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Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi in Maria Stuarda

Al teatro Bonci dal 16 al 19 novembre, regia di Davide Livermore

Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi, ph Masiar Pasquali

 

Il capolavoro romantico di Friedrich Schiller, Maria Stuarda, arriva con la regia visionaria di Davide Livermore al Teatro Bonci di Cesena dal 16 al 19 novembre (da giovedì a sabato ore 20.30 e domenica ore 16.00). 

Due grandi prime attrici, Laura Marinoni (premio come Miglior attrice alle Maschere del teatro italiano 2023) e Elisabetta Pozzi, sono le due regine del dramma, contrapposte in una battaglia feroce che determina il futuro dell’Europa del XVI secolo.

Il tragico scontro tra Maria Stuart, cattolica regina di Scozia, e la protestante Elisabetta I d’Inghilterra è per sua natura una potente partitura scenica; nella versione di Livermore diventa anche una sfida per le attrici, che sera dopo sera si scambiano i ruoli: a indicare chi delle due sarà la sovrana destinata a regnare e chi quella sconfitta è un gioco teatrale nel prologo che si svolge sotto gli occhi del pubblico. I costumi delle protagoniste hanno la firma glamour e rock degli stilisti Dolce & Gabbana. Nel cast anche la cantautrice Giua alla chitarra elettrica (live), e altri cinque tra attrici e attori (Gaia Aprea, Giancarlo Judica Cordiglia, Linda Gennari, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia) che interpretano più di un ruolo a testa, per rappresentare integralmente il dramma. 

Politica, religione, intrighi e passioni si mescolano, in questo violento affresco storico scandito da continui colpi di scena. «Schiller è uno dei geni del teatro di tutti i tempi – scrive Livermore – nella hit parade dei grandi raccontatori di storie e di affetti umani, rimane sempre nella top five. È il drammaturgo, l’uomo di teatro che ha compreso quanto una delle cose fondamentali per creare vertigine in una società sia partire da storie straordinarie e dalla qualità del racconto di queste storie. Le sue sono storie all’interno delle quali si trova davvero tutto. Con molteplici livelli di comprensione, a partire proprio dall’intreccio, che si dipana con colpi di scena capaci di ispirare gli autori dei feuilleton ottocenteschi o gli sceneggiatori delle serie Netflix. Ogni scena porta con sé un “colpo di teatro”, un avanzamento improvviso, un cambio di inquadratura emotiva di ogni personaggio. Insomma, Schiller è magistrale nel gestire la funzione narrativa e nel far entrare all’interno dell’arco del racconto una profonda indagine sull’animo umano, sulle emozioni di ciascuno di noi. E, nel caso di Maria Stuarda, sul ruolo della donna».

Questa tragedia per il regista porta in sé una aspra riflessione sul rapporto tra femminilità e potere: «nel trovarci di fronte queste due gigantesche figure, non possiamo non chiederci quanto e come la donna abbia dovuto interiorizzare certi meccanismi maschili della gestione del potere». La regina Elisabetta si mascolinizza pur di vincere la sfida con la rivale. Attraverso Elisabetta, è ancora il patriarcato a riconfermare sé stesso. Maria fa la scelta contraria. 

Lo spettacolo ha una vera e propria soundtrack filmica, eseguita dal vivo, nata dalla collaborazione fra il compositore e sound designer Mario Conte e la cantautrice e chitarrista Giua, due musicisti diversissimi tra loro: dal loro incontro è emersa una scrittura musicale profondamente epica, che reinterpreta linee melodiche, armonie e canti del Cinquecento – da Purcell a Dowland, musicista che ha scritto per Elisabetta I, fino a Davide Rizzio, amante di Maria Stuarda e compositore di song bellissime – con l’uso della chitarra elettrica, creando un ambiente sonoro dark e contemporaneo. 

InformazioniTeatro Bonci, piazza Guidazzi, Cesena tel. 0547 355959, info@teatrobonci.it. Biglietteria aperta (nei giorni feriali): ore 11–14 e 17–19; nei giorni di rappresentazione serale fino a inizio spettacolo; le domeniche di rappresentazione pomeridiana, dalle 15.00 fino a inizio spettacolo. Fino al 31 dicembre biglietteria telefonica dalle 16 alle 17.

Biglietti da 28 a 8 euro.

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