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Teatro

Presentata a Cesena la nuova stagione del “Bonci”

Un teatro didattico, bussola in tempi “interessanti”

Presentata a Cesena la nuova stagione del “Bonci”

«Un teatro didattico» può essere definito il “Bonci” nel quadro più vasto della programmazione di Emilia Romagna Teatro, secondo le parole di Claudio Longhi, regista e direttore di Ert, come è stato detto durante la presentazione della stagione 2018-19 del Teatro comunale cesenate.

Christian Castorri, assessore alla cultura del Comune di Cesena, ha rimarcato l'importanza della presenza di Ert a Cesena, dato che si tratta di una struttura che, per le sue dimensioni e la sua forza, ha potenzialità molto maggiori rispetto a ciò che può fare un singolo teatro locale.

Claudio Longhi ha puntualizzato che la funzione del teatro è quasi didattica, in un momento “interessante” come quello in cui viviamo. Le virgolette derivano dal fatto che l'aggettivo non ha un valore positivo, o almeno non completamente positivo: una maledizione cinese recita «che tu possa vivere in tempi interessanti», perché nei tempi calmi e sereni, in cui la gente vive bene, non c'è niente da raccontare e quindi sono noiosi. Vivere in tempi calamitosi, in tempi in cui succede di tutto, è invece molto interessante. Il rovescio della medaglia è, però, la consapevolezza che dalle crisi si può uscire migliorati, che la crisi stessa sia un passaggio verso una crescita, se la si sa sfruttare.

Inizio in musica

Come di consueto, il “Bonci” aprirà la stagione con l'opera lirica, grazie alla collaborazione del Conservatorio “Maderna” di Cesena. Sabato 29 e domenica 30 settembre (anteprima il 27 per una raccolta fondi a favore del Camerun di cui abbiamo già scritto sul giornale) andrà in scena una delle opere più popolari nel mondo, “La traviata” di Giuseppe Verdi. Sempre nel nome della musica sabato 20 ottobre si svolgerà un galà lirico dedicato ad Alessandro Bonci, in preparazione ai 150 anni della nascita del tenore cui il teatro cesenate è dedicato (1870).

La prima prosa

Dall'1 al 4 novembre uno dei classici per eccellenza del teatro moderno (e testo ampiamente rappresentato anche sul palcoscenico cesenate) con “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, con regia e interpretazione di Michele Placido. Sempre a novembre, il 10, un omaggio a Igor Stravinskij, a cento anni dalla prima rappresentazione della “Histoire du soldat” (sempre con la collaborazione del Conservatorio “Maderna”). Torna la prosa a fine mese (22-25) con “1984” dal romanzo di George Orwell (produzione Ert): inutile dire quanto la predizione dello scrittore nella sua opera distopica abbia tanti e inquietanti punti di collegamento con il nostro presente e, forse, con il nostro futuro. Oggi tutti viviamo spiati da un “Grande fratello” che non è nelle nostre case (la televisione secondo Orwell), ma, molto più dappresso a noi, addirittura nelle nostre tasche: i telefoni sempre più evoluti permettono di mettere tutti in comunicazione, ma anche di essere controllati.

A dicembre torna Brecht

Dal 6 al 9 dicembre, in scena “L’anima buona del Sezuan” di Bertolt Brecht, una produzione Ert insieme al Centro teatrale bresciano e la compagnia “Le belle bandiere” con l'elaborazione drammaturgica e l'interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso, volti noti sui palcoscenici della Romagna, ma non solo. Il 14 dicembre un concerto un po' particolare, che, in occasione dei 150 anni dalla morte di Hector Berlioz propone una lettura di testi di Raymond Queneau e le musiche di autori francesi, da Debussy a Ravel, senza dimenticare quel Berlioz di cui si dovrebbe commemorare l'opera. I testi di Queneau, gli impagabili “Esercizi di stile”, saranno letti da Stefania Rocca. Il 21 dicembre si farà sentire la Societas Raffaello Sanzio con “Monsieur Teste, una prosa filosofica per contrabbasso, percussione e voce”, tratto dal romanzo breve di Paul Valéry, con la voce di Chiara Guidi, accompagnata da contrabbasso e percussioni, per dare vita a un complesso romanzo filosofico, in uno spettacolo che faccia vibrare parole e suoni. L'anno terminerà con “Le cirque invisible” (30 e 31 dicembre), di Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin, nelle uniche date in Italia di questo spettacolo, che unisce il teatro al mondo circense alla magia.

