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Rotary e Rotaract hanno parlato di Alzheimer

Il sodalizio cesenate presieduto da Rocco De Lucia ora punta a uno Scale Grant grazie al lavoro messo in campo dall'ex primario di Oncologia dell'ospedale "Bufalini", Andrea Paolo Rossi, e da un equipe di collaboratori sul territorio

Da sinistra, il giovane ricercatore Simone Battaglia, il presidente del Rotary di Cesena Rocco De Lucia e la presidente del Rotaract Laura Lando

Nella giornata mondiale dedicata all'Alzheimer, al Rotary si è parlato della malattia e di quanto si può mettere in campo per prevenirla, curarla e gestirla.

Ieri sera, nella cornice del teatro Verdi, si è svolto un interclub con il Rotaract presieduto da Laura Lando. Il giovane ricercatore del Centro studi e ricerche in neuroscienze cognitive presso il Dipartimento di Psicologia del campus cesenate dell'università di Bologna, Simone Battaglia, ha fatto un breve resoconto di quanto realizzato durante la giornata. I giovani del Rotaract infatti hanno proposto gratuitamente un test per verificare la presenza in una ventina di cittadini e le malattie degenerative che si sono sottoposti volontariamente ad alcuni test. Le malattie degenerative dopo i 65 anni lasciano un segno in almeno il 20 per cento della popolazione e dopo gli 80 in oltre il 30 per cento. "Con conseguenze - ha detto l'esperto - sia per l'ammalato sia per tutta la famiglia che viene coinvolta in una realtà assai complessa". 

"Invece - ha aggiunto Battaglia - se si riesce in anticipo a diagnosticare l'inizio della malattia, si può di certo gestire meglio, si può rallentare, in un certo qual modo, si può anche conviverci. Certo è che una diagnosi precoce aiuta molto. Non si comprende perché per gli uomini si faccia lo screening per la prostata e per le donne al seno, e non si faccia uno screening per le malattie del cervello".

Infine, ha aggiunto Battaglia, "anche dal punto di vista psicologico l'aiuto può essere importante, in queste malattie. Sì, perché può sostenere chi deve affrontare una situazione del tutto nuova che può condizionare molto la vita degli stessi ammalati e di chi sta loro vicino".

Durante la serata l'ex primario di Oncologia dell'ospedale "Bufalini", Andrea Paolo Rossi, ha ricordato il progetto Alzheimer realizzato come Global Grant assieme a un Rotary statunitense che ha visto coinvolte le case di riposo del nostro territorio. Sono stati erogati, grazie al progetto del valore di 78 mila euro, corsi di formazione per il personale e sono stati acquistati device di nuovissima generazione che hanno avuto il merito di collegare in rete le diverse strutture che così si sono parlate e conosciute per la prima volta tra loro. E durante la pandemia sono stati utilizzati per avvicinare gli ospiti ai loro familiari rimasti a lungo molto lontani. Un progetto avviato sotto la presidenza di Ester Castagnoli nell'anno rotariano 2018-2019 e proseguito fino a quest'anno con il nuovo presidente Rocco De Lucia.

Rossi ha anche illustrato l'ambiziosa partecipazione allo Scale Grant che il Rotary internazionale propone per la prima volta. Si tratta di un unico progetto sostenuto con due milioni di dollari. "Sulla scia di quanto già da noi sperimentato - ha detto Rossi - con il Global Grant, cercheremo di fare comprendere che su questo territorio si può realizzare qualcosa di innovativo per le malattie degenerative. Entro ottobre sapremo se la cornice del progetto che abbiamo presentato, con il supporto di tanti tra cui la Ausl della Romagna, sarà tra i 10-15 rimasti in lizza per aggiudicarsi lo Scale Grant che verrà assegnato a un solo vincitore. L'importante per noi sarà fare comprendere che quello che proponiamo è innovativo e porta miglioramenti al territorio in cui andremo ad agire".

Al termine della serata cui ha preso parte anche il giovane sindaco di Bertinoro, Gabriele Fratto, in qualità di presidente della provincia di Forlì-Cesena, la socia Barbara Burioli (moglie di Rocco De Lucia) ha ricordato la petizione presentata il giorno prima da Stefano Montalti, presidente della fondazione Maratona Alzheimer, al ministro della Salute Roberto Speranza (Cfr pezzo a fianco). 

L'impegno del Rotary cesenate, con il locale Rotaract, in favore degli ammalati di Alzheimer non è finito con il Global Grant portato a termine, ma prosegue sul territorio anche in altre direzioni, come recita il motto dell'annata scelto dal presidente internazionale, "Servire per cambiare vite". 

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