Fondazione Carisp. Presentati tutti i progetti con il Credit Agricole. Il presidente Graziani: "Non mi ricandido"

Roberto Graziani non si ricandida a presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena. L’ha reso noto lui stesso questa mattina al termine della conferenza stampa di presentazione dell’utilizzo dei fondi messi a disposizione dal Credit Agricole a sostegno dei progetti realizzati sul territorio negli ultimi quattro anni.

La cifra è di quelle importanti, un milione e 200 mila euro, suddivisi in quattro settori di intervento, quelli tipici della Fondazione Carisp. Visti gli anni della pandemia, ha sottolineato il presidente Graziani, la maggior parte dei fondi sono stati indirizzati nel settore salute. “Anni difficili – li ha definiti Graziani – che ha ringraziato tutti gli intervenuti, i partner e il Comune per la vicinanza l’appoggio all’attività della Fondazione”.

Sono stati quasi cento i progetti sostenuti, tra cui 33 in area della salute e assistenza agli anziani per oltre mezzo milione di euro. Quelli nel campo educativo e dell’istruzione e ricerca scientifica una trentina per oltre 370 mila euro. Una ventina i progetti in campo culturale per quasi 200 mila euro e 14 quelli per lo sviluppo locale e lo sport.

Il presidente del campus universitario di Cesena, Massimo Cicognani, ha ricordato due borse di dottorato e tre assegni di ricerca, una sorta di borsa post doc. Poi ha menzionato il nuovo corso di laurea magistrale avviato due anni e che vedrà a giugno i primi laureati, quello in Digital transformation management, unico nel suo genere in Europa. “Tutto per trattenere o attrarre talenti dall’Italia e dall’estero”, ha aggiunto Cicognani.

“Siamo un gruppo legato al territorio – ha precisato Filippo Corsaro, responsabile della direzione regionale Romagna-Marche del Credit Agricole Italia -. Veniamo dal mondo cooperativo Con questo milione e 200 mila euro abbiamo inteso dare valore al territorio. Un modo di attestare la nostra fiducia. Per questo ringrazio la Fondazione Carisp. Continueremo a operare su questa linea”.

Stefano Sanniti, direttore della struttura complessa Fisica medica e ingegneria clinica dell’Ausl della Romagna ha detto che per loro si è trattato di un contributo importante. “Viviamo un periodo di sottofinanziamento della sanità. Questi contributi ci hanno permesso di continuare nell’innovazione. E nel caso del Covid, sono stati una vera boccata d’ossigeno i fondi per i ventilatori. Adesso ne utilizziamo per gli elettrocardiografi e per stampa in 3D, di forte innovazione, in alcuni reparti specialistici come la Maxillo-facciale e la Neurochirurgia, per poi estendere queste innovazioni a tutto l’ospedale”.

Per parte diocesana è intervenuto il diacono William Tafani, neo presidente della Mater Caritatis, il braccio operativo della Caritas. “Ringrazio le persone che hanno ascoltato le nostre richieste – ha aggiunto Tafani -. Noi cerchiamo di rendere dignitosa la vita delle persone, così come facciamo con la mensa della Caritas, dove arrivano ogni giorno almeno 40-45 persone senza fissa dimora. Ci occupiamo anche di inclusione sociale, in modo poi che chi può riesca a camminare con le proprie gambe”.

L’abate di Santa Maria del Monte, dom Mauro Maccarinelli, si è associato ai ringraziamenti e ha messo in evidenza come i due progetti sostenuti in questi anni, il restauro di una pala del Francia e un altro in corso, l'Annunciazione di Bartolomeo Coda, siamo interventi a favore di tutta la città. Poi ha ricordato le condizioni difficili di stabilità dell’intero complesso monastico per il quale forse occorreranno i prossimi 40 anni di lavori”.

Il professor Matteo Golfarelli del campus cesenate dell’università di Bologna ha ribadito, come sostenuto in apertura da Cicognani, l’importanza del nuovo corso di laurea in inglese che unisce informatica e business per poter portare subito i neo laureati nel mondo del lavoro. “I primi li avremo già a giugno. Contiamo di laurearne almeno una decina, tra quattro e dieci, entro luglio. Un bel successo. Ogni anno ne ammettiamo 65 su circa 200 domande. Dobbiamo mantenere alto il livello”.

Prima del termine Graziani e il suo vice, Luca Lorenzi, hanno illustrato il modus operandi della Fondazione in questi quattro anni di mandato, molto condizionato dalla pandemia. “Abbiamo voluto lavorare con il massimo della trasparenza possibile – ha notato Graziani -. Non ho mai messo in discussione il lavoro delle nostre quattro commissioni, che ringrazio per quanto svolto. E il Credit Agricole ha avuto in noi la massima fiducia. Abbiamo applicato il criterio del buon senso. Per questo nuovo anno l’intenzione è quella di operare su alcuni grandi progetti”.

Lorenzi ha parlato di un “mix di interventi condizionati dal momento pandemico. Sport e cultura hanno avuto quasi due anni di blocco. Con i nostri progetti abbiamo attratto risorse e la Fondazione si pone come catalizzatore di risorse”, viste le strette collaborazioni anche con la Fondazione Orogel e Romagna solidale.

Graziani, prima del termine, sollecitato da alcune domande dei giornalisti sui prossimi programmi e dopo aver ringraziato il segretario Luca Castagnoli e le collaboratrici Patrizia Rossi, Mariangela Abbondanza e Federica Bianchi, ha annunciato che per motivi professionali non si ripresenterà come presidente. Gli attuali vertici proporranno all’assemblea del 20 maggio come presidente il vice Lorenzi, e come vice lo stesso Graziani, per “garantire continuità al lavoro iniziato”.

Nella foto qui sotto, da sinistra Luca Lorenzi e Roberto Graziani