagna e una in Germania. I metri quadrati coperti sono 20 mila e la Babbi non ha mai voluto delocalizzare (dalla sede storica di via Pietro Turchi a Cesena si è poi spostata alla Panighina di Bertinoro, ndr). A questi nostri locali si aggiungerà a breve un nuovo stabilimento per altri sei mila metri quadrati". Infine la ricetta del manager, assunto dai fratelli Babbi di terza generazione per favorire il passaggio alla quarta: "In azienda lavoriamo come il primo giorno, senza mai perdere di vista l'ossessione della qualità". 

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