Il toccante ricordo dei compagni di classe di Nicola Parentelli

Caro Nicola,

Abbiamo raccolto un po’ di pensieri in questi giorni.

Ne abbiamo di storie da raccontare in questi 29 anni! E sì, sono tutte storie che lasciano il sorriso.

Non c’è ricordo della nostra infanzia nel quale non ci sia anche tu, a partire dal giorno del nostro battesimo.

Eravamo una bellissima classe: pochi, solo 8, 4 maschi e 4 femmine, un equilibrio perfetto nella diversità di ciascuno di noi, legati da un’amicizia genuina.

Avevamo preso la bella abitudine di incontrarci ormai tutti gli anni (anche più di una volta); il nostro gruppo whatsapp era uno di quelli da non mettere in silenzioso e nel quale scrivere di qualunque cosa.

Ricordiamo le battaglie con la quinta elementare a ricreazione, con la tua stazza eri il nostro ariete e ricorderemo sempre quando, nella foga, Giorgia si è infortunata causandoci una settimana di punizione.

Ricordiamo le recite di Natale, quando durante le prove ci facevi ridere e dovevamo ripartire da capo.

All’esame di terza media avevi scelto furbescamente di imparare a memoria la poesia M’illumino d’immenso, ma poi che faccia quando ti hanno chiesto di spiegarla!

Come non ricordare i tanti compleanni e le feste a casa tua: appuntamenti immancabili, la nostra piccola tradizione, magistralmente organizzati da tua mamma, e tuo babbo che poi riaccompagnava tutti a casa.

Le partite al Gambettola con Luca e Alberto, tu sei quello che ha giocato più a lungo per evidenti superiori meriti sportivi.

La prima settimana di scooter di Luca e i 1000 km fatti in 7 giorni per finire il rodaggio e togliere i fermi. In motocross tra i campi.

A 18 anni i pranzi leggeri al McDonald, quando ci passavi a prendere con la tua Punto Rossa e da quei pranzi il soprannome cicciola, come fusione tra cicciolo e Nicola, perché non eri grasso ma di ossa grosse.

Tutti ricordiamo la tua forza, la tua allegria, la tua bontà e il tuo sorriso, ma oltre ad un persona forte, allegra, buona e sorridente, ti ricordiamo come un collante che profuma di familiarità, un collante che ha sempre unito tutti, che continua e continuerà a farlo. Una familiarità che caratterizza quei rapporti che esistono da sempre.

Caro Nicola, ci siamo interrogati sul perché di quello che è accaduto, perché è accaduto e perché proprio ora, interrompendo in un attimo progetti di vita, a partire dalla famiglia che stavi per costruire.

È come cercare di capire il senso di un tratto di matita isolato, e questo tratto sembra davvero venuto male, un brutto scarabocchio. Ma il singolo tratto acquista significato nell’interezza di un disegno ben più ampio, meravigliosamente bello. E sì noi abbiamo fiducia nel Disegnatore con la D maiuscola e siamo certi che abbia in serbo per te qualcosa di grande.   

La tua classe delle elementari