Il silenzio delle lacrime e delle preghiere

Chiesa gremita stamattina a Calisese per l’ultimo saluto alla giovane vita che si è spenta troppo presto e in modo troppo tragico.

C’è tutto il paese e la comunità bulgara che si unisce nel cordoglio. Tanti anche i compagni di classe, ancora increduli, che si stringono l’uno all’altro per darsi sostegno.

Nella cerimonia di esequie, don Pasquale Gentili - parroco di Sorrivoli e molto vicino alla famiglia che per anni ha abitato sulle colline, tra Saiano e Carpineta, per trasferirsi prima a Roncofreddo e poi, da un anno, a Calisese - pieno di commozione ha detto che le parole a volte sono troppo fragili per dare voce a pensieri troppo alti quando si descrive il seme di una vita ancora così acerba che non c’è più.

Rimane il silenzio, il silenzio delle lacrime e delle preghiere per una famiglia già in passato colpita dalla tragedia, con la morte accidentale del padre quando la ragazzina era molto piccola.

Momenti estremamente toccanti, come quando viene letto il brano dal Vangelo secondo Marco sul miracolo di Gesù che, chiamato dal padre, risveglia una ragazzina dal sonno eterno , un messaggio di fede che si svela anche nelle tragedie più grandi e inaspettate. Era presente anche il parroco di Calisese don Stefano Pasolini. 

Don Michele, responsabile della diocesi cristiana ortodossa rumena a Cesena e concelebrante, sentitamente commenta che nel dolore ci si ricorda sempre delle persone per le quali si è pianto.

Ci sono storie che è difficile raccontare, ragioni che è impossibile spiegare e la preghiera rimane l’unica speranza quando il dolore è così straziante, i pensieri si affollano e pare insostenibile guardare avanti dopo quella notte crudele.

Una bellissima poesia nel manifesto funebre, una bellissima foto ricordo con i suoi occhi dolcissimi e il sorriso timido, una giornata settembrina insolitamente calda e assolata quando la una bara bianca coperta di fiori viene posata in terra per l’eterno riposo.

Nella pace del cimitero di Cesena, con i cuori in tumulto, una lunga processione si snoda ordinata per un ultimo saluto, chi lasciando fiori bianchi sul feretro e chi semplicemente chinando il capo in segno di rispetto.

Adesso è il tempo di preghiere e speranza per chi va e di conforto per chi resta.