Giovani
“Legati alla legalità”, nuovo progetto per affrontare il disagio giovanile
Le azioni educative si realizzeranno soprattutto nell'area della stazione ferroviaria e in centro storico

Grazie a un finanziamento di 14mila euro della Regione Emilia-Romagna, a cui si sommano ulteriori 6mila del Comune, l’Amministrazione comunale di Cesena presenta il progetto “Legati alla legalità”. L'obiettivo è di intervenire sulla macroarea legata all'educazione e alla diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile tra i giovani, con particolare attenzione alle iniziative didattiche ed educative da realizzare all’interno delle scuole. Le azioni progettuali si realizzeranno sul territorio cittadino con particolare riferimento all’area della stazione ferroviaria e al centro urbano.
“Il progetto - spiega l’assessora ai Servizi per la persona e la famiglia Carmelina Labruzzo - si pone come obiettivo principale l’educazione alla cultura della legalità tra le ragazze e i ragazzi dai 14 ai 25 anni, anche attraverso la stimolazione del loro protagonismo e della loro cittadinanza attiva. Nel corso di questo primo anno di "Ciacarè" e di "Educativa di strada" abbiamo raggiunto risultati importanti costruendo una relazione salda e motivata con i ragazzi e le ragazze maggiormente in difficoltà e privi di sani punti di riferimento. Con queste azioni vogliamo dare un’ulteriore risposta alla popolazione giovanile di Cesena, rafforzando la nostra presenza al fianco degli adolescenti e proponendo valide alternative a forme di disagio e comportamenti a rischio”.
Ai presidi giovanili “Ciacarè”, in vicolo Stazione, e “Il Chilletto”, al Foro Annonario, si affiancano i progetti a cura della Polizia locale. “Nel corso dell'anno - ricorda l’assessore con delega alla Sicurezza Luca Ferrini - gli agenti incontrano la popolazione scolastica nell’ambito di iniziative e di momenti dedicati alla prevenzione, alla sicurezza stradale, alla relazione tra i giovani e i social, e ad altre tematiche che coinvolgono direttamente il mondo giovanile. È questa una delle azioni più sostenute da famiglie e insegnanti e a cui teniamo moltissimo”.
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