Cesena
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Alluvione e comunità

Orecchiette e patate al forno: a San Rocco il pranzo della domenica è sui carrelli della spesa

La grande cucina della parrocchia di Cesena è operativa già da mercoledì a pranzo. Distribuisce pasti caldi direttamente nelle vie alluvionate. "Gli anziani all'inizio erano restii a far entrare volontari. Poi li aspettavano con caffè e biscotti"

dalla parrocchia lungo le vie alluvionate con pasto caldo, domenica 21 maggio - foto sabrina lucchi

Orecchiette e patate al forno. Panini e risotto. Acqua e solidarietà: “Abbiamo il pranzo, ne volete? In quanti siete?”. Il pranzo della domenica è servito sui carrelli della spesa, con le ruote che a fatica si trascinano nel fango. Le strade attorno alla parrocchia di San Rocco, tra le più colpite dell’alluvione, sono state battute dai volontari che ieri – così come ogni giorno da mercoledì sera, tre volte al dì – hanno distribuito alimenti caldi per volontari e residenti, molti dei quali impossibilitati a cucinare, con la zona giorno delle loro case del tutto distrutte.

Tra i volontari ci sono Davide, Martina, Alberto e Andrea, hanno tra i 14 e i 16 anni. Sono scout del Cesena 4 della stessa parrocchia. Insieme a loro c’è Federica, capo scout della vicina San Paolo: “Con piacere ci mettiamo a disposizione di chi è in difficoltà. Anche questo lo abbiamo imparato negli scout – dicono i ragazzi - e oggi come mai lo tocchiamo con mano”.

Davide, Martina, Alberto, Andrea e Federica lungo le strade di San Rocco - foto Sabrina Lucchi

Davide, Martina, Alberto, Andrea e Federica lungo le strade di San Rocco - foto Sabrina Lucchi

È questa una delle iniziative messe in campo dai volontari che fanno capo alla parrocchia di San Rocco. Una cinquantina almeno quelli che da mercoledì mattina hanno reso operativa la grande cucina degli ambienti parrocchiali, i cui spazi sono diventati un punto di riferimento per l’emergenza alluvione. Vicina alla sua gente: molti parrocchiani, non colpiti dall’alluvione, si sono da subito messi a disposizione per chi, meno fortunati e solo di due strade più giù, hanno avuto acqua e fango in casa. La parrocchia – chiesa, casa, ambienti parrocchiali, alcuni dei quali interrati – è asciutta, ‘un atollo in mezzo al mare’ come ha detto il parroco don Paolo Pasolini all’omelia della mattina (cfr. pezzo a fianco).

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“Tra noi parrocchiani è scattato il tam tam: catechisti, scout, educatori non alluvionati si sono messi a disposizione – sottolinea Paola, referente per i volontari di San Rocco -. Da subito abbiamo raggiunto i più fragili della parrocchia: anziani, malati, persone sole. Siamo andati a casa loro per assicurarci che stessero bene. Abbiamo reso operativa la grande cucina della parrocchia, ma ben presto abbiamo notato che i residenti non venivano qui a mangiare… non lasciavano la loro casa. Così abbiamo iniziato la distribuzione lungo le strade con i carrelli. La parrocchia va da loro”. Un punto ristoro è comunque operativo e sempre funzionante sul fronte strada.

Gli anziani, in particolare – prosegue Paola – all’inizio erano molto restii a fare entrare volontari in casa loro, pur alluvionata. ‘Facciamo da soli’, dicevano. Siamo così intervenuti noi, li conosciamo da tempo e li abbiamo rasserenati: ‘I ragazzi vi aiutano a ripulire, staranno con voi ogni giorno…’. E il giorno dopo, quando i volontari sono tornati, hanno trovato i proprietari ad aspettarli con caffè e biscotti”.

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