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Alluvione e solidarietà

Madonna del Fuoco alluvionata: dalle parrocchie volontari in campo

L'esondazione del Pisciatello ha portato un metro d'acqua in cripta, nelle sale del catechismo e nella cucina. Oggi un nuovo pomeriggio di fango e lavoro insieme

tabernacolo recuperato dalla cripta di Madonna del Fuoco invasa dal fango - foto Sa.L.

È dedicata alla Madonna del Fuoco, la parrocchia sulla via Emilia appena oltre Case Finali di Cesena in direzione Gambettola. Da martedì notte, il fuoco si è ‘arreso’ al fango del Pisciatello: un rio degno del suo nome ma che, come tanti rii minori, ha mostrato una veemenza incontenibile in seguito alle eccezionali piogge e condizioni meteo. Finendo per straripare in almeno due punti vicino alla parrocchia guidata da don Lorenzo Arakkathara che nel giro di due ore si è trovato la grande cripta e gli ambienti del sotterraneo, con cucina, sale catechismo e sgabuzzini, sotto a un metro d’acqua. Acqua e fango, quella che da un giorno e mezzo la pompa sta portando fuori.

Scoponi, carriole, spingiacque e, inevitabili, stivali di gomma: l’attrezzatura c’è. E anche la squadra lavoro pronta a dare una mano a ripulire quanto prima gli ambienti della comunità di Madonna del Fuoco. A indirizzare l’operatività dei lavori, oggi pomeriggio è don Marcello Palazzi, parroco di Case Finali che, insieme a San Pietro e a Santo Stefano, formano l’unità parrocchiale Fiorenzuola.

gruppo volontari prima di iniziare il pomeriggio di lavoro

I ‘volontari della ramazza’ sono così suddivisi: Enzo, Fausto, Andrea, Luca e Franco in cripta, a portare fuori vari arredi che hanno fatto la storia della parrocchia, e un Armonium del 1400 che è tra i suoi ‘tesori’ più cari. Alle cucine, sale del catechismo e lavaggi vari sono Lucia, Giuliana, Paola, Sara e Andrea.

Badile, maglietta con scritta “The beach boys” per aiutare il morale, un ampio sorriso illuminato del sole del pomeriggio, e la certezza della fede: “Con l’aiuto di Dio e di tante persone che in questi giorni ci sono state così vicino, tutto tornerà come prima”, dice don Lorenzo. “Impressionante è stata la forza delle acque, capaci di spostare di decine di metri bombole di gas e attrezzature - riporta il don -. Alle 4 di martedì notte ho iniziato a sentire un rumore come di rubinetto aperto. La porta chiusa, ma l’acqua schizzava con forza dalle fessure, sui muri. In due ore, l’acqua aveva raggiunto il metro di altezza. Già ieri abbiamo pulito tanto, e continueremo…”.

volontari e scopettoni
armonium e fango
recupero armonium
lavaggi11
lavaggi22
forchette

***

Di seguito, la fotogallery di Sandra e Urbano fotografi (Cesena) dei lavori di sgombero a Case Castagnoli:

Case Castagnoli (22)

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