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Il vescovo Douglas in un messaggio per il funerale del professor Giovanni Maroni: "Uomo integerrimo, di statura morale. Uno che non è rimasto dal balcone"

Don Walter Amaducci nell'omelia, "Alla chiamata di Gesù, Giovanni ha risposto: Eccomi". È la risposta dei profeti, di Maria, dei santi

Un momento del funerale del professor Giovanni Maroni, celebrato questa mattina nella chiesa di San Pietro e presieduto dal parroco, monsignor Walter Amaducci

Tantissima gente, questa mattina nella chiesa di San Pietro, per i funerali del professor Giovanni Maroni. L'amico di tanti, il caro Giovanni, come è stato ricordato al termine della Messa da ex studenti, accorsi in massa per un ultimo saluto al loro prof, e da Michelangelo Bucci per l'associazione "Zaccagnini". 

All'inizio della Messa, il parroco, monsignor Walter Amaducci, molto commosso, ha letto un messaggio del vescovo Douglas che riportiamo sotto. Con don Walter hanno concelebrato numerosi sacerdoti, tra cui il vicario generale, monsignor Pier Giulio Diaco, e monsignor Piero Altieri, già direttore del nostro giornale. Con i preti, sull'altare anche diversi diaconi. Tra i fedeli, il vicesindaco di Cesena Carlo Battistini, l'assessore alla cultura Christian Castorri, l'assessore alla scuola Simona Benedetti, il parlamentare europeo Damiano Zoffoli, la ex presidente del consiglio comunale Rita Ricci, diversi presidi in carica e in pensione con numerosi docenti in servizio e a riposo del liceo Scientifico "Augusto Righi", istituto nel quale il professor Maroni ha insegnato per decenni. Folta la rappresentanza dell'Azione cattolica, con il presidente diocesano Rosauro Amadori, e gli ex Gilberto Zoffoli e Carmelina Labruzzo. Tantissimi gli esponenti della ex Dc e del mondo politico locale, dall'ex consigliere comunale Davide Fabbri a quello regionale Andrea Bertani, solo per citarne alcuni. Sull'altare anche il gonfalone del Comune di Cesena con due vigilesse in uniforme di rappresentanza. Presente anche il direttore generale del Credito cooperativo romagnolo Giancarlo Petrini. Tantissimi anche gli amici della parrocchia e di una vita spesa nel mondo cattolico, dalla politica al sindacato, passando per il volontariato e gli organismi diocesani. Numerose anche le suore della Sacra famiglia, con la madre superiora, suor Daniela Scarpellini.

Nell'omelia don Walter ha ricordato che "il silenzio, in questi casi, ci è indispensabile per dare risonanza ai ricordi". E citando le parole del Vangelo, ha aggiunto "non sia turbato il vostro cuore". Obiettivo che si può realizzare tenendo lo sguardo fisso su Gesù. A quel Gesù a cui Giovanni ha risposto "Eccomi". "Vorrei condensare in questa parola la persona e la vita di Giovanni - ha proseguito don Amaducci -. È la risposta dei profeti, di Maria e dei santi. Ed è anche la nostra: sono qui. Sono disponibile, questo era Giovanni. Aveva la capacità di attenzione, il segreto per abbattere il muro dell'indifferenza. Sì, perchè per donarsi agli altri occorre comprendere che si è un dono di Dio, Nessuno si è chiamato alla vita da solo, ma per il Signore siamo preziosi. Accettarsi come dono di Dio è la vera umiltà. E la prontezza dell'eccomi diviene utile per fare fruttare i talenti che a ciascuno sono dati".

"Portare frutto - ha aggiunto monsignor Amaducci - significa arricchirsi e sviluppare i talenti a nostra disposizione è rispondere al debito che abbiamo verso Dio e verso il prossimo. Oggi, qui in chiesa, esprimiamo riconoscenza a Dio e a Giovanni per ciò che il professor Maroni ha realizzato in ciascuno di noi. E siamo qui anche per pregare per lui, per la moglie Giovanna, i fratelli, gli amici e quanti gli sono stati vicino e oggi avvertono il vuoto del distacco".

Di seguito pubblichiamo il testo del saluto del vescovo, monsignor Douglas Regattieri, rivolto al parroco, monsignor Walter Amaducci. 

Caro monsignor Walter,

nel momento in cui ti appresti a presiedere i funerali del professor Giovanni Maroni, ti giunga l’attestazione della mia sincera partecipazione spirituale al lutto che ha colpito la tua parrocchia e la Città intera, con la perdita di una valido collaboratore pastorale e di un cittadino dalla coscienza retta e dall’impegno generoso per il bene di tutti.

Il mio intervento sia – tuo tramite – di conforto soprattutto alla moglie Giovanna e ai fratelli che perdono una persona cara e un marito premuroso e fedele.

Non posso non ricordare – perché anch’io ne sono stato testimone – l’impegno profuso da Giovanni nel campo ecclesiale, come storico e saggista e anche in quello civile e politico, avendo dato testimonianza fattiva di non essere rimasto al balcone.

Ma è specialmente per il suo amore alle lettere classiche e – di conseguenza – per l’essersi speso per il progresso culturale dei suoi studenti che rifulge davvero davanti a noi la sua statura morale di uomo integerrimo.

Voglio infine sottolineare che la sua fede in Cristo, manifestatasi concretamente nella partecipazione attiva alla vita ecclesiale, lo ha portato a vivere la sua professione di insegnante con la consapevolezza che in essa avrebbe realizzato la comune vocazione alla santità; competenza, correttezza e generosità sono stati i tratti caratteristici del suo impegno quotidiano. Sono l’eredità che tutti vogliamo cogliere e portare avanti.

Con la mia benedizione.

Douglas, vescovo

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