Cesena
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Lo sterminio degli ebrei

Giornata della memoria. Il sindaco Lucchi: "La nostra una comunità antifascista che si affida alla voglia di capire dei propri figli"

Il ricordo in città della Giornata della memoria. Tanti gli allievi di scuole tra i presenti in piazza. Per non dimenticare

La manifestazione di questa mattina davanti alla Malatestiana, in centro storico. (Sandra e Urbano fotografi)

Abbiamo il dovere storico di ricordare, ma abbiamo soprattutto il dovere di portare i nostri figli ad avere l’assoluta consapevolezza di cosa accadde e di cosa vogliamo non accada più. Oggi la presenza dei bambini e delle nostre scuole ha confermato come i nostri figli abbiano voglia di capire e assieme a noi di respingere la barbarie che ha attraversato il nostro mondo per un periodo così lungo”. Lo ha detto al Corriere Cesenate il sindaco di Cesena Paolo Lucchi al termine della cerimonia di commemorazione della Shoah tenutasi questa mattina in piazza Bufalini e conclusa con la deposizione di una corona alla lapide che ricorda i concittadini ebrei deportati. “Io credo che non dimenticare significhi anche respingere chi oggi cerca di ridare una dignità a un’ideologia nazista e fascista che il nostro paese non può avere. La presenza di tante persone è il segno che la nostra è una comunità antifascista che respinge quei disvalori che non ci caratterizzano”, ha aggiunto Lucchi.

L’Amministrazione comunale di Cesena ha desiderato ricordare le persecuzioni e lo sterminio del popolo ebraico, dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti con la posa di una corona alla lapide dedicata ai concittadini ebrei deportati negli anni 1943-1944 (vedi foto in basso di Sandra e Urbano). “Bernard Brumer, Elena Brumer-Rosenbau, Anna Forti, Elda Forti, Lina Forti, Lucia Forti, Diana Iacchia, Dina Iacchia, Amalia Saralvo Levi, Giorgio Saralvo, Mario Saralvo. Tutti i nostri concittadini deportati vanno ricordati perché quel silenzio diffuso nella nostra comunità 73 anni fa non si ripeta più”, ha precisato il primo cittadino alla presenza di numerose autorità civili, religiose e militari, e di una nutrita e variegata componente della popolazione.

Quest’anno, come avviene ormai per tradizione in questa speciale Giornata, la città di Cesena ha volto lo sguardo al passato attraverso gli occhi e le voci dei più piccoli. L’intera cerimonia, tra canti e letture di brani di Anna Frank, ha visto protagonisti i bambini e le bambine della Scuola Primaria “Bruno Munari” di Cesena accompagnati nelle loro esibizioni dal gruppo musicale SimanTov Duo, che ha eseguito brani di musica klezmer.

Nel corso del suo intervento il sindaco Lucchi ha ricordato la nomina a senatrice a vita di Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e che fu deportata nel 1943 nelle stesse ore in cui anche gli ebrei di Cesena vennero arrestati dai nazisti e dai loro collaboratori. “Quella di oggi – ha rammentato il primo cittadino – è una giornata speciale stabilita dal nostro Paese e votata all’unanimità dal Parlamento. Una giornata per ricordare e per fare una precisa scelta di campo quotidiana, scelta sintetizzata dal monito di Primo Levi: ‘perché ciò che è accaduto non si ripeta’”.

Il migliore antidoto al negazionismo e alla violenza, dunque, è una sana alleanza tra genitori e insegnanti perché la memoria sia custodita dai più giovani. “Verso gli ebrei, gli omosessuali, i sinti, e verso i tanti deportati e assassinati in Europa tra gli anni ’30 e ‘40, l’Italia è colpevole”, ha ammonito il sindaco aggiungendo che “con le leggi razziali fu commesso un crimine turpe, terribile e disumano mentre troppi tacevano”. Nel corso della mattinata è stata ricordata anche l’azione eroica dei giusti di Cesena, dei religiosi e di tutte quelle famiglie che non si rassegnarono agli arresti e provarono in tutti i modi a salvare la vita agli ebrei condannati.

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