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In mostra "Non omnis moriar", opere di Matteo Bosi

Venerdì 4 ottobre 2019 alle 18 alla Galleria Il vicolo di Cesena si terrà l’inaugurazione

In mostra "Non omnis moriar", opere di Matteo Bosi

Venerdì 4 ottobre 2019 alle 18 alla Galleria Il vicolo di Cesena si terrà l’inaugurazione della mostra "Non omnis moriar" dedicata alle recenti, eloquenti opere di Matteo Bosi, artista e communication designer.

Sarà presente per l’occasione il curatore Gian Ruggero Manzoni, scrittore, poeta e artista, per un dialogo con Matteo Bosi e con l'architetto Marisa Zattini.

Si tratta di una sorta di “liturgia in camera oscura”, composta da due capitoli: il primo fatto di memorie cimiteriali-mortuarie e il secondo, Occhi di stelle, da una serie di opere uniche in formato cartolina, con interventi vari.

È dalle suggestioni giovanili delle sonorità oscure e melanconiche dei Joy Division, degli anni ’80, che Matteo Bosi sviluppa questa passione-attrazione per il senso del lutto e della morte, dei cimiteri e dei sudari che lo hanno condotto, oggi, a realizzare questo ultimo ciclo di opere fatto di monumenti funebri e cimiteri storici, di angeli di pietra e di memorie che legano come un fil rouge le generazioni fra loro. Luci e ombre caratterizzano i suoi scatti che vengono poi rielaborati accuratamente nella fase di post-produzione. Un dono speciale che l’artista fa a chi non è più tra noi; un “ringraziamento” visivo per chi ci ha preceduto.

La mostra è allestita nei due spazi de Il vicolo, Galleria arte contemporanea in Contrada Chiaramonti, 6 e Il vicolo interior design, in Vicolo Carbonari 16.

L’appuntamento successivo presso la Galleria Il vicolo è per sabato 12 ottobre, alle 17.30. In occasione della XV Giornata del contemporaneo. Marisa Zattini sarà in dialogo con Matteo Bosi per riflettere sul tema “Dove va l’arte contemporanea”.

 

Matteo Bosi è nato a Cesena nel 1966. Si diploma nel 1958 all’Istituto d’arte della Ceramica di Faenza, cominciando un fertile percorso artistico che lo vede impegnarsi con molteplici tecniche artistiche e differenti mezzi espressivi. Il lavoro sulla fotografia analogica inizia verso la fine degli anni Ottanta, divenendo materia preferenziale della ricerca dell’artista. Fra i lavori più significativi ricordiamo: Ultra Homines, Dream, Crisalidi, Fanti di memoria.

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