L'anno nuovo inizia in Cina

Il 5 e 6 gennaio si esibirà, nelle uniche date previste in Italia, la Compagnia nazionale dell'Opera di Pechino con “La leggenda del serpente bianco”. Racconta la storia di Dama Bianca e Xu Xian: Dama Bianca, un’incantevole donna sotto le cui sembianze si nasconde lo spirito del Serpente Bianco, incontra il giovane Xu Xian nel Lago Occidentale. I due si innamorano e si sposano. Il monaco Fahai, però, inizia a seminare discordia nella coppia e a porre ostacoli e incomprensioni fra i due. Musica il 9 gennaio con il concerto “Per un nuovo mondo”: in scaletta musiche di Ciaikovskij, Shostakovic e Dovrak (la celeberrima Sinfonia “Dal nuovo mondo”). Il mondo nuovo del titolo non è il continente americano, cui pure allude la sinfonia di Dvorak, ma l'Unione Sovietica, a cui rimanda soprattutto l'opera di Shostakovic, il Concerto numero uno in mi bemolle maggiore per violoncello e orchestra, eseguito sessanta anni fa. Esegue l'Orchestra filarmonica di Odessa.

L'11 gennaio arriva il balletto al “Bonci” con “La bella addormentata” (musiche di Ciaikovskij, coreografie di Petipa, esecuzione del Balletto di San Pietroburgo - Saint Petersburg Classical Ballet Tradition). Per la prosa, dal 17 al 20 gennaio la rielaborazione di un grande romanzo del Novecento, “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov, con Michele Riondino nel ruolo di Woland (il demonio tentatore). Opera estremamente complessa, in cui alla vicenda del Maestro e di Margherita si sovrappone quella di Pilato e Gesù, verrà eseguita dal Teatro stabile dell'Umbria.

Si passerà al musical il 25 gennaio, con “Kiss me, Kate!”, l'opera di Cole Porter ispirata dalla “Bisbetica domata” di William Shakespeare, con la tradizionale Compagnia Corrado Abbati, che ogni anno porta sul palcoscenico cesenate apprezzati allestimenti di teatro musicale. Il 27 gennaio, per il Giorno della Memoria, Filippo Maria Bressan dirigerà l'Orchestra del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena e Orchestra Sinfonica “Maderna” di Forlì eseguendo l'Ouverture su temi ebraici op. 34 di Prokofiev e la Sinfonia numero uno di Gustav Mahler. Il mese verrà chiuso, 30 e 31, con “L'istruttoria”, di Peter Weiss, uno storico allestimento del Teatro Due di Parma in scena dal 1984, in cui riviviamo il processo del 1963 contro SS e funzionari del Lager di Auschwitz: una dura requisitoria contro la ferocia umana.

Febbraio in musica

La musica è il filo rosso del mese di febbraio: il due, il balletto “Tempesta” (Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, in coproduzione con CTB Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile del Veneto) ispirato da Shakespeare, con la coreografia Giuseppe Spota e le musiche originali di Giuliano Sangiorgi; dopo la danza, ampio spazio alla musica: il tre andrà in scena Ute Lemper con il suo omaggio a Marlene Dietrich, nato da una telefonata che le due donne si scambiarono trent'anni fa, quando la giovane Ute Lemper veniva paragonata al mito Dietrich. Dall'attrice tedesca al compositore tedesco: venerdì 8 febbraio una serata dedicata a Ludwig van Beethoven. L'Orchestra del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena diretta da Stefano Pagliani, con Gennaro Cardaropoli violino solista eseguirà Coriolano, ouverture in do minore, op. 62, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 61 e la Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore, op. 60.

