Cesena
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Doppio evento

“Margrethe e la bomba”, al Teatro Verdi uno spettacolo di grande attualità

Appuntamento per giovedì 30 marzo. Testo di Franco Pollini messo in scena da Gabriele Marchesini

I relatori con il manifesto dell'evento

“Margrethe e la bomba”, testo di Franco Pollini che indaga il rapporto fra scienza, politica ed etica, andrà in scena giovedì 30 marzo al Teatro Verdi di Cesena, nell’ambito della stagione del Teatro Ragazzi, in collaborazione con le Università di Bologna e di Urbino e altre realtà del territorio.

Il volume di Pollini (Carrocci, 2018) raccoglie cinque testi teatrali che, pur avendo struttura e linguaggio diversi tra loro, appartengono al medesimo progetto culturale finalizzato a utilizzare argomenti scientifici come fonti della drammaturgia. Al Teatro Verdi sono in programma due rappresentazioni. Al mattino, per le scuole, sarà proposto il primo testo dei cinque, "Il fungo atomico", e alla sera, alle 21, per tutti, il quinto che dà il titolo all’evento, "Margrethe e la bomba". Entrambi vedranno in scena Gabriele Marchesini, che è anche regista, e l'attrice Benedetta Conte. I dettagli sono stati forniti questa mattina nel corso di una conferenza stampa in Comune.

Il primo spettacolo è un monologo introdotto dalla figura di Galileo Galilei (Marchesini), dubbioso sulle sorti della scienza moderna che ha fondato, visti gli esiti della sua lunga ricerca.

La protagonista della piéce serale è invece Margrethe Norlund, moglie dello scienziato Niels Bohr, interpretata da Benedetta Conte, che si scinde in tre personaggi: lei stessa, la sua coscienza e l’attrice. I tre personaggi interagiscono tra loro e con l’Autore del testo interpretato da Marchesini. Margrethe commenta l’episodio dell’incontro tra il marito e Werner Heisenberg durante la Seconda guerra mondiale, i quali parlarono sicuramente di fissione nucleare.

Nell'incontro con i giornalisti, l'assessore alla Cultura Carlo Verona ha lodato le collaborazioni quarantennali del Comune di Cesena con il Teatro ragazzi e con l'Università "Carlo Bo" di Urbino, ma anche le sinergie con l'Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena e del Centro per la pace "Ernesto Balducci" di Cesena, per "proporre ai giovani un tema di drammatica attualità".

"Se solo cinque anni fa il tema del libro, quello della bomba atomica, sembrava un lontano residuo di Guerra fredda - gli ha fatto eco Pollini - oggi invece è diventato di grande attualità. Alcuni scienziati, anche se con il dovuto rigore scientifico, hanno creato le condizioni per la distruzione del mondo. Il Progetto Manhattan che portò alla realizzazione e al lancio della prima bomba atomica fu il più grande esperimento scientifico della storia".

Gino Tarozzi, direttore del Centro interuniversitario di ricerca in Filosofia e Fondamenti della fisica di Bologna "Alma Mater" e Urbino "Carlo Bo" ha lodato il testo di Pollini che ha il pregio di "raccontare al grande pubblico la meccanica quantistica, filone di studio premiato dagli ultimi Nobel per la Fisica".

"Oggi - l'amara riflessione del regista Gabriele Marchesini - la scienza è finanziata solo da interessi di parte ed è diventata strumento di morte. Da Galileo fino a Einstein non era così".

Per Ines Briganti, presidente dell'Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena ed ex docente, "Il doppio evento con un matinée per gli studenti e uno spettacolo serale per i non giovani è un'ottima idea. I problemi emergono quando le persone escono dagli ambienti della scuola e dell'università, in quanto diventano più esposte a disinteresse e a disinformazione. Anche il teatro aiuta a ragionare con la propria testa".

Intervenuti in conferenza stampa anche Cristina Lentini e Tommaso De Nicola del Centro per la pace di Cesena. "Un allarme per la pace globale di queste dimensioni non si vedeva da decenni. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha lanciato l'allarme sul rischio di una pericolosa escalation della guerra in corso fra Russia e Ucraina. I ragazzi, anche attraverso questa proposta teatrale, devono essere consapevoli che le cose possono cambiare, che un futuro di pace e senza atomica è possibile".

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