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Il bilancio della Cooperativa Agricola Cesenate

Presentati domenica scorsa il consuntivo 2021 e le prospettive 2022

Foto Stefano Bolzoni

Domenica 8 maggio l’Assemblea dei soci della Cooperativa Agricola Cesenate ha approvato il bilancio consuntivo 2021 che presenta ottimi numeri: 43,5 milioni di euro di fatturato, 1,4 milioni di euro di utile, 26 milioni di euro di liquidazione agli agricoltori soci. 

“Gli straordinari risultati di Cac - commenta il presidente di Legacoop Agroalimentare Cristian Maretti - sono dovuti a un mix di attenta gestione, innovazione e giuste scelte strategiche portate avanti nel corso degli anni. La Cooperativa si conferma leader del settore, nonostante il complesso periodo per il settore primario.” 

Per il terzo anno, a causa dell’emergenza sanitaria, centinaia di soci hanno discusso e approvato il bilancio in diretta streaming, suddivisi su più sedi distribuite in sei diverse province (Forlì-Cesena, Ravenna, Perugia, Ancona, Fermo e Campobasso).

La Cooperativa Agricola Cesenate - una delle principali realtà internazionali della moltiplicazione sementiera, costituita nel lontano 1948 - associa oggi circa 2.000 imprenditori agricoli, distribuiti su sette regioni italiane ed è riconosciuta come prima organizzazione di produttori interregionale. L’attività economica di Cac è fortemente orientata all’esportazione in Europa ed Estremo Oriente, in cui realizza il 75 per cento del fatturato.

Il bilancio d'esercizio 2021 ha chiuso con risultati migliori rispetto alle previsioni, confermando la cooperativa cesenate come un punto di riferimento del settore agroalimentare. 

“L’andamento stagionale irregolare è ormai l’unica certezza - spiega il presidente di Cac Giovanni Piersanti - e il 2021 non è stato da meno, con una campagna fra le più siccitose da gennaio a luglio. Nonostante qualche difficoltà per le colture standard seminate in ritardo e senza supporto di irrigazione, le colture biennali e irrigue ne hanno beneficiato. Abbiamo coniugato un’economia basata sulla solidarietà fra i soci produttori con la promozione della qualità, cercando di garantire la giusta remunerazione del lavoro dei Soci e di premiare il merito di coloro che hanno raggiunto determinati obiettivi, mantenendoci sempre con i piedi per terra e ancorati al nostro grande patrimonio valoriale.”

Buoni i risultati di cipolla, bunching onion, cucurbitacee e cicorie, cavoli e brassiche. Per quanto riguarda la barbabietola da zucchero, il 2021 è stato il primo anno di gestione della moltiplicazione per un cliente importante, con risultati ottimi. Quasi tutte le colture standard hanno avuto rese in linea o superiori alle medie. Le uniche colture con basse performance sono state il pisello, che ha fortemente risentito della siccità primaverile, e il coriandolo.

Il valore della produzione, comprensivo dell’attività Op, è stata pari a 43,5 milioni di euro (+8,9 per cento rispetto al 2020) e consente una liquidazione ai soci di circa 26 milioni di euro. Il premio qualità riconosciuto agli agricoltori sfiora i 3 milioni di euro, una cifra mai raggiunta.

In un momento difficile per l’occupazione, è importante sottolineare che il Gruppo nel suo complesso ha occupato e continua a occupare 311 addetti, per la maggior parte sul territorio cesenate, per un importo di salari e stipendi che, nel 2021, ha superato gli 11 milioni di euro. 

Il 2021 è stato un anno di grandi cambiamenti per Cac, con la nomina di una nuova direzione, che nei prossimi anni avrà il compito di raccogliere l’importante eredità della gestione precedente e guardare al futuro. “Il nuovo gruppo dirigente - spiega Andrea Maltoni, coordinatore della direzione - è costituito da responsabili preparati e con una lunga storia all’interno della cooperativa, segnale di quanto sia fondamentale valorizzare e far crescere le professionalità interne”.

La responsabile della programmazione e controllo di gestione Tania Buda, collegata dalla sede di Petritoli (FM), ha invece presentato un bilancio previsionale per il 2022 come sempre molto prudenziale. Pur nel complessivo e molto importante aumento degli ettari coltivati dai soci agricoltori (+27,1 per cento) e dei quintali netti previsti (+35,1 per cento), si prevede un leggero calo dell’utile, dovuto anche al forte aumento dei costi delle materie prime. 

La Cooperativa Agricola Cesenate non solo ha retto, ma ha migliorato i propri risultati presentando un bilancio ben più roseo delle aspettative, come ha avuto modo di sottolineare anche il sindaco di Cesena Enzo Lattuca nel proprio intervento di saluto: “I numeri positivi sono sintomo di quanto Cac sia in grado di essere competitiva a livello mondiale pur rimanendo fortemente attaccata alle proprie radici e al territorio. Chi possiede, come Cac, queste caratteristiche rappresenta non solo un grande patrimonio per Cesena, ma per l’Italia intera. L’augurio è quello di continuare a crescere innalzando gli obiettivi senza rinunciare ai propri valori”.

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