Rotary, assegnati quattro riconoscimenti Paul Harris

Per il Rotary club è una delle serate più importanti dell'annata. Si tratta dell'assegnazione della massima onorificenza che assegna il sodalizio internazionale e intitolata al fondatore Paul Harris. 

Il club guidato quest'anno dal presidente Rocco De Lucia, su indicazione dell'apposita commissione presieduta da Massimo Riva, ieri sera durante la conviviale svoltasi al teatro Verdi ha premiato quattro personalità del territorio. Ha preso parte all'incontro anche l'assessore alla cultura, Carlo Verona, che ha sottolineato come durante questo suo mandato venga a conoscenza della ricchezza di gruppi e associazioni che tanto si adoperano per la città. 

Al medico-scrittore Giancarlo Cerasoli, appassionato di storia della medicina, è stato assegnato il Paul Harris per l'ambito cultura. Presentato da Chiara Biasoli, Cerasoli ha ricordato i suoi maestri Dino Pieri e Pier Giovanni Fabbri e, come pediatra, l'ex primario dell'ospedale "Bufalini", Giancarlo Biasini.

A Luigi Dall'Ara, che è stato prima presidente diocesano e poi coordinatore regionale della Società San Vincenzo de Paoli,  il riconoscimento rotariano è andato per il settore volontariato. Dall'anno del giubileo, il 2000, Dall'Ara frequenta tutte le settimane il carcere di Forlì dove, ha detto "non si incontrano gli ultimi, ma gli ultimi degli ultimi degli ultimi". Poi ha indicato una consonanza con il Rotary quando ha visto il motto dell'annata 2021-2022 Servire per cambiare vite. "Noto - ha aggiunto Dall'Ara - che c'è molta sintonia con la San Vincenzo che dice Servire nella speranza". 

All'ingegnere Andrea Mazzini, fondatore della Smart security, il premio è stato consegnato da Oliviero Zondini, è andato come settore professioni. Mazzini lavora su un modello di sicurezza di tipo preventivo e non invasivo, come sono ad esempio le telecamere. Sfrutta, come ha raccontato, l'intelligenza artificiale il cloud. Uno dei tanti ambiti di intervento è quello della salute, in particolare per gli anziani. 

Fabio Piraccini, uno dei primi laureati a Cesena in informatica, è fondatore della Onit che oggi conta 200 dipendenti. "Il nostro successo, se di successo si può parlare - ha detto Piraccini che è stato spillato da Roberto Graziani - è realizzato grazie alle persone che ci siamo portati a bordo. Abbiamo sempre in mente le persone, che sono al centro dei nostri pensieri, siano esse i dipendenti o i clienti". Tra i numerosi settori di intervento della Onit, particolarmente impegnata nella sanità, anche quello della somministrazione dei vaccini anti-Covid. nel 70 per cento dei casi in Italia, i programmi utilizzati per gestire la grande macchina dei vaccini è stata fornita dall'azienda cesenate Onit fondata da Fabio Piraccini.