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Influenza stagionale, al via le vaccinazioni

Dal 6 novembre vaccini gratuiti per malati cronici, over65enni e addetti a servizi essenziali. Quest’anno si aggiunge la vaccinazione antipnemococcica per i 65enni

Influenza stagionale, al via le vaccinazioni

L’Ausl informa che parte il 6 novembre la campagna di vaccinazione contro l’influenza e terminerà a fine dicembre. Principali destinatari sono anziani di età pari o superiore a 65 anni, persone di tutte le età affette da patologie croniche debilitanti e le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Particolarmente importante è la vaccinazione degli operatori sanitari, ma la vaccinazione viene raccomandata anche a forze dell’ordine e protezione civile (compresi i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale), donatori di sangue, personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo, dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali. Anche quest’anno sarà affidata, per la popolazione adulta, ai Medici di famiglia mentre i bambini verranno invitati alla vaccinazione su segnalazione del proprio Pediatra. Il vaccino antinfluenzale viene infine offerto a persone che per motivi di lavoro sono a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, veterinari, trasportatori di animali, macellatori). L’influenza costituisce un rilevante problema di sanità pubblica a causa della sua contagiosità, delle possibili gravi complicanze e della variabilità dei virus influenzali. La prevenzione dell’influenza si basa principalmente sulla vaccinazione, oltre che su misure di igiene e protezione individuale, con particolare riferimento alla buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. In considerazione del fatto che nel periodo autunnale circolano anche altri virus che possono simulare i sintomi dell’influenza, è stato istituito a livello nazionale un sistema di sorveglianza, che individua in maniera più accurata i casi di sindrome influenzale sulla base di precisi criteri diagnostici. Tale sistema si basa sulla collaborazione volontaria di “medici sentinella” individuati fra i medici e i pediatri di famiglia che assistono una popolazione ritenuta statisticamente significativa. Nella nostra Ausl i medici sentinella sono 24, 6 per ciascun ambito territoriale. Il vaccino antinfluenzale, continua la nota Ausl, è sicuro, di provata efficacia e generalmente ben tollerato, non contiene mercurio o suoi derivati. Per le categorie a rischio la somministrazione del vaccino è gratuita. Una sola dose di vaccino è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dei bambini mai vaccinati in precedenza, ai quali vengono raccomandate due dosi a distanza di quattro settimane. Il tasso di copertura vaccinale nel territorio romagnolo ha registrato l’anno scorso, un ulteriore incremento nella popolazione ultrassessantacinquenne, passando da una copertura complessiva del 49,4% nella campagna 2015/2016 ad una pari al 50,6% nella campagna 2016/2017 (nella campagna 2014/2015 la copertura era stata del 48,4%). Tuttavia il risultato è ancora molto lontano dal valore del 75,4% conseguito nel 2006.  Le dosi di vaccino distribuite ammontano a 169.184  nell’Ausl Romagna, sono 30.589 quelle distribuite nell’Ausl di Cesena. La principale novità di quest’anno è rappresentata dalla campagna di vaccinazione, anch'essa gratuita, contro lo penumococco, rivolta a donne e uomini di 65 anni, quindi nati nel 1952, per difenderli da un batterio che può provocare malattie gravi come polmoniti, meningiti, sepsi. La vaccinazione, che può essere fatta solo dai medici di famiglia, sarà riproposta ogni anno, sempre gratuitamente, per tutti i 65enni residenti in Emilia-Romagna. Donne e uomini di 65 anni (gli emiliano-romagnoli nati nel 1952) riceveranno a casa una lettera dell’Ausl e potranno fare la vaccinazione dai medici di famiglia, che hanno già ricevuto circa 5.800 dosi del vaccino. Le persone più a rischio di sviluppare una malattia da pneumococco sono i bambini nei primi anni di vita e le persone a partire dai 65 anni. In Emilia-Romagna dal 2006 vengono già vaccinati i bambini nel primo anno di vita: questo ha prodotto una diminuzione dei casi di meningite da pneumococco nella fascia di età 0-4 anni (da una media di 5 casi/anno prima della vaccinazione a 2 casi all’anno nel periodo successivo). Nel 2016 i casi di sepsi (infezione diffusa nel sangue con rischio di danni a diversi organi) che interessano prevalentemente gli anziani, hanno avuto un tasso di incidenza di 2,6 casi ogni 100.000 abitanti (il tasso era dello 0,8 nel 2007).                                       

Fonte: Comunicato stampa
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