Dalla Germania all'Italia: domenica 10 febbraio toccherà a Gioacchino Rossini ricevere l'omaggio. Alessia Nadin, mezzosoprano, Marco Ciaponi, tenore, Omar Montanari, baritono, accompagnati al pianoforte da Pia Zanca eseguiranno musiche di Rossini, Donizetti, Bellini. Anche la prosa si tinge di musica, con lo spettacolo in scena dal 14 al 17 febbraio: “Tempo di Chet”, dedicato al grande Chet Baker, con le musiche dal vivo di Paolo Fresu. Il mese si chiude con Pasolini: dal 21 al 24 febbraio, “Ragazzi di vita”, primo romanzo del grande poeta, per la drammaturgia di Emanuele Trevi, la regia di Massimo Popolizio e l'interpretazione di Lino Guanciale, noto al pubblico televisivo ma già in passato apprezzato sul palcoscenico del “Bonci”.

Anche marzo in musica

Il due una “Suite francese”, con Giovanni Sollima (violoncello), Giovanna Polacco (violino), Alfonso Alberti (pianoforte): musiche di Jacques Offenbach, Claude Debussy, e dello stesso Giovanni Sollima. Il 10 marzo Andrea Lucchesini al pianoforte e Sandro Cappelletto come voce narrante daranno vita alle ultime sonate di Schubert. Si prosegue venerdì 11 con la danza: “Giulietta e Romeo” (Balletto di Roma, musiche di Prokofiev), prosegue con un classico del teatro comico, “La scuola delle mogli” di Molière (16-17), un omaggio a Lucio Battisti (domenica 24) con Peppe Servillo, voce, Javier Girotto, sax, Fabrizio Bosso, tromba, Furio Di Castri, contrabbasso, Rita Marcotulli, pianoforte, Mattia Barbieri, batteria. Il mese si chiude, dal 28 al 31, con “Lettere a Nour”, di Rachid Benzine, con Franco Branciaroli nel ruolo del padre che scrive lettere alla figlia, ragionando su Islam, pace e guerra (produzione Ert).

Aprile fra muri e ponti

Il 5 aprile la danza vedrà “Mediterranea”, coreografia di Mauro Bigonzetti a 25 anni dal debutto,
dedicata alle culture che si sono affacciate su quello che i Romani chiamavano “mare nostrum”.
Domenica 7 aprile una riscrittura di Michele di Giacomo da Pirandello: “Per la ragione degli altri”.

Riappare Shakespeare, più volte citato ed evocato, dall'11 al 14 aprile, con una riscrittura del “Tito Andronico” e del “Giulio Cesare” trasformati in un unico spettacolo. Martedì 16 aprile si evocherà la poesia di James Joyce con una serata in cui Alessio Boni leggerà i testi del grande irlandese, accompagnato dai Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino (musiche originali composte da Lorenzo Fiorentini). Il mese si chiude con il teatro di ricerca, “Sleep tecnique” di Dewey Dell, il gruppo nato, simbolicamente e fisicamente, dalla Societas Raffaello Sanzio (ne fanno parte tre dei figli di Romeo Castellucci), cercando di entrare nelle grotte di Chauvet-Pont d’Arc, scrigno di pitture di 36.000 anni fa.

Maggio fuori sede

Nella chiesa dello Spirito Santo, in via Milani, il 24 e 25 maggio il Teatro Valdoca (ecco emergere l'altro nome della ricerca teatrale in città), presenterà “Ecce cor meum, studi per un teatro che viene”. In prima esecuzione, verranno presentate cinque brevi pièces teatrali, messe a punto da protagonisti che in questi ultimi anni hanno lavorato con il Teatro Valdoca.

Info: www.teatrobonci.it

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Il Maestro e Margherita
@Oberon

Gent.mo, l'autore del pezzo si scusa per questo suo lapsus, che abbiamo prontamente corretto.
Grazie dell'attenzione.
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Oberon 22/09/2018 09:23
Il Maestro e Margherita
Il protagonista de Il Maestro e Margherita è MICHELE RIONDINO, non David